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(ansa)

Crisi di governo, le dimissioni di Conte: "Il governo finisce qui, Salvini ha seguito interessi personali e di partito". Poi sale al Quirinale

Il premier ha annunciato le sue dimissioni al Senato con un duro attacco al leader leghista: "Se vuoi la crisi ritira i ministri". Ha confermato le sue intenzioni nella replica serale, poi ha rimesso il mandato nelle mani del presidente della Repubblica

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Entra alle 15 tra gli applausi nell'Aula presieduta da Maria Elisabetta Alberti Casellati. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte stringe le mani a tutti, anche con Matteo Salvini con cui scambia poche (e segrete) parole. Poi il premier prende la parola, parla fino alle 15,58. E attacca duramente il vicepremier leghista più volte interrotto dalle proteste dei leghisti, dagli applausi ironici di FI, da applausi di sostegno, vere e proprie "tifoserie" come le ha definite Casellati.

Al termine del suo discorso, il presidente del Consiglio conclude con l'annuncio delle dimissioni: "Il governo finisce qui". L'attacco alla Lega e a Salvini è durissimo. Il ministro dell'Interno prende la parola. Dopo aver precisato "rifarei tutto quello che ho fatto", si dice disponibile a votare la legge sul taglio dei parlamentari e, poi, la manovra. A quel punto la Lega fa sapere di aver ritirato la mozione di sfiducia presentata contro Conte.

Ma il premier è irremovibile, e, nella replica, gela il vicepremier leghista: "La crisi porta la firma di Salvini. Se gli manca il coraggio politico, me lo assumo io davanti al Paese che ci sta guardando". Concluso il dibattito a Palazzo Madama, il presidente del Consiglio è salito al Colle per presentare le sue dimissioni che vengono ufficializzate poco dopo le 21. Le consultazioni cominceranno domani alle 16. Giovedì alle 11 il capo dello Stato incontrerà il Pd, alle 16 la Lega e alle 17 il M5S.

Conte a Salvini: "Il governo finisce qui"

"Caro ministro, caro Matteo, se vuoi la crisi ritira i ministri", dice con fermezza Conte. "Dissi che sarei stato l'avvocato del popolo, per questo l'azione di governo finisce qui, andrò dal presidente della Repubblica per rassegnare le mie dimissioni da presidente del Consiglio". Poi l'affondo sul piano personale: "Evita di accostare slogan politici a simboli religiosi, l'incoscienza religiosa rischia di offendere credenti e oscurare il principio di laicità". Il vicepremier replica alzando le spalle e allargando le braccia.

Il discorso integrale di Giuseppe Conte


"Amici della Lega, avete tentato di comunicare l'idea del governo dei No e, così, avete macchiato 14 mesi di intensa attività di governo pur di alimentare questa grancassa mediatica. Così, avete offeso non solo il mio impegno personale, e passi, ma anche la costante dedizione dei ministri". "Hai invocato le piazze e chiesto poteri, la tua concezione preoccupa". Non abbiamo bisogno di uomini con pieni poteri, ma con senso delle istituzioni". "Matteo, non hai dimostrato cultura delle regole".

La Lega e la Russia. Poi l'attacco per i rapporti Salvini-Putin: "La vicenda russa meritava di essere chiarita anche per i risvolti sul piano internazionale, dovevi venire in Senato. ti sei rifiutato di condividere la informazioni".

Salvini e il governo. "La verità è che all'indomani delle Europee Salvini, forte del suo risultato, ha messo in atto una operazione di progressivo distacco dalla compagine governativa, al fine di trovare un pretesto per arrivare alla crisi e andare alle urne". "Con le interferenze sui ministri hai minato l'azione di governo". "In coincidenza dei più importanti Consigli europei non sei riuscito a contenere la foga comunicativa creando un controcanto politico che ha generato confusione".

Conte: "Salvini ha seguito interessi personali"

"Gentile presidente, gentili senatrici, gentili senatori - è l'incipit del discorso del premier -ho chiesto di intervenire per riferire sulla crisi di governo innescata dal leader di una delle forze di maggioranza. Ho sempre sostenuto che in caso di interruzione anticipata di governo, sarei tornato qui, sede istituzionale dove ho raccolto la fiducia. Siamo al cospetto di una situazione grave della crisi che comporta conseguenze per la vita del Paese. Avete offeso la realtà dei fatti".

Conte attacca Salvini e lui bisbiglia: "Qui ti sbagli amico mio"


"Il rischio dell'esercizio provvisorio è altamente probabile". Conte è interrotto dalle proteste dei senatori leghisti quando dice "il ministro dell'Interno ha seguito interessi personali e di partito". "È irresponsabile far votare ogni anno". Protesta dei senatori leghisti per le parole del premier Giuseppe Conte contro Matteo Salvini e il suo partito. Ma il vicepremier, seduto sui banchi del governo accanto a Conte - dall'altro lato è seduto Luigi Di Maio - fa cenno ai suoi di 'calmarsi' con una mano, poi congiunge i palmi come in segno di preghiera e infine fa il segno del pollice, sempre rivolto ai leghisti. "Il nuovo governo avrebbe difficoltà nel contrastare l'aumento dell'iva e sarebbe esposto agli sbalzi dello spread".

Conte critica poi Salvini anche sull'uso di simboli religiosi nei suoi comizi: "Sono episodi di incoscienza religiosa che rischiano di offendere il sentimento dei credenti e di oscurare il principio di laicità, tratto fondamentale dello stato moderno".

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Transatlantico guarda diretta e commenta mimica Salvini

Tutti attaccati con lo sguardo al monitor che è al centro del Transatlantico al Senato, per seguire il discorso del presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Così un capannello di giornalisti, deputati, collaboratori parlamentari sta seguendo la diretta, commentando soprattutto la mimica del vicepremier Matteo Salvini, alla sinistra di Conte che non l'ha mai guardato direttamente.

Espressioni spesso perplesse, sopracciglia alzate a mò di sorpresa o quando Salvini ha cercato di calmare le proteste verbali dei suoi senatori della Lega facendo segno con la mano di abbassare i toni della voce e stare zitti, o scuotendo la testa quando il premier gli ha ricordato di non aver riferito in Aula sui presunti rapporti tra Lega e Russia. Alla destra di Conte, é seduto l'altro vicepremier Luigi di Maio rimasto impassibile e a tratti con un'espressione sarcastica.

Lo scenario post Conte

Il problema è lo scenario post Conte. Nei palazzi vengono viste come ardue entrambe le strade: quella del voto anticipato e quella del "ribaltone" con il Pd che, insieme a Leu e Radicali, sostituisca la Lega al governo coi 5 stelle. Quest'ultima ipotesi, avanzata da Matteo Renzi, è molto temuta dalla Lega e dal suo leader. Al momento non ci sarebbero stati contatti tra Salvini e la parte dei dem più scettica nei confronti dell'alleanza coi 5 stelle, ovvero quella che fa capo al segretario Zingaretti.

Ma i dubbi leghisti riguardano soprattutto Forza Italia. Salvini non ha un particolare feeling con Mara Carfagna e le indiscrezioni riguardo a possibili contatti tra la vice presidente forzista della Camera e i renziani - smentite puntualmente da questi ultimi - non sarebbero state gradite in via Bellerio. E nella Lega si crede fortemente che una parte degli ex alleati di FI sarebbe disponibile a un "inciucio salva-poltrona".

Quanto al "patto Orsola", lanciato da Prodi domenica scorsa in un intervento sul Messaggero, l'ufficio stampa dell'ex premier oggi puntualizza che non prevede la partecipazione di forze politiche di destra. Il riferimento è a Forza Italia, che, a Bruxelles, ha sostenuto l'elezione della nuova presidente della Commissione Ursula von der Leyen.
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