Un vecchio deposito auto sarà presto trasformato in un'area per l'accoglienza dei migranti che dai primi di luglio vivono nel parco della stazione San Giovanni a Como. Dopo settimane di ricerche, ipotesi scartate e incertezze legate a opportunità logistiche e vincoli vari il Comune e la prefettura hanno individuato l'area Ex Rizzo di via Regina Teodolinda. Si tratta di uno spazio di 2.500 metri quadri, di proprietà comunale che sorge a fianco del cimitero Monumentale.
L'Onu lancia l'emergenza minori soli
La novità segue l'annuncio del prefetto lariano, Bruno Corda, nei giorni scorsi sull'arrivo in città di unità abitative, ordinate dal Ministero dell'Interno, per ospitare i migranti. La zona individuata risponde perfettamente tutte le esigenze emerse: garantire la tranquillità dei comaschi e offrire assistenza e un trattamento dignitoso alle persone che vivono nello scalo ferroviario. L'area è già dotata di collegamenti elettrici, idrici e impianto fognario è protetta e ha un solo punto di ingresso. Visti gli anni di abbandono, in questo momento è avvolta da piante, sterpaglie e infestata da arbusti. Nei prossimi giorni saranno avviati i lavori di pulizia, disboscamento e quindi allestite le unità abitative: le operazioni dovrebbero concludersi entro la metà di settembre. Poi il centro di accoglienza sarà aperto: ospiterà 50 prefabbricati (che accoglieranno 300 dei 500 migranti presenti a Como in questi giorni), mensa, docce e un ambulatorio medico. Si tratta di una struttura che permetterà di valutare il caso di ogni singolo migrante e di conseguenza se possa essere, per esempio, considerato un richiedente asilo.
L'Onu lancia l'emergenza minori soli
La novità segue l'annuncio del prefetto lariano, Bruno Corda, nei giorni scorsi sull'arrivo in città di unità abitative, ordinate dal Ministero dell'Interno, per ospitare i migranti. La zona individuata risponde perfettamente tutte le esigenze emerse: garantire la tranquillità dei comaschi e offrire assistenza e un trattamento dignitoso alle persone che vivono nello scalo ferroviario. L'area è già dotata di collegamenti elettrici, idrici e impianto fognario è protetta e ha un solo punto di ingresso. Visti gli anni di abbandono, in questo momento è avvolta da piante, sterpaglie e infestata da arbusti. Nei prossimi giorni saranno avviati i lavori di pulizia, disboscamento e quindi allestite le unità abitative: le operazioni dovrebbero concludersi entro la metà di settembre. Poi il centro di accoglienza sarà aperto: ospiterà 50 prefabbricati (che accoglieranno 300 dei 500 migranti presenti a Como in questi giorni), mensa, docce e un ambulatorio medico. Si tratta di una struttura che permetterà di valutare il caso di ogni singolo migrante e di conseguenza se possa essere, per esempio, considerato un richiedente asilo.