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Niente carcere per la pasionaria No Tav Dosio, sospesa la sentenza

E lei risponde: "La procura generale di Torino come Ponzio Pilato"

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La procura generale del Piemonte ha sospeso l'ordine di carcerazione per Nicoletta Dosio, 73 anni, la 'pasionaria' dei No Tav della Valle di Susa condannata in via definitiva a un anno di reclusione. La donna, nei giorni scorsi, aveva manifestato pubblicamente l'intenzione di non voler chiedere pene alternative e di essere pronta a scontare la pena in prigione. La procura generale ha invece trasmesso gli atti al magistrato di sorveglianza perché disponga, se è il caso, la detenzione domiciliare.

La sentenza riguardava un episodio avvenuto durante una protesta contro la Torino-Lione, in cui un gruppo di manifestanti aveva aperto le sbarre di un casello autostradale della Torino-Bardonecchia all’inno di “Oggi paga Monti”, causando un danno di 770 euro alla società autostradale.

"La procura generale di Torino - scrive Dosio in una nota - fingendo di ignorare il mio rifiuto di richiedere misure alternative alla carcerazione e facendo lo gnorri circa la mia dichiarata volontà di respingere ogni misura che mi renderebbe carceriera di me stessa e della mia famiglia, rimanda di propria iniziativa al magistrato di sorveglianza la sentenza se per me sarà carcere o 'esecuzione presso il domicilio delle pene definitive'. Decisione singolare, che non ha precedenti presso il tribunale di Torino. Ah, Ponzio Pilato ... La scelta di non scegliere ha lastricato la storia di iniquità e di viltà".

"Non sarò - conclude Dosio - la carceriera di me stessa. Proseguo tranquilla per la mia strada, perché so di non essere sola e che, contro l'ingiustizia del potere, la resistenza è un dovere".