Il Gusto

Cous Cous: il piatto della pace che unisce popoli e culture

Cous Cous: il piatto della pace che unisce popoli e culture
Dal 20 al 29 settembre a San Vito lo Capo la 22esima edizione della festa dedicata a questo piatto internazionale. Tra degustazioni e gare, in sfida anche un team di rifugiati 
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Combattere le differenze e integrare popoli e Nazioni con un cereale. Obiettivo non facile che da ormai ventidue anni il Cous Cous fest tenta di perseguire richiamando a San Vito Lo Capo, in Sicilia, chef, musicisti, rifugiati e appassionati di cibo e cultura provenienti da ogni parte del mondo.
 
Anche quest’anno la manifestazione sarà all’insegna dell’abbattimento delle barriere culinarie, culturali e etniche e si terrà nella cittadina siciliana dal 20 al 29 settembre. Non solo degustazioni e showcooking, ma un calendario di eventi che vanno dai concerti ai campionati tra cuochi, tutti all’insegna di un solo motto: “Make cous cous, not wall”, fate il cous cous non i muri. Un richiamo, chiaro e preciso, al muro che il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, vuole costruire tra l’America  eil Messico, ma anche al respingimento dei migranti nelle acque italiane ed europee.

Proprio ai rifugiati che scappano sui barconi in cerca di un luogo pacifico e sicuro dove vivere, è dedicato il Campionato del mondo di cous cous, una gara gastronomica a cui parteciperà anche il team dell’Unchr, l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, e Kamba, un progetto di inclusione sociale per giovani richiedenti asilo e migranti. Una squadra tutta da scoprire, in cui due giovani rifugiati politici terranno alti i vessilli tra pentole e fornelli. Si tratta di Basim Alfatlawi (proveniente dall’Iraq) e Jamol Ismal Ssali (arrivato dall’Uganda), che in Italia, dopo aver ottenuto lo status di rifugiati, hanno scoperto la loro passione per la cucina e hanno iniziato a frequentare il programma “Food for inclusion” promosso da Unchr e dall’Università gastronomica di  Pollenzo.
Chi pensa che il campionato sia solo un modo per sensibilizzare il pubblico sul tema delle migrazioni e sulla vita dei rifugiati sbaglia, perché a giudicare ogni team ci saranno non solo i palati di una giuria popolare, ma anche quelli di esperti giornalisti enogastronomici.
Le sfide, però, saranno due perché il Cous Cous Fest ospiterà anche il Campionato italiano Bia Cous Cous, che vedrà accendere i fornelli a sei chef: Salvatore Denaro di Messina, Massimiliano Poli di Milano, Laura Bonoli di Bologna, Carlotta Ricciardelli di Roma, Lucia Tellone (L’Aquila) e il trevisano Marco Parenzan. Ad alzare le palette e scrivere i voti saranno, in questo caso, il giornalista Roberto Giacobbo e Sarah Castellana, volto della trasmissione “Quelli che il calcio” e del canale Rai Sport.
Mentre dunque i professionisti scalderanno le pentole e sgraneranno il cous cous, il pubblico potrà abbandonarsi a intense giornate di degustazioni. Al prezzo di 10 euro, infatti, si potrà ordinare una porzione di cous cous, un bicciere di vino (o una bibita) nel Villaggio gastronomico in cui gli chef prepareranno oltre 30 ricette diverse con il tradizionale cereale.
Simbolo di integrazione e culture meticce, il cous cous si potrà assaggiare, nelle varianti internazioni, alla Casa del Cous cous del mondo, gestita da Piera Spagnolo del ristorante Al Thaam di San Vitolo Capo.
Le ricette tipiche della cittadina, invece, saranno le protagoniste della Casa del cous cous di San Vito lo Capo, gestita da Maddalena Ruggirello della pasticceria Capo del gusto, mentre Luigi Pomata firmerà, tra gli altri, piatti come il cous cous alla carlofortina o quello con ragù di pesce allo zafferano (alla Casa del cous cous Sapori &Dintorni del Mediterraneo).
 
Mangiare a ritmo di musica, però, è meglio, perciò gli organizzatori del festival hanno previsto, anche quest’anno, una serie di concerti dal vivo a cui parteciperanno, tra gli altri, la cantante romana Noemi (venerdì 20 settembre), i Boombadash (sabato 21) e il vincitore del Festival di Sanremo, Mahmoood (venerdì  27).
Lo chef Filippo La Mantia. Foto di Gianmarco Chieregato
Lo chef Filippo La Mantia. Foto di Gianmarco Chieregato 
Ma ormai si sa, non c’è manifestazione gastronomica che non abbia anche una lunga schiera di showcooking in cui i volti noti della ristorazione possano intrattenere il pubblico con ricette, curiosità e aneddoti. Toccherà quest’anno allo chef siciliano Filippo La Mantia, re del cous cous alla siciliana, alla compagna, foodblogger e conduttrice televisiva, Chiara Maci, al cuoco “contadino” Giorgione e a Andy Luotto. Intrattenimento e buona cucina per un festival senza divisioni.