Regionali, interviene la Chiesa: "Scelta europeista, No a sovranismi e populismi in Emilia-Romagna"

I vescovi della regione si schierano con un documento ufficiale: i politici difendano la Costituzione, basta offese e falsità

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BOLOGNA - In Emilia-Romagna "non possiamo tollerare" che si ceda il passo a "sovranismi e populismi". E' questo il monito lanciato in vista delle prossime elezioni regionali dalla Chiesa dell'Emilia-Romagna, attraverso l'Osservatorio regionale sulle tematiche politico-sociali intitolato a Giovanni Bersani, nato nei mesi scorsi per volontà dei vescovi della conferenza episcopale regionale.

Scelta europeista, attenzione ai poveri e alle tematiche ambientali. Sono alcuni dei punti contenuti in un altro appello che la Conferenza episcopale dell'Emilia-Romagna ha lanciato in vista delle Regionali del 26 gennaio. Dai vescovi emiliano-romagnoli, guidati dal cardinale Matteo Zuppi, nessuna indicazione di voto, ma un appello alla partecipazione e a un "discernimento sociale e una scelta coerente".

Fra i punti evidenziati dai vescovi, il primo è dedicato al fatto che "l'Europa è casa nostra", per poi approfondire questioni di tipo più marcatamente sociale come, con un costante richiamo alla Carta Costituzionale, "l'attenzione ai poveri e pari opportunità: ogni forma di corporativismo, di esclusione sociale e dalla partecipazione attiva, ogni discriminazione di uomini e donne, italiani o immigrati, persone e famiglie, indebolisce il cammino e lo sviluppo regionale".

I vescovi richiamano l'attenzione di candidati ed elettori anche sul tema "solidarietà, differenziazione e adeguatezza", come pure quello legato allo sviluppo e alla coesione, puntando sempre su integrazione e inclusione.

Infine un appello relativo ai beni culturali e ambientali, partendo dalle conseguenze del terremoto del 2012. Nell'appello si parla anche dell'"abbandono della biodiversità e dell'inquinamento, che possono segnare irrimediabilmente le ricchezze regionali più importanti".

Nel lungo appello della conferenza episcopale regionale, non c'è, invece, alcun riferimento ai temi etici.

Nel documento approvato dall'Osservatorio e diffuso a due settimane dal voto, si sostiene che "il nostro bene dipende non solo da un'amministrazione efficiente e integra, ma anche da una politica regionale che lasci spazio, anzi che favorisca, tutte quelle pratiche di azione che trovano il loro fondamento nel principio del dono come gratuità".

Attraverso il suo Osservatorio, dunque, la Conferenza episcopale dell'Emilia-Romagna ci tiene a sottolineare che "è solamente il principio di fraternità che riesce a far stare assieme libertà e uguaglianza. In una società bensì giusta, ma non fraterna, la democrazia prima o poi cede il passo alle tante forme, oggi ritornate di moda, di sovranismi e populismi. Non possiamo tollerare che ciò abbia a realizzarsi nella nostra Emilia-Romagna".

"Le prossime elezioni regionali in Emilia-Romagna sono un'occasione importante perché la Democrazia nel nostro Paese, che si realizza nei cammini e nelle scelte anche regionali, non venga umiliata e disattesa e i principi costituzionali ritrovino nelle nostre terre forme rinnovate di espressione e persone, delle diverse appartenenze politiche, impegnate a salvaguardarli, sempre". E' il messaggio lanciato dai vescovi delle 14 diocesi coinvolte.

L'impegno in vista delle regionali del 26 gennaio "deve essere accompagnato nella campagna elettorale da un linguaggio, libero da offese e falsità, concreto nelle proposte, rispettoso delle persone e delle diverse idee politiche".

Il testo completo del documento è pubblicato sul nuovo portale della Chiesa di Bologna.