Silvio Berlusconi e Matteo Salvini, presente anche Licia Ronzulli, hanno rotto il ghiaccio e si sono incontrati oggi a Milano. Il Cavaliere e il leader della Lega si sono visti nella casa milanese del Cavaliere, in via Rovani, e il primo risultato tangibile è che Forza Italia parteciperà alla manifestazione convocata da Salvini a Roma per il 19 settembre. Forza Italia ha fatto sapere che Berlsuconi e Salvini hanno avuto "un cordiale incontro. Hanno concordato di fare fronte comune per una efficace opposizione al nuovo governo". Salvini è uscito dal palazzo ed è andato via in macchina senza commentare. Il Cavaliere è stato un po' più loquace: "Tutto bene. È andato bene, siamo in piena sintonia. Abbiamo parlato un po' di tutto. Dell'opposizione, è andato tutto bene", ha detto salendo nell'auto dove lo aspettava anche il barboncino Dudú.
Le ricostruzioni dell'incontro parlano di un confronto a tutto campo. A partire dalle scadenze più imminenti: le elezioni regionali. Forza Italia e Lega hanno confermato la volontà dl andare uniti nei prossimi appuntamenti elettorali: a partire dalle regionali in Umbria ed Emilia-Romagna. E anche di quelle successive. Lega e Forza Italia, fanno sapere i colonnelli del Cavaliere sono "convinte che quel risultato non potrà non avere conseguenze sul governo".
Salvini e Berlusconi hanno affrontato anche il tema della legge elettorale che deve favorire accordi di programma prima del voto e deve consentire ai cittadini di scegliere prima delle elezioni da chi essere governati. Dunque i due leader si schierano per il maggioritario contro le ipotesi di un sistema elettorale di tipo proporzionale.
Questo è uno dei punti nodali del confronto fra Berlusconi, Salvini e la Meloni. I due partiti vogliono evitare che Silvio Berlusconi possa essere una sponda per le manovre del Conte bis contro i sovranisti. Perché un via libera M5s-Pd a un nuovo proporzionale puro o quasi, finirebbe per rimescolare le carte in modo incontrollabile: quella che, secondo tutti i sondaggi sarebbe, in caso di voto, la maggioranza in Parlamento (Lega e Fdi), con un nuovo sistema elettorale, in stile prima Repubblica, potrebbe non essere più una maggioranza autosufficiente.
Un ragionamento che ha determinato l'accelerazione nel dialogo del centrodestra 'classico', con Meloni e Salvini pronti perciò a trattare a oltranza con Berlusconi. Salvini e Meloni per questo sono pronti a parlare ancora di centrodestra allargato e in cambio di intese su una opposizione comune - e di sostanza - al governo giallorosso, a dare garanzie al fondatore di Forza Italia, stoppando la campagna acquisti di Lega e Fdi verso i 'sovranisti' azzurri, ancora dentro il partito di Berlusconi.
Alla fine, tramite su Twitter, è arrivata anche la ricostruzione dei rapporti fra Lega e Forza Italia degli ultimi anni. "Tutti ci aspettavamo l'alleanza tra Pd e 5S quando, 14 mesi fa, il centrodestra non aveva la maggioranza per governare, ma il 'senatore semplice' Renzi, uscito perdente dal referendum e sfiduciato dallo stesso Pd, impose un niet perentorio, preferendo andare a parlare in giro per il mondo. Dinanzi a questa impasse in cui stagnava l'Italia, il Presidente Silvio Berlusconi decide di concedere a Matteo Salvini il tentativo di creare un governo con i 5stelle, sacrificando il centrodestra per puro senso della patria", scrive Ronzulli. Una ricostruzione che prelude chiaramente allla ripresa dei rapporti fra Salvini, Meloni e il Cavaliere.
Le ricostruzioni dell'incontro parlano di un confronto a tutto campo. A partire dalle scadenze più imminenti: le elezioni regionali. Forza Italia e Lega hanno confermato la volontà dl andare uniti nei prossimi appuntamenti elettorali: a partire dalle regionali in Umbria ed Emilia-Romagna. E anche di quelle successive. Lega e Forza Italia, fanno sapere i colonnelli del Cavaliere sono "convinte che quel risultato non potrà non avere conseguenze sul governo".
Salvini e Berlusconi hanno affrontato anche il tema della legge elettorale che deve favorire accordi di programma prima del voto e deve consentire ai cittadini di scegliere prima delle elezioni da chi essere governati. Dunque i due leader si schierano per il maggioritario contro le ipotesi di un sistema elettorale di tipo proporzionale.
Questo è uno dei punti nodali del confronto fra Berlusconi, Salvini e la Meloni. I due partiti vogliono evitare che Silvio Berlusconi possa essere una sponda per le manovre del Conte bis contro i sovranisti. Perché un via libera M5s-Pd a un nuovo proporzionale puro o quasi, finirebbe per rimescolare le carte in modo incontrollabile: quella che, secondo tutti i sondaggi sarebbe, in caso di voto, la maggioranza in Parlamento (Lega e Fdi), con un nuovo sistema elettorale, in stile prima Repubblica, potrebbe non essere più una maggioranza autosufficiente.
Un ragionamento che ha determinato l'accelerazione nel dialogo del centrodestra 'classico', con Meloni e Salvini pronti perciò a trattare a oltranza con Berlusconi. Salvini e Meloni per questo sono pronti a parlare ancora di centrodestra allargato e in cambio di intese su una opposizione comune - e di sostanza - al governo giallorosso, a dare garanzie al fondatore di Forza Italia, stoppando la campagna acquisti di Lega e Fdi verso i 'sovranisti' azzurri, ancora dentro il partito di Berlusconi.
Alla fine, tramite su Twitter, è arrivata anche la ricostruzione dei rapporti fra Lega e Forza Italia degli ultimi anni. "Tutti ci aspettavamo l'alleanza tra Pd e 5S quando, 14 mesi fa, il centrodestra non aveva la maggioranza per governare, ma il 'senatore semplice' Renzi, uscito perdente dal referendum e sfiduciato dallo stesso Pd, impose un niet perentorio, preferendo andare a parlare in giro per il mondo. Dinanzi a questa impasse in cui stagnava l'Italia, il Presidente Silvio Berlusconi decide di concedere a Matteo Salvini il tentativo di creare un governo con i 5stelle, sacrificando il centrodestra per puro senso della patria", scrive Ronzulli. Una ricostruzione che prelude chiaramente allla ripresa dei rapporti fra Salvini, Meloni e il Cavaliere.