Spettacoli

È morto Bruno Ganz, dall'angelo di Wenders a Hitler e 'Pane e tulipani' di Soldini

(afp)
L'attore, di origine svizzera, aveva 77 anni. Tra le sue interpretazioni più celebri quelle nel 'Cielo sopra Berlino' e 'La caduta'. È stato anche Tiziano Terzani in 'La fine è il mio inizio'
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È morto la scorsa notte a Zurigo Bruno Ganz. L'attore di origine svizzera aveva 77 anni. Era uno dei volti più noti del cinema tedesco, apprezzato dalla critica e molto amato dal pubblico che lo ricorda con commossi omaggi sui social. Nella sua lunga carriera è stato l'angelo Damiel nel Cielo sopra Berlino e Adolf Hitler nel bunker della Cancelleria nel film La caduta. In Italia è ricordato per il ruolo di Fernando Girasole accanto a Licia Maglietta in Pane e tulipani (1999) di Silvio Soldini. Ha vestito i panni di Tiziano Terzani e quelli di Giovanni Paolo II, fino agli ultimi ruoli dove è stato il nonno di Heidi e Virgilio nell'horror di Lars von Trier La casa di Jack presentato lo scorso anno a Cannes e che uscirà il 28 febbraio.

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Nato a Zurigo il 22 marzo del 1941, figlio di un operaio svizzero e di madre italiana, Bruno Ganz è stato uno degli attori più importanti e carismatici della sua generazione. Debutta al cinema nel 1960 nel film Der Herr mit der schwarzen Melone, grazie al quale viene notato dall'attore Gustav Knuth, che ne apprezza il talento. Nel 1970 è uno dei fondatori, assieme al regista Peter Stein e all'attrice Edith Clever, della compagnia berlinese di ispirazione brechtiana 'Schaubuhne am Halleschen Ufer'. Torna al cinema nel 1975 quando interpreta Lumière, scene di un'amicizia fra donne di Jeanne Moreau e, soprattutto, La Marchesa von... diretto da Eric Rohmer nel 1976. Il grande salto lo compie l'anno successivo quando il regista tedesco Wim Wenders gli affida la parte del corniciaio Jonathan Zimmermann in L'amico americano. Nel 1978 interpreta l'agente immobiliare Jonathan Harker nella celebre rivisitazione di Nosferatu, il principe della notte di Werner Herzog.


Lavora poi in Oggetti smarriti di Giuseppe Bertolucci (1980) e La storia vera della signora dalle camelie di Mauro Bolognini (1981), ma il successo planetario arriva nel 1987 col film Il cielo sopra Berlino di Wim Wenders dove interpreta l'angelo Damiel che vive da sempre a Berlino e vede il mondo in bianco e nero. La scelta di diventare umano comporta la scoperta dei sensi quali il dolore, il calore e anche la scoperta che la realtà è a colori. Il film vince la Palma d'Oro per la miglior regia a Cannes.

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Nel 1995 recita nella miniserie televisiva Il grande Fausto, incentrata sulla vita del campionissimo del ciclismo Fausto Coppi, interpretando il ruolo del massaggiatore non vedente Biagio Cavanna, scopritore e guida per l'intera carriera di Coppi. È diretto da Theo Angelopoulos in L'eternità e un giorno (1998) e La polvere del tempo (2008). Nel 1999 è sul set di Pane e tulipani di Silvio Soldini che gli vale il David di Donatello 2000 come miglior attore protagonista e il Premio del cinema svizzero come miglior interprete.

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Nel 2004 interpreta Adolf Hitler nel film La caduta, diretto da Oliver Hirschbiegel, che gli vale una nomination al Premio del cinema europeo nel 2004. Nel 2010 è Tiziano Terzani in La fine è il mio inizio diretto da Jo Baier e tratto dall'omonimo libro postumo del giornalista e scrittore fiorentino e nello stesso anno riceve l'European Film Academy Lifetime Achievement Award. Nel 2011 Bruno Ganz, che vive dividendosi tra Zurigo, Berlino e Venezia, riceve il Pardo alla carriera al Festival del cinema di Locarno.

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Nel 2014 è al festival di Berlino con In ordine di sparizione diretto da Hans Petter Moland (lo stesso regista ha diretto il remake, Un uomo tranquillo con Liam Neeson, in sala il 21 febbraio). Tra i suoi ultimi film Heidi (2015) di Alain Gsponer, The Party (2017) di Sally Potter e La casa di Jack (The House That Jack Built) diretto da Lars von Trier con Matt Dillon, presentato fuori concorso a Cannes nel 2018 in uscita in Italia il 28 febbraio.

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Bruno Ganz è stato anche un grandissimo attore teatrale. Averlo visto in scena recitare Shakespeare o Gethe è stata per molti spetttori un’esperienza indimenticabile, per la semplicità, la "normalità" e la sapienza con cui sapeva stare in scena. Ganz ha avuto il suo apprendistato teatrale a partire dal ‘62 al Junges Theater di Göttinga e al Theater am Goetheplatz di Brema. Ma è nel ‘67 che conosce Peter Stein, allora uno dei più bravi e attivi giovani registi della scena tedesca. Insieme, e con loro Edith Clever e un gruppo di altri grandi attori, fondano nel 1970 la mitica Schaubühne am Halleschen Ufer a Berlino (la prima sede dell’ormai celeberrimo teatro berlinese), diventando non solo la più importante compagnia di teatro europea ma anche uno dei principali teatri. Ganz è protagonista di alcune delle messe in scena più memorabili di Peter Stein a partire da un leggendario Amleto, il Tasso, il Principe di Homburg. Tra le altre indimenticabili interpretazioni il Prometeo incatenato di Eschilo (1987) con la regia di Klaus Michael Gruber. Ganz non abbandonò mai il teatro e nella sua carriera teatrale ha lavorato con grandi registi da Peter Zadek, Claus Peymann, Klaus Michael Grüber, a Luc Bondy e Dieter Dorn. Tra gli ultimi lavori il Faust goethiano sempre con Peter Stein nel 2000 a Hannover per l'Expo e più di recente in Ritorno a casa di Pinter.