Sono arrivati, sono già in rimessa. Ma non ancora in strada. I 70 bus israeliani che Atac ha affittato per rimpolpare la sua flotta e aumentare qualità e quantità del servizio non possono ancora calcare i sampietrini del centro storico. Sono euro 5 e dopo aver girato in lungo e in largo per le strade di Tel Aviv sono bloccati nei depositi di Salerno e di Roma.
"Datati 2008 - spiega la consigliera piddina Ilaria Piccolo, che sul caso presenterà un'interrogazione - sono costretti allo stop. Sono euro 5 e non euro 6 e per questo sono in corso incontri tra la municipalizzata e la motorizzazione. La sindaca Virginia Raggi e l'assessora ai Trasporti Linda Meleo vengano in consiglio comunale a riferire " . Secondo l'eletta dem, infatti, ci sarebbe anche il rischio di un danno per le casse dell'azienda di via Prenestina: "Il Campidoglio ha già pagato ai fornitori il 16 per cento dell'importo, che è pari a circa 500 mila euro al mese".
Immediata la risposta di Atac: " Non c'è nessun rischio economico. I corrispettivi finora versati al noleggiatore sono infatti coperti da specifica polizza di garanzia " . La partecipata guidata dal presidente e amministratore delegato Paolo Simioni non tirerà fuori un euro finché le vetture non saranno targate e circolanti.
Resta, però, il problema dell'immatricolazione dei nuovi mezzi. Ritenuti peraltro fondamentali per tenere fede alle promesse fatte al tribunale fallimentare al momento della presentazione del piano di salvataggio dell'azienda. "Relativamente alla loro immatricolazione - spiegano dalla municipalizzata - il fornitore sta provvedendo, a sua propria cura ed onere, alla finalizzazione di quanto necessario per mettere in strada le vetture come previsto dal contratto". Insomma, il problema in motorizzazione c'è. Ma dall'azienda filtra ottimismo: "Lo risolveremo".
Anche perché non ci sono altri modi per aumentare la produttività del servizio di superficie. Per l'acquisto dei bus si è ancora in attesa che la convenzione firmata con Consip, la centrale acquisti governativa, produca i suoi effetti. E porti a Roma 227 nuovi bus. Per ora ci sono i 70 in affitto, ma sono ancora fermi.
"Datati 2008 - spiega la consigliera piddina Ilaria Piccolo, che sul caso presenterà un'interrogazione - sono costretti allo stop. Sono euro 5 e non euro 6 e per questo sono in corso incontri tra la municipalizzata e la motorizzazione. La sindaca Virginia Raggi e l'assessora ai Trasporti Linda Meleo vengano in consiglio comunale a riferire " . Secondo l'eletta dem, infatti, ci sarebbe anche il rischio di un danno per le casse dell'azienda di via Prenestina: "Il Campidoglio ha già pagato ai fornitori il 16 per cento dell'importo, che è pari a circa 500 mila euro al mese".
Immediata la risposta di Atac: " Non c'è nessun rischio economico. I corrispettivi finora versati al noleggiatore sono infatti coperti da specifica polizza di garanzia " . La partecipata guidata dal presidente e amministratore delegato Paolo Simioni non tirerà fuori un euro finché le vetture non saranno targate e circolanti.
Resta, però, il problema dell'immatricolazione dei nuovi mezzi. Ritenuti peraltro fondamentali per tenere fede alle promesse fatte al tribunale fallimentare al momento della presentazione del piano di salvataggio dell'azienda. "Relativamente alla loro immatricolazione - spiegano dalla municipalizzata - il fornitore sta provvedendo, a sua propria cura ed onere, alla finalizzazione di quanto necessario per mettere in strada le vetture come previsto dal contratto". Insomma, il problema in motorizzazione c'è. Ma dall'azienda filtra ottimismo: "Lo risolveremo".
Anche perché non ci sono altri modi per aumentare la produttività del servizio di superficie. Per l'acquisto dei bus si è ancora in attesa che la convenzione firmata con Consip, la centrale acquisti governativa, produca i suoi effetti. E porti a Roma 227 nuovi bus. Per ora ci sono i 70 in affitto, ma sono ancora fermi.