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Alla scoperta dei luoghi abbandonati: ora si può fare con una app

Con l’app INLOCO, la Romagna nascosta e abbandonata diventa un museo diffuso tutto da esplorare
Alla scoperta dei luoghi abbandonati: ora si può fare con una app

“È tutto nato con una pedalata nel 2010 per riscoprire il centro storico di Forlì: fu un successo”. Inizia così Francesco Tortori, direttore dell’associazione Spazi Indecisi, a spiegare la nascita di “IN LOCO, il museo diffuso dell’abbandono" che, grazie anche ad una app, ha creato una serie di itinerari per scoprire i luoghi e le storie che si nascondono dietro le comunità e i posti abbandonati della Romagna.

IN LOCO è un museo diffuso in tutta la Romagna, da Imola a Cattolica, che racconta i luoghi abbandonati attraverso sette itinerari tematici che narrano le diverse realtà culturali e topografiche della regione. Un progetto che non vuole solamente recuperare i luoghi ormai disabitati e lasciati all’incuria, ma far rinascere soprattutto le comunità.

Colonia Paradiso, foto di Lorenzo Mini

Valorizzando il patrimonio immateriale fatto delle storie delle persone che vivevano questi luoghi oggi disabitati è possibile provare a ricostruire comunità che non ci sono più. “Con la app, spiega Francesco, vogliamo organizzare le informazioni che abbiamo raccolto in questi anni, aggiornarle continuamente e renderle pubbliche ed accessibili a un pubblico più ampio possibile. La app ha una mappa GPS, schede dei luoghi e un contenuto speciale, per esempio una testimonianza audio di un operaio di una fabbrica abbandonata, che è possibile scoprire solo all’interno del luogo che stiamo visitando.”

“La tecnologia però non deve sostituire la scoperta e la possibilità di perdersi per conoscere un luogo finora sconosciuto, anzi. Per noi - continua Francesco - è importante costruire dei contenuti immersivi che stimolino l’esplorazione urbana. L’applicazione è solamente un aiuto, il contenuto speciale, infatti, serve ad aumentare la curiosità e la voglia di scoprire autonomamente il posto che stiamo visitando”.

 
L'acquedotto Spinadello, foto di Leonardo Crociani

L’app, che è stata scaricata 900 volte nelle prime due settimane dal lancio, vuole essere un modo per raccogliere più persone ed aiutarle nella ricerca, senza dimenticare però il valore della carta. “Abbiamo creato anche delle mappe, degli oggetti di design, che vogliono essere un aiuto all’esplorazione ma su supporto cartaceo”. Così, fra applicazioni per smartphone e oggetti di design, i luoghi abbandonati rinascono dall’interesse di cittadini, appassionati di esplorazione urbana, fotografi e videomaker.

“Ci piacerebbe che la nostra idea diventi un format culturale applicabile in tutta Italia, il nostro è un paese pieno di luoghi abbandonati che basterebbe valorizzare e far conoscere per poter conoscere la storia delle città e delle persone che l’hanno abitata in passato”.

Il modo migliore per intraprendere il viaggio alla scoperta dei luoghi abbandonati della Romagna e di “IN LOCO è partire dal centro visite che si trova nel deposito delle corriere SITA - EXATR di Forlì dove, oltre agli approfondimenti storici e un plastico del museo, è possibile conoscere i sette itinerari e avere un assaggio dei contenuti presenti nell’applicazione per decidere quale viaggio intraprendere.

I sette itinerari, infatti, presentano posti diversi uniti da una tematica comune. Dai luoghi del lavoro della Forlì del secolo scorso passando per le colonie estive che hanno contribuito a creare il mito dell’estate in Riviera, fino alle architetture totalitarie dell’entroterra romagnolo i progetti parlano a tutti gli appassionati di storia ed esplorazione urbana proponendo tematiche varie ed articolate che tentano di rispondere alla domanda su quali possano essere le possibilità ci sono di dare una nuova vita a questo patrimonio culturale spesso lasciato all’incuria più totale.

“Vogliamo - conclude Francesco - avvicinare le persone ai luoghi, anche quelli più nascosti e difficili da trovare. Possiamo conoscere meglio non solo la storia della nostra regione e dell’Italia tutta ma anche quella delle persone che l’hanno vissuta”. Gambe in spalla, applicazione accesa e l’esplorazione inizia. La Romagna, come tutte le altre regioni d’Italia, non aspetta altro che essere riscoperta, anche e soprattutto nei luoghi più nascosti.

Ex Sir

Immagine di copertina la colonia novarese, foto di Lorenzo Mini

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