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Roberto Vecchioni: "Napoli ha fatto molti passi avanti, è meglio di Roma"

Ieri sera il cantautore in concerto al Palapartenope: "Il mio inno d'amore alla città. E ho convinto Guccini a cantare di nuovo"
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"Se Milano è la mia prima città e Napoli la seconda i miei genitori erano napoletani, Parigi è la mia terza città, che poi le comprende tutte. Mi sono commosso davanti alle immagini di Notre-Dame. Non so che senso abbia ricostruire, "monumento" viene dal latino "mon?re", ricordare, sarà una ferita difficile da superare...". Il "professore" Roberto Vecchioni, ieri sera in concerto al Palapartenope con "L'infinito tour", dal titolo del suo ultimo disco, parla del disastro di Notre-Dame e si racconta. Di come ha convinto Guccini a tornare a cantare e a duettare con lui, dell'amore per la musica napoletana, di cui ha dato un assaggio al Fuorigrotta. Si sente "figlio di Napoli", Vecchioni, 75 anni e spiega il suo amore per il Leopardi partenopeo, Caravaggio e la speranza che lo Stato aiuti Napoli, "risorta" grazie all'arte, a sconfiggere la camorra e la miseria con il lavoro.

Professore Vecchioni, "L'infinito" è un bellissimo omaggio al Leopardi napoletano, immaginando di essere nel 1836, ma sembra proprio un inno d'amore anche per la città di oggi. Capri, "Nausicaa stesa al bagno," i lazzaroni, i pulcinella e "forse l'infinito non è al di là, è al di qua della siepe".
"È proprio un amore all'amore. Ho immaginato un Leopardi che sul finire della vita, a Napoli, quando sta malissimo, inizia a dubitare che la vita sia così orribile.
Leopardi, esempio impossibile per amare la vita: perché lui l'avrebbe anche amata la vita, ma è la vita che ce l'aveva con lui. Napoli ha dato a Leopardi il senso della bellezza, della profondità dello spazio e del tempo, dell'animo umano, lo ha fatto respirare. A Napoli Leopardi riconquista le piccole cose, mangia il gelato, vede la Luna in quella maniera, vive atmosfere popolari mai vissute...".

Nel disco, che volutamente lei ha voluto solo in analogico, senza streaming, omaggia diversi personaggi, da Giulio Regeni ad Alex Zanardi, e ha riportato a cantare Francesco Guccini in "Ti insegnerò a volare": come ha fatto?
"Posso dire che potevo riuscirci solo io: siamo grandi amici, ha detto no a tutti. Ma se ha detto sì a me è perché gli è piaciuta l'impostazione del disco pieno di significati anni '70, erano anni straordinari, ha riconosciuto quello spirito, il mondo di scrivere di quegli anni".

Diceva del suo amore per Napoli, i suoi genitori sono partenopei. Il pubblico ha ascoltato omaggi al Palapartenope.
"Il concerto è un vero è proprio spettacolo, canto i brani del nuovo album e quelli vecchi, e li alterno con video e parti recitate sia allegre che tristi. E in omaggio alla canzone napoletana ho scelto brani fra "Voce 'e notte", "Reginella", "Te voglio bene assaje" o "'O surdat nnammurato". La canzone napoletana è unica...".

Cosa pensa della città oggi?
"Napoli in questo momento sta vivendo una resurrezione: è seconda solo a Milano, Roma invece sta sparendo. Napoli in questi anni ha fatto passi da gigante. È anche amministrata abbastanza bene ma è lo Stato che deve aiutare la città, la gente che vuole fare...".

La preside della scuola di rione Villa ha detto che lo Stato ha abbandonato Napoli...
"E sono d'accordo con lei. È lo Stato che deve aiutare Napoli a cancellare macchie orribili, come il ricatto continuo della camorra, che genera miseria e disordine, e deve incentivare il lavoro. Napoli ormai è d'esempio per molte città ma chi governa deve decidere di aiutare a sconfiggere la mannaia della criminalità organizzata".

Andrà a vedere la mostra di Caravaggio?
"Questa volta non riesco, ci tornerò però. Caravaggio era un genio assoluto, va capito e studiato e, vedrete, ci andranno anche tanti giovani. Vengono sottovalutati: sono in molti quelli che vogliono capire e conoscere".

Un cantautore come lei riesce ad ascoltare rap e trap?
"Ci sono cose inascoltabili, devo ammettere, ma anche molto belle.
Fabri Fibra, Clementino, ma anche artisti come Jovanotti, e Caparezza, un capostipite. Anche i 99 Posse li ho sempre amati. Io non sono contro rap e trap, la comunicazione dei ragazzi va capita. Ma non capisco come mai io ascolto loro e loro non ascoltano noi".