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10 miti sul sesso a cui molti adulti credono ancora

ILLUSTRATION BY ISABELLA CARAPELLA FOR HUFFPOST
ILLUSTRATION BY ISABELLA CARAPELLA FOR HUFFPOST 

Questo blog è apparso per la prima volta su Huffpost Us ed è stato tradotto da Milena Sanfilippo

Date pure la colpa a un'educazione sessuale mediocre, a convinzioni religiose e culturali datate, al porno o alla semplice ignoranza, ma molti adulti sono ancora malinformati quando si parla di sesso. Abbiamo chiesto a esperti – educatori sessuali, consulenti e sessuologi – di chiarirci i luoghi comuni a cui diversi adulti ancora credono, e che non rispondono a verità.

MITO: Se ti masturbi durante una relazione significa che il partner non ti stimola sessualmente.

VERITÀ: Non importa che tu sia single, in una relazione monogama o in un ménage à trois "la masturbazione è salutare, normale e parte della nostra natura di esseri sessuali" ha spiegato ad HuffPost la sessuologa Janet Brito. Se ogni tanto sorprendi il partner a masturbarsi sotto la doccia, non prenderla sul personale e non considerarlo come un segnale d'insoddisfazione per la vostra vita sessuale. "Spesso si è portati a credere che, se il partner si masturba, non ci trova sessualmente appetibili e questo si traduce in insicurezza e mancanza di fiducia in se stessi" spiega Gigi Engle, sessuologa clinica. "In realtà, la masturbazione è una forma d'espressione sessuale normalissima, sia quando si è single che all'interno di un rapporto di coppia". Anzi, dedicarsi a se stessi migliora l'intimità col partner.

"La masturbazione può avere un effetto calmante e rilassante, e ti permette di scoprire di più sul tuo corpo; nello specifico, cosa ti fa eccitare" aggiunge Brito. "Sapere come ti piace essere toccato può migliorare il benessere sessuale e giovare al rapporto col partner". Quando la masturbazione diventa compulsiva o rimpiazza il sesso a due, allora potrebbe essere un motivo di preoccupazione di cui varrebbe la pena discutere col partner e/o con un professionista della salute mentale.

MITO: Vagina e vulva sono la stessa cosa

VERITÀ: Molte persone adottano il termine generale "vagina" per indicare l'intera zona genitale femminile, ma non si tratta di una definizione accurata. L'educatrice sessuale e professoressa Ericka Hart fa chiarezza: "I genitali esterni sono chiamati vulva e quello che non si vede è chiamato canale vaginale, o vagina".

ALONZODESIGN VIA GETTY IMAGES
ALONZODESIGN VIA GETTY IMAGES 

L'apertura vaginale è solo una parte della vulva; la vagina connette le parti esterne dell'anatomia (la vulva) con quelle interne, come l'utero (date un'occhiata al diagramma se siete confusi). Alcuni esperti sostengono che il motivo di questo uso improprio o fraintendimento abbia radici patriarcali. "Esiste un'analisi femminista in merito: chiamando 'vagina' l'intera parte anatomica femminile, ci riferiamo agli organi sessuali indicando solo la parte che procura più piacere agli uomini etero" ha spiegato Laurie Mintz, autrice di Becoming Cliterate: Why Orgasm Equality Matters—And How to Get It.

MITO: Il clitoride è solo un minuscolo bottoncino.

VERITÀ: C'è molto altro da vedere. La protuberanza esterna, chiamata glande, è solo una piccola parte del più vasto meccanismo clitorideo, che è perlopiù interno.

JOSEFKUBES VIA GETTY IMAGES
JOSEFKUBES VIA GETTY IMAGES 

"Quasi nessuno sa che il clitoride non si limita alla protuberanza in cima alla vulva, ma si estende verso le labbra e l'addome" spiega Engle. "In alcune donne può arrivare a superare i dodici centimetri! All'incirca la lunghezza media di un pene"

MITO: Il sesso è solo quello che si vede nei porno

VERITÀ: per molti giovani, il porno rappresenta il primo approccio al sesso. Quindi quei corpi lisci, levigati, oppure quegli orgasmi femminili apparentemente "facili" rappresentano la base delle loro idee sul sesso con un partner vero – o su come dovrebbe essere – anche quando sono consapevoli che il porno non è la realtà. Secondo un'indagine del 2016 condotta dalla Middlesex University di Londra, il 39% dei tredici-quattordicenni ha affermato di voler imitare quanto visto nei porno.

"Il sesso nella vita vera va oltre il divertimento e l'abbandonarsi alle fantasie. Prevede la comunicazione, la conoscenza del proprio corpo, il mostrarsi vulnerabili e correre dei rischi" afferma Brito. "Non è perfetto, e neanche maschiocentrico. Nella vita vera, si procede goffamente, si fanno delle pause, si arriva persino a cadere dal letto. È tutt'altro che perfetto, quello è solo il modo in cui viene rappresentato sullo schermo".

MITO: All'uomo non piace gratificare la donna col sesso orale

VERITÀ: Non date retta a DJ Khaled. L'idea che agli uomini non piaccia darsi al sesso orale è falsa, spiega il sessuologo e scrittore Ian Kerner: "Dopo aver pubblicato Lei viene prima, nel 2014, ho parlato con migliaia di uomini del loro approccio al cunnilingus e, in linea di massima, lo adorano" afferma. "Certo, ad alcuni mancano le conoscenze di base oppure si preoccupano di non essere abbastanza bravi, ma quasi tutti credono che il cunnilingus sia un'esperienza intima ed eccitante e in molti hanno affermato che, se dovessero scegliere, preferirebbero dare anziché ricevere".

Un'indagine del 2016 condotta su 900 studenti universitari etero, sembra confermarlo: il 93% degli uomini ha affermato che fare sesso orale è piuttosto piacevole. Buone notizie, dato che il 95% delle donne ha dichiarato che ricevere sesso orale è stata un'esperienza mediamente o molto piacevole.

MITO: Le donne non attribuiscono agli orgasmi la stessa importanza degli uomini.

VERITÀ: per le donne il divario (soprattutto per le donne etero) è reale. Un'indagine del 2007 condotta su 52.000 di vari orientamenti sessuali ha rivelato che le donne etero hanno meno probabilità, rispetto agli altri gruppi presi in considerazione, di raggiungere l'orgasmo durante il sesso con un partner. Per loro l'orgasmo arriva "in generale se non sempre" ad un tasso del 65%. Di contro, le cifre salgono al 95% per gli uomini etero, all'89% per gli uomini gay e all'86% per le donne omosessuali.

Ma questo non significa che non vogliano raggiungere l'orgasmo – certo che lo vogliono! Sono diversi i fattori che potrebbero contribuire a questa disparità, inclusa la mancanza di preliminari, di stimolazione clitoridea (di cui in molte hanno bisogno per raggiungere l'orgasmo) o la scarsa comunicazione col partner, tra le altre cose. Per non parlare del fatto che viviamo in una società che sembra dare maggiore importanza al piacere maschile.

"Spesso si sente dire che gli uomini sono più concentrati sull'orgasmo rispetto alle donne, e che le donne non hanno bisogno di raggiungerlo quanto gli uomini. Non mi convince l'idea di 'bisogno' – in fondo, chi ha un bisogno assoluto di un orgasmo? – ma il mancato orgasmo durante il sesso è uno dei malesseri più comuni esternati dalle donne nel mio studio" ammette Kerner.

"Gli orgasmi femminili possono essere più sfuggenti, soprattutto in un rapporto penetrativo, dove il clitoride non viene stimolato direttamente; per questo, molte donne si sono abituate all'eventualità di non raggiungere l'orgasmo ogni volta. Ma non fatevi illusioni neanche per un secondo: questo non significa che diano meno importanza all'orgasmo.

MITO: Il sesso è "bello" solo se termina con l'orgasmo.

VERITÀ: sì, raggiungere il piacere può essere un'esperienza estatica, ma non è l'unico aspetto piacevole di un rapporto sessuale. Anche quando non si raggiunge l'apice, il sesso può comunque essere bellissimo per entrambi i partner. "Il sesso agisce su più dimensioni, che vanno oltre il livello fisico o che almeno vanno di pari passo con la fisicità" ha spiegato Liz Afton, psicologa presso la Gender & Sexuality Therapy Collective. "Che si tratti di respirazione tantrica, di pratiche bondage-sadomaso, di surrogati sessuali o di perversioni fetish, troppo spesso si tende a sottovalutare il potenziale curativo, spirituale ed emotivo, del sesso".

MITO: Gli uomini che hanno fantasie sul sesso anale sono gay

VERITÀ: Qualunque sia il loro orientamento sessuale (gay, etero, bisessuale, eccetera), le persone possono gradire le sensazioni date dalla stimolazione anale – o da qualsiasi atto sessuale, a dirla tutta – senza che questo debba costringerle a riflettere sulla loro identità sessuale. Il comportamento sessuale non definisce l'identità sessuale di un individuo, come dice Hart. "Questo mito nasce dall'idea che il comportamento determini l'identità" ha spiegato. "È importante capire che comportamento e identità sessuali non si definiscono a vicenda. L'identificazione è una cosa personale e conforme con il singolo, così come lo è quello che ci procura piacere. Ho conosciuto donne convinte di non essere 'lesbiche vere', perché amavano il sesso penetrativo".

MITO: Il porno causa disfunzioni erettili agli uomini in giovane età.

VERITÀ: "La nostra cultura è pervasa da una diffusa isteria anti-porno e, in realtà, oggi sono molti di più gli uomini che si masturbano col porno rispetto al passato", spiega Kerner. "Ma non ci sono studi approfonditi a dimostrare che il porno agisce sulla neurochimica fino a causare disfunzioni".

Le disfunzioni erettili possono avere una causa fisiologica o psicologica. Per i più giovani, spesso si tratta di quest'ultima motivazione. "Quando succede, in molti si chiedono se abbia a che fare con la fruizione eccessiva di porno, e queste ansie sono alimentate da un atteggiamento mediatico anti-pornografia che sostiene la tesi di una dipendenza da porno".

Ma qui, spesso, è l'ansia ad entrare in gioco. "L'ansia è nemica delle erezioni per molti uomini, e sono diversi i fattori che possono contribuire a un aumento dell'ansia da prestazione: la mancanza di esperienza, i primi approcci, la scarsa autostima, il ricordo traumatico di una precedente disfunzione, la pressione, e sì, forse anche il paragone con gli attori porno" spiega. "Ma è il porno la causa delle disfunzioni? No. Il porno sconvolge la chimica cerebrale? No. Ma l'ansia sì. Eliminare il porno non eliminerà l'ansia".

MITO: Avere delle perversioni ti rende anormale o sessualmente deviato.

VERITÀ: se il boom di 50 sfumature di grigio (benché problematico sotto certi aspetti) ci ha insegnato qualcosa, quella delle perversioni non è più una comunità di nicchia relegata ai meandri più oscuri del web. Lo spanking, i giochi di ruolo e il bondage sono perversioni molto comuni – per perversioni si intendono quelle attività o desideri sessuali che vanno oltre il desiderio convenzionale.

"La perversione sta diventando sempre più mainstream, cosa che contribuisce ad alleviare il senso di vergogna e isolamento che gli amanti del genere hanno provato in passato," spiega Jesse Kahn, terapeuta e direttore della The Gender & Sexuality Therapy Collective. "Le persone non solo sono più perverse, ma iniziano a rendersi conto che la loro vita sessuale già prevede degli elementi di perversione."

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