Milano

Ferie illimitate e corsi di yoga, Milano capitale delle aziende Benefit: così i dipendenti felici realizzano profitti

Il team di Nativa 
Le Benefit Corporation puntano al benessere dei propri lavoratori oltre che a realizzare utili. In città il primo meeting italiano. Ecco come funziona il loro modello di successo
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Ferie illimitate, test sulla felicità dei dipendenti, sale relax e yoga nelle pause di lavoro. Non stiamo parlando di esperimenti da favola nelle aziende del Nord Europa, ma di realtà italiane. Anzi, milanesi. Aziende che hanno adottato un modello imprenditoriale nato nel 2006 negli Stati Uniti dalla mente di Bart Houlahan, manager che nella vita ha collezionato più di un successo: si chiamano B Corp, abbreviazione di Benefit Corporation, imprese che oltre a realizzare profitti hanno anche lo scopo di contribuire al beneficio comune della società. In Italia quelle certificate sono circa quaranta, di cui 12 in regione e otto a Milano. Il meeting delle B-Corp. Non è un caso, quindi, che il primo meeting delle B Corp italiane, si sia tenuto proprio nella città della Madonnina lo scorso primo dicembre, davanti a una platea di imprenditori. "Milano è storicamente la capitale del terzo settore e dell'impresa sociale. Non stupisce che sia anche la principale città d'Italia per questo tipo di aziende: infatti siamo stati anche promotori del primo incubatore di imprese sociali, tra le quali c'è anche una società B Corp", osserva Cristina Tajani, assessore milanese alle Politiche del lavoro, alle Attività produttive e al Commercio. Ma cosa significa, in concreto, essere una B-Corp? Ecco qualche esempio tutto lombardo.

 Ferie illimitate. La realtà milanese è indubbiamente variegata ma anche quella lombarda non è da meno. Basti pensare al lavoro senza orari di D-Orbit, azienda comasca che si occupa di detriti spaziali installando sistemi che permettono ai satelliti di rientrare sulla Terra a fine vita: "Chi lavora con noi può gestirsi il tempo come meglio vuole, l'unica cosa che deve rispettare sono le scadenze. Se consegna il lavoro in tempo può anche fare un week end di 4-5 giorni e ha la possibilità di avere ferie illimitate", spiega l'ingegnere spaziale Monica Valli. E a fine anno c'è, per tutti, un aumento di stipendio del 5 per cento.
 
Via le gerarchie aziendali. In Valtellina, invece, c'è chi ha pensato che fosse importante garantire ai propri lavoratori un'alimentazione sana. Così ha assunto un contadino che coltiva la terra per i dipendenti dell'azienda e ogni due settimane si presenta in sede con una cassetta di cibo biologico al 100 per cento. È il caso di Mondora, società It con 40 dipendenti di cui uno, appunto, è l'agricoltore. Ma non è finita qui: "Nella nostra azienda quello che conta è l'obiettivo del lavoro, per questo abbiamo deciso di eliminare le gerarchie. Il board è quindi al servizio dei dipendenti, e raramente viceversa", racconta Francesco, fondatore di Mondora.
 
Orari flessibili. Ancora in Valtellina c'è un'azienda agricola che ha assunto una decina di dipendenti con problemi psichici e di tossicodipendenza. Si chiama Marcel Zanolari e anche in questo caso gli orari di lavoro sono molto flessibili: ci sono giorni in cui si lavorano solo sei ore e altri, invece, soprattutto in vista delle consegne in cui si sta in azienda h 24.
 
Oltre al lavoro il volontariato. Infine, in provincia di Varese, c'è la prima azienda italiana che si è dedicata all'estetica oncologica formando anche estetiste specializzate. "Dal 2013 abbiamo aperto uno "spazio benessere" dentro l'Istituto dei Tumori del professor Umberto Veronesi: lavoriamo su base volontaria aiutando i malati oncologici, ci occupiamo della loro bellezza e della loro pelle", spiega Francesca Gelmi di Dermophisiologique, impresa che fa cosmesi certificata. "Diventare B Corp, per noi che abbiamo 14 dipendenti donne su 16 e un ad, anche lei donna, è stata la cosa più naturale del mondo". 

La legge. L'Italia, dopo gli Stati Uniti, è il primo Stato ad avere una legge che riconosce le Benefit Corporation: approvato con il ddl stabilità a gennaio 2016, il testo è stato promosso dal senatore Pd Mauro Del Barba, ex assessore al Bilancio del comune di Morbegno (Sondrio). "Il mio interesse per le società Benefit è nato proprio mentre ero assessore ed è continuato dopo, quando ho fondato l'associazione 'Morbegno 2020' che si batte per gli investimenti produttivi in tema di risparmio energetico e sviluppo sostenibile", spiega il senatore. La legge italiana non prevede sgravi fiscali né incentivi per chi vuole diventare B Corp perché, come osserva Del Barba, "vogliamo avviare un cambiamento culturale: le aziende non devono fare questa scelta perché ne possono trarre dei vantaggi economici, ma perché la ritengono necessaria per migliorare la società".
 
Adempimenti. Il testo approvato definisce le società Benefit come "attività economiche che non solo perseguono gli utili ma anche benefici comuni e operano in modo responsabile, sostenibile e trasparente verso persone, comunità, territori, enti e associazioni culturali". Una azienda di questo tipo non deve quindi rinunciare al profitto altrimenti non riuscirebbe a sopravvivere, ma deve avere anche un altro obiettivo: la sostenibilità. A fine anno, infatti, ogni impresa certificata B Corp deve presentare, insieme al bilancio, una relazione sul perseguimento del "beneficio comune". Al momento sono circa 300 le aziende italiane che hanno richiesto di diventare B Corp. Come spiega l'economista Stefano Zamagni, "le B Corp in fondo le abbiamo inventate noi in Italia nel Quattrocento, ce le abbiamo dentro, è naturale che le nostre imprese vogliano tornare ad esserlo".
 
Come si diventa B Corp? Il percorso è lungo e affatto semplice: il certificato di BIA (B Impact Assessment) arriva da B Lab, l'associazione fondata da Houlahan, e prevede più step. Innanzitutto l'azienda si sottopone a un'analisi sulla sua performance economica, sociale e ambientale che comprende, oltre al business model, governance, comunità, persone a ambiente. Poi si risponde a un questionario approfondito da cui si deve ottenere un punteggio di almeno 80 su una scala che va zero a 200. Solo una volta superato questo screening, si diventa una B Corp. In media, serve circa un anno di tempo per ottenere la certificazione. Poi, da quando si è certificati, si pagano 500 euro all'anno e ogni due anni B Lab fa una nuova verifica per confermare o, in caso negativo, togliere la certificazione.
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