Roma

Sindaco di Riace, all'Esquilino il sit-in di solidarietà per Mimmo Lucano: "Allora arrestateci tutti"

La manifestazione all'Esquilino per Mimmo Lucano 
Centinaia in piazza a Roma per l'iniziativa, lanciata dal centro Baobab, l'associazione di volontari che si occupa della gestione dei migranti nella Capitale, e dall'Arci, alle spalle della basilica di Santa Maria Maggiore
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In centinaia in piazza, in un presidio di solidarietà con il sindaco di Riace arrestato oggi con l'accusa di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. "Siamo qui per fargli sentire che non è solo". La manifestazione si è svolta a Roma in piazza dell'Esquilino, alle spalle della basilica di Santa Maria Maggiore, nel cuore del quartiere multiculturale di Roma.

"Arrestateci tutti" è lo slogan che più è riecheggiato in piazza, mentre qualcuno intonava anche "Bella Ciao". "La solidarietà non è reato", "Il silenzio è complice", "Io sto con la sposa #matrimonisolidali", si leggeva su altri cartelli. Anche scritte spiritose: "Cosa vuoi di più? Un Lucano". Sostegno pieno, caloroso, al sindaco calabrese, "forza Mimmo" ed altri pannelli con la scritta "la solidarietà non è reato" e altri ancora, con presa diretta a Salvini: "Avesse rubato 49 milioni sarebbe ministro, invece aiuta le persone e lo arrestano". In piazza anche la segretaria della Fiom, Francesca Re David, rappresentanti dell'Anpi, degli studenti, di "Articolo 1-Mdp", molti attivisti dei movimenti, tanti cittadini accorsi spontaneamente e rappresentanti di Pd, Radicali,  Potere al Popolo e Liberi e Uguali. 
Ed è il titolare del Viminale il principale obiettivo delle critiche. "Dobbiamo fermare questo sceriffo, ministro dell'Interno, che non fa altro che campagna elettorale permanente cavalcando delle bugie. Il ministro Salvini vuole cancellare la libertà ma ci sono migliaia di cittadini che gli rispondono da questa piazza che quanto sta accadendo non avviene nel loro nome. E' indegno il teorema costruito contro Domenico Lucano, che vuole solo restare umano", ha affermato una portavoce dei manifestanti in apertura del comizio. Ed ancora, una manifestante: "La solidarietà non è un reato: questo arresto arriva ora perchè Mimmo fa paura e il suo esempio si stava allargando ad altri comuni italiani".
L'iniziativa, lanciata dal centro Baobab, l'associazione di volontari che si occupa della gestione dei migranti nella Capitale, e dall'Arci, è stata organizzata per sostenere Mimmo Lucano, con l'hashtag #IostoconMimmoLucano "per guardarci e riconoscerci in strada nel momento in cui le istituzioni usano tutte le loro forze per stroncare un'esperienza che ha mostrato come si possa davvero costruire un altro mondo".

"Colpendo lui - affermano gli organizzatori -  si cerca di arrestare un'idea di convivenza, un'idea di società di pace", così ha scritto in un post su Facebook, Baobab Experience. "Riace era disabitata, oggi vive in un incontro di culture e persone di diversa provenienza. Riace - prosegue il post - ha dato uno schiaffo a chi ha dipinto il fenomeno migratorio come un problema, come una paura. Riace, nel suo piccolo borgo, ha dimostrato a tutti che la realtà è in mano nostra e che non c'è nulla di già scritto. L'accusa avanzata contro il sindaco Mimmo Lucano è quella di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, un reato legato alla condizione di esseri umani dichiarati fuori legge solo per la mancanza di un foglio, di un timbro. Lo Stato, oggi, fa la guerra al sindaco di un piccolo paese calabro perché ha cercato di aiutare degli esseri umani, perché ha deciso di rimboccarsi le maniche".