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(reuters)

"La velocità è pericolo": Volvo scende in campo. E blocca a 180 orari tutte le sue auto

La casa che ha inventato le cinture e, di fatto, la sicurezza in macchina, lancia una nuova crociata sul tema dei limiti

3 minuti di lettura
"Vogliamo mettere in evidenza i pericoli legati all’eccesso di velocità": così la Volvo annuncia una decisione storica per il mondo dell'auto. Ossia limitare a 180 km/h la velocità di tutte le vetture. Una rivoluzione, che sfata il mito più resistente e che da oggi fa da spartiacque sull'infinita diatriba sulla velocità.

Già perché mentre l'Italia discute di alzare il limite a 150 in autostrada e il consiglio Europeo per la sicurezza stradale dimostra con uno studio che in Europa se si abbasse la velocità media di 1 Km si avrebbero 2100 morti in meno ogni anno, arriva un costruttore di auto che si schiera con forza dalla parte di chi vuole mettere un freno al pedale del gas.

Il progetto rientra nella "strategia etica" di Volvo (l'hanno chiamata "Vision 2020") che punta ad azzerare il numero di vittime o feriti gravi a seguito di incidente a bordo di una nuova Volvo entro il 2020, non a caso stessa data per il blocco a 180 di tutte le auto. Siamo davanti ad una delle visioni più ambiziose in termini di sicurezza dell’intera industria automobilistica perché esce fuori dall'auto: Volvo ammette che la tecnologia - da sola - non consentirà di raggiungere la “quota zero”, e quindi allarga il suo intervento entrando a gamba tesa nel mondo del comportamento del guidatore.

E se 180 vi sembrano una velocità astrale, sappiate che non è affatto così. Anzi. Una normalissima station wagon media da famiglia, oggi, arriva a quel limite in un lampo. La Volvo V60 ad esempio (una sw lunga 4,8 metri, con motore 2000 diesel da 190 Cv e dal prezzo di 41 mila euro) partendo da ferma arriva a 180 orari in 29 secondi, in appena un chilometro di strada. E senza arrivare a scomodare le supercar, a 180 oggi con una media ci si arriva in quarta, ma spesso si hanno a disposizione altre due marce...

 Il messaggio insomma è forte. Anche perchè arriva dal leader mondiale nell’ambito della sicurezza automobilistica, dalla marca che ha inventato le cinture di sicurezza. E da chi sul tema ha studiato più di altri: "Le nostre ricerche - spiegano alla Volvo - hanno individuato tre aree che continuano ad essere fonte di preoccupazione per la sicurezza e che costituiscono dei cosiddetti “divari” che ostacolano il conseguimento dell’obiettivo di eliminare definitivamente i casi di incidenti a bordo delle auto a marchio Volvo con conseguenze fatali o molto gravi; il principale di questi è rappresentato dall’eccesso di velocità".
 
“Volvo è leader nella sicurezza: è sempre stato così e lo sarà anche in futuro,” ha dichiarato Håkan Samuelsson, Presidente e CEO. "Grazie alle ricerche che abbiamo effettuato, sappiamo dove si concentrano le aree problematiche quando si tratta di porre fine agli incidenti mortali o con gravi conseguenze a bordo delle nostre automobili. E sebbene la limitazione della velocità massima non rappresenti una soluzione definitiva, vale la pena tentare questa strada se può contribuire a salvare anche una sola una vita umana.”
 
E non è tutto: a parte la limitazione della velocità massima, la Casa automobilistica sta anche studiando la possibilità futura di limitare automaticamente la velocità nei pressi di scuole e ospedali abbinando un dispositivo di controllo della velocità intelligente alla tecnologia di geofencing.
 
“Desideriamo avviare un dialogo per stabilire se i costruttori di automobili abbiano il diritto, se non addirittura l’obbligo, di installare a bordo tecnologie in grado di modificare il comportamento del conducente, allo scopo di far fronte a situazioni quali la velocità eccessiva, la guida in stato di ebbrezza o la distrazione del conducente,” ha spiegato Håkan Samuelsson. “Non abbiamo una risposta certa al riguardo, ma riteniamo di dover prendere l’iniziativa e guidare il dialogo, svolgendo un ruolo da pioniere in questo senso.”
 
 Perché?

"Il problema legato all’eccesso di velocità - spiegano alla Volvo - consiste nel fatto che, al di sopra di determinate velocità di marcia, la tecnologia di sicurezza installata a bordo e le infrastrutture intelligenti non sono più sufficienti a evitare morti e feriti gravi in caso di incidente. È per questa ragione che nella maggior parte dei Paesi occidentali sono in vigore i limiti di velocità, sebbene il problema della guida troppo veloce sia diffuso ovunque e costituisca una delle più comuni cause di morte nel traffico".
 
E i dati parlano chiaro: ogni anno, milioni di persone prendono multe per eccesso di velocità e i dati sugli incidenti stradali pubblicati dall’agenzia governativa statunitense National Highway Traffic Safety Administration (NHTSA) mostrano che il 25% di tutte le vittime di incidenti stradali verificatisi negli USA nel 2017 è riconducibile all’eccesso di velocità.
 
Il punto è che - come spiega Jan Ivarsson, uno dei principali esperti in sicurezza di Volvo Cars - la gente non si rende conto del pericolo legato alla guida troppo veloce: “In quanto esseri umani, tutti noi comprendiamo i pericoli rappresentati dai serpenti, dai ragni e dall’altezza. Con la velocità non siamo altrettanto bravi,” ha commentato Jan Ivarsson. “Le persone spesso guidano a velocità troppo elevata in una determinata situazione di traffico e fanno fatica ad adeguare la velocità di marcia rispetto alla circostanza specifica e alla loro capacità di guida. Dobbiamo promuovere un comportamento più virtuoso e aiutare le persone a realizzare e comprendere che l’eccesso di velocità è pericoloso.”
 
Insomma, passano gli anni ma la Volvo - sul mercato dal 1927 e oggi sotto il controllo della cinese Zhejiang Geely Holding (Geely Holding) - non perde il suo DNA orginale. La sicurezza prima di tutto. Bello che la mission originale non sia stata dimenticata da un'azienda che ormai produce a Goteborg (Svezia), Ghent (Belgio), Sud Carolina (USA), Chengdu e Daqing (Cina): la globalizzazione non sempre distrugge le strategie iniziali di una casa automobilistica.