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Elezioni regionali. Pizzarotti: "Salvini va solo in giro a fare aperitivi, in Emilia-Romagna non si faranno ingannare"

Il sindaco di Parma Federico Pizzarotti (eikon)
Il sindaco di Parma appoggia il candidato Stefano Bonaccini. Ma ai dem dice: "Sbagliato allearsi a livello locale con il M5s. Se qualcuno mi sa dire oggi quale è l'identità del Pd, gli faccio i complimenti"
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"Salvini è andato in giro a prendere aperitivi, senza fare una proposta per l'Emilia Romagna. Non credo che gli emiliano romagnoli si facciano ingannare". Federico Pizzarotti, sindaco di Parma, ex grillino, con il suo movimento "Italia in Comune" appoggia il governatore uscente e ricandidato, il dem Stefano Bonaccini.

Interverrà alla tre giorni a Bologna del Pd, e non le manda a dire: "Quale è il disegno del Pd oggi? Se qualcuno me lo sa dire, gli faccio i complimenti. Allearsi con i 5Stelle per le regionali è un errore, l'Umbria lo ha dimostrato: non si possono fare matrimoni di interesse".

Sindaco Pizzarotti, la Lega ha lanciato la sfida a Bologna, sarà in grado Salvini di prendere l'Emilia Romagna?
"Io credo di no, perché è una sfida che parte in modo sbagliato, senza contenuti e puntando come al solito sulla pancia. Salvini ha fatto aperitivi in giro e detto due o tre banalità da piazza. Gli emiliano romagnoli sono abituati ai contenuti. Il presidente della Regione è il sindaco di quella regione. La persona fa la differenza. Bonaccini ha fatto bene e può guidare l'Emilia Romagna per altri cinque anni".

Appoggerà Bonaccini con una sua lista o entrando nella lista del governatore dem?
"E' improbabile una lista di Italia in Comune. Per il resto stiamo decidendo: siamo in contatto anche con Elly Schlein e la sua lista progressista e ambientalista".

Ha posto delle condizioni per sostenere Bonaccini?
"Ho chiesto sia valorizzato il nostro programma sui temi ambientali: a Parma abbiamo affrontato la questione rifiuti e qualità dell'aria. Abbiamo una esperienza e competenze. Oggi l'ambiente è all'ordine del giorno ma a parole. E siamo del resto lontani dall'ambientalismo dei Verdi fatto di No a tutto, più vicini ai Verdi tedeschi che puntano su crescita e infrastrutture".

Ma lei si candiderà?
"No. L'ho fatto per le europee per spirito di servizio nei confronti di Italia in Comune- +Europa. Io faccio il sindaco di Parma".

Interverrà comunque all'assemblea dem. Si sta riunificando al Pd?
"Mi hanno invitato. E porterò il mio contributo andando a parlare di civismo. Ma non gliele mando a dire".

Lei è critico nei confronti dell'alleanza Pd-5Stelle?
"Il Pd ha sbagliato ad allearsi con i 5Stelle a livello regionale, locale. Il consenso non si ottiene con operazioni algebriche. In Umbria il Pd avrebbe perso comunque, allora meglio una sconfitta onesta, correndo da soli. Quanto si saranno pentiti della foto di Narni!".

Quindi cosa si fa?
"Localmente si va separati e il Pd deve trovare un suo programma, una sua fisionomia e identità. Se qualcuno mi sa dire oggi quale è, gli faccio i complimenti. Questo dirò all'assemblea dem".

Però dice sì a Calenda e no a Renzi, oppure Italia Viva la considera un punto di riferimento?
"La posizione di Carlo Calenda sul fatto che il Pd non doveva stare al governo in alleanza con i 5Stelle mi vede d'accordo. Mentre Renzi è Renzi, fa il furbo: è uscito dal Pd per avere un suo peso. Fa una critica al giorno che indeboliscono il governo e la coalizione in nome del solito egoismo. Non fa gioco di squadra".

Lei ha appena pubblicato il libro "Il meglio deve ancora venire", in cui fa i conti anche con la sua militanza nei 5Stelle, aveva previsto che il Movimento sarebbe finito nelle secche con un fortissimo calo di consensi?
"Quando ne facevo parte nel 2009, no. Ma è dal 2013, dall'elezione dei grillini in Parlamento che dico doveva prendere la strada della maturità e diventare un partito serio e di governo. Invece ha sbragato con uno al comando e senza che il gruppo crescesse".
 
 
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