Economia

Pensione di vecchiaia, congelato il requisito anagrafico a 67 anni nel 2021

La speranza di vita non cresce abbastanza da innalzare la soglia: decreto in Gazzetta Ufficiale

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MILANO - Non si muove il requisito anagrafico per andare in pensione di vecchiaia. E' una buona notizia per alcuni, anche se riflette il fatto che la speranza di vita non cresce. E così il requisito per l'accesso alla pensione di vecchiaia resta fissato a 67 anni anche nel biennio 2021-2022, come è adesso.

Il passaggio, necessario da quando il nostro sistema pensionistico si è adattato alla speranza di vita, è stato messo nero su bianco dal decreto del ministero dell'Economia, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale: "Dal 1° gennaio 2021 i requisiti di accesso ai trattamenti pensionistici non sono ulteriormente incrementati", recita il testo.

L'aumento della speranza di vita a 65 anni infatti, è di 0,021 decimi di anno. "Trasformato in dodicesimi di anno - si legge - equivale ad una variazione di 0,025 che, a sua volta arrotondato in mesi, corrisponde ad una variazione pari a 0".
Essendo gli adeguamenti biennali, il livello fissato resterà tale anche per tutto il 2022. Solo dopo potrà scattare un nuovo adeguamento, che in ogni caso non può superare i 3 mesi alla volta (quindi si potrà salire nel 2023 al massimo a 67 anni e 3 mesi). Un effetto, annota Antonello Orlando, esperto previdenziale dei Consulenti del Lavoro, dovuto "al limite previsto dalla legge di bilancio del 2018; questo anche per scongiurare aumenti significativi come quelli del biennio 2019-2020 che hanno incrementato l'età pensionabile da 66 anni e 7 mesi a 67 anni".

PENSIONI, fai la tua domanda all'esperto

Per la pensione di vecchiaia è necessario che siano stati versati almeno 20 anni di contributi. Chi è in regime contributivo (carriera lavorativa avviata dopo il 1996), per andare in pensione di vecchiaia è necessario avere un trattamento pari a una volta e mezzo il minimo. Spiega ancora Orlando che "il requisito contributivo, grazie al cumulo contributivo, può essere raggiunto sommando gratuitamente dal 2017 qualsiasi gestione e cassa professionale. Inoltre per gli stati convenzionati con l'Italia è possibile anche considerare la contribuzione estera attraverso la totalizzazione internazionale. Chi è nel regime contributivo puro (vale a dire con contributi versati solo dopo il 1995), per andare in pensione di vecchiaia dovrà non solo raggiungere l'età e avere almeno 20 anni di contributi, ma avere un valore pensionistico lordo mensile pari o superiore a un valore soglia fissato in 1,5 volte l'assegno sociale. Per il 2019 la soglia di sbarramento è quindi di 686,98 euro lordi mensili, al di sotto dei quali la pensione non potrà essere liquidata".