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I tunisini accusati di essere scafisti: sit-in a Catania e Palermo

In patria sono considerati salvatori di uomini. Le immagini di Frontex li mostrano mentre trainano una barca in difficoltà. Ma sono finiti in carcere
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Due sit-in, uno a Catania e l’altro a Palermo, per manifestare solidarietà ai sei pescatori tunisini arrestati il 30 agosto a Lampedusa. Il capitano del peschereccio Chamseddine Bourassine e gli uomini del suo equipaggio, Lofti Lahiba, Farhat Tarhouni, Salem Belhiba, Bechir Edhiba, Ammar Zemzi, sono accusati di traffico di essere umani. Ma la versione dei pescatori, famosi in Tunisia per il salvataggio dei migranti, è diversa: hanno trainato un barchino in difficoltà con 14 persone, di cui 4 minori, in difficoltà, trainandolo verso Lampedusa, "nell'attesa dei soccorsi della guardia costiera italiana".

Sei pescatori tunisini in carcere ad Agrigento per aver trainato una barca di migranti

Secondo il Forum Antirazzista "le immagini video diffuse da Frontex mostrano il traino, così come mostrano che prima dell'incontro con i 14 migranti, l'equipaggio tunisino svolgeva la sua attività di pesca. Sono dei pescatori, non dei trafficanti". Scrivono gli altri pescatori dell'associazione "Le pecheur" di Zarzis nella loro lettera indirizzata all'ambasciata italiana di Tunisi: "A mare quando incontriamo persone naufragate, non pensiamo al loro colore, alla loro origine, alla loro religione, e ancor meno se la Lega o il movimento 5 Stelle sono favorevoli o meno, perché pensiamo solo a salvare vite umane, anche al prezzo delle nostre".

Il cartello delle associazioni ha organizzato per domani, nel giorno dell'inizio del processo ai pescatori tunisini, "presidi di solidarietà'" a Palermo, alle 10, davanti al Palazzo di giustizia, e a Catania, alle 17, vicino alla prefettura: "Unendoci all'appello dei familiari, colleghi pescatori, cittadini tunisini e governo tunisino, che ne ha chiesto ufficialmente la liberazione, chiediamo la scarcerazione immediata degli uomini di mare, candidati insieme ad altre 60 organizzazioni al Premio Nobel per la Pace come 'I Giusti del Mar Mediterraneo'. La solidarietà non è reato".

La Cgil Palermo parteciperà al sit-in di Palermo. "L'auspicio è che a Palermo, città dell'accoglienza - dicono Calogero Guzzetta della segreteria della Camera del Lavoro e Bijou Nzirirane, responsabile ufficio migranti Cgil Palermo -, venga fatta chiarezza. Chiediamo alla magistratura di fugare ogni dubbio sull'accaduto, nella salvaguardia e nel rispetto del principio e del dovere di soccorrere in mare, come previsto dal codice marittimo internazionale".