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Attacchi social a Segre, Conte: "Ora norme contro l'odio sui social e nel dibattito pubblico"

Liliana Segre 
La senatrice: "Tristezza e pena". Ondata di reazioni indignate nel mondo politico dopo la denuncia di Repubblica. Zingaretti: "Sono schifato". Morra: "L'antisemitismo cresce". Ma manifestazioni di solidarietà arrivano online anche da singoli cittadini
 
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Un'ondata di emozione e di sdegno. L'articolo di Repubblica che racconta gli insulti quotidiani subiti online da Liliana Segre provoca reazioni nel mondo politico. E sui social. Quegli stessi social su cui è possibile leggere invettive antisemite come "Hitler non ha fatto bene il suo mestiere". Una media di 200 attacchi al giorno - sulla rete - nei confronti della senatrice a vita nominata dal presidente Mattarella a gennaio del 2018. Il presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte annuncia: "Inviterò tutte le forze politiche che stanno in Parlamento a mettersi d'accordo per introdurre norme contro il linguaggio dell'odio. Via social e a tutti i livelli".


E la senatrice a vita Liliana Segre interviene al Tg1. "Provo tristezza e pena".

La presidente del Senato, Elisabetta Alberti Casellati, dice che "i messaggi carichi di odio all'indirizzo della senatrice Liliana Segre sono un insulto alla storia e alle istituzioni di un Paese che sul rifiuto dell'antisemitismo e sul ripudio della violenza ha eretto la sua architettura democratica e ritrovato la pace, la libertà e il progresso". Nicola Zingaretti parla di solidarietà di tutti i democratici e si dice "schifato. Non trovo termine più adatto per commentare i continui insulti che la senatrice Liliana Segre riceve ogni giorno in rete. Sono insulti antisemiti o di
genere che non possono passare più inosservati".



Nicola Morra, senatore M5S e presidente della commissione parlamentare antimafia, è uno dei primi a intervenire. E parla di un fenomeno in crescita: "Qui il livello di cretinismo/razzismo/antisemitismo cresce senza pausa. La miglior risposta è far capire che siamo tutti con Liliana Segre". E il sottosegretario all'Editoria, Andrea Martella, aggiunge: "Servono regole stringenti a tutela delle persone e della nostra democrazia". Mentre la ministra delle Pari opportunità, Elena Bonetti, dice che questi attacchi "contrastano con lo spirito della nostra Costituzione".



Per Forza Italia interviene la capogruppo in Senato, Anna Maria Bernini. E parla di  "un degrado umano che va combattuto e condannato con tutte le armi della ragione".

Matteo Renzi, leader di Italia Viva, interviene con un post su Facebook. L'ex segretario del Pd scrive: "Chi attacca Liliana Segre non sta attaccando una donna, una sopravvisuta all'Olocausto. Sta attaccando se stesso: perché noi siamo tutti Liliana Segre". E Davide Faraone, senatore di Italia Viva, ricorda che il Senato martedì voterà la mozione per istituire la commissione straordinaria per il contrasto a intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all'odio. Propone: "Sarebbe un bella risposta agli odiatori se a presiedere la commissione fosse proprio lei, Liliana Segre, con quel numero di matricola 75190, tatuato sull'avambraccio dai nazisti ad Auschwitz". Sul lavoro della commissione la senatrice a vita dice: "Mi sto battendo contro i linguaggi di odio molto diffusi sui social".

Ma la Rete non è solo fonte di odio. Tanti gli attestati di solidarietà da parte di semplici cittadini. C'è chi scrive solo: "Noi ti amiamo".
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