Parma

Parma, il Comune nega la sala civica al neofascista Fiore

Forza Nuova aveva già annunciato l'appuntamento. Vicesindaco: "Non hanno sottoscritto il documento comunale sui valori costituzionali"

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Il vicesindaco del Comune di Parma, Marco Bosi, ha annunciato in Consiglio comunale che la sala civica situata nel quartiere San Pancrazio non verrà concessa a Forza Nuova che sabato aveva comunicato la presenza del leader del movimento neofascista Roberto Fiore in città.

A chiedere chiarimenti in aula è stato il capogruppo Pd Lorenzo Lavagetto, dopo che già sindacati e associazioni partigiane si erano detti indignati per la notizia della sala comunale data in uso a Forza Nuova.

Era stato ricordato che il 10 maggio scorso le stesse associazioni avevano condiviso e sottoscritto con il Comune di Parma il Protocollo d’intesa per la promozione e difesa della democrazia, nel quale figura, tra gli altri, l’impegno a "garantire, anche tramite apposite modifiche regolamentari, che la collaborazione offerta alla società civile nella sua più ampia articolazione organizzativa e associativa (patrocini, contributi, concessioni sale civiche, eccetera) venga subordinata al riconoscimento da parte dei soggetti destinatari della condivisione dei principi costituzionali e alla dichiarazione di rispetto, da parte degli stessi, della XII disposizione transitoria e finale della Costituzione Italiana (secondo la quale 'è vietata la ricostituzione sotto qualsiasi forma del disciolto partito fascista') della L. 20 giugno 1952 n. 645 (legge Scelba), della L. 25 giugno 1993 n. 205 (Legge Mancino) e loro successive modifiche".

Ed è in base a questo protocollo che è arrivato lo stop dell'Amministrazione comunale a Forza Nuova, movimento che ha partecipato alle ultime elezioni Politiche con la lista Italia agli Italiani.

"Ho saputo della richiesta della sala civica dai media. Questa mattina ho subito verificato se fosse stata rilasciata la concessione e, in caso positivo, come mai. Il modulo di richiesta di aderenza ai principi e ai valori costituzionali è già attivo e non è stato sottoscritto da Forza Nuova, a cui è stato inviato dagli uffici della società comunale Parma Infrastrutture. La concessione dunque non verrà firmata nonostante abbiano già stampato e diffuso le locandine dell'appuntamento" ha spiegato Bosi.

In pratica, ha sottolineato l'esponente della Giunta Pizzarotti, a Fn era stata data una prima disponibilità da parte del settore municipale competente, ma non avendo presentato un'autocertificazione (richiesta dal Comune) che attesti l'aderenza ai principi antifascisti e ai valori costituzionali, il via libera è revocato.

Salta dunque l'incontro previsto venerdì 19 ottobre nella sala civica San Pancrazio in via Emilia Ovest 18/A alle ore 20; la stessa sala dove Fiore era stato nel febbraio scorso in piena campagna elettorale. E anche allora ci furono polemiche.
Da parte sua, Forza Nuova attacca: "Nonostante l'accordo scritto e timbrato dal Comune con relativo  bonifico, la
concessione della sala civica di San Pancrazio è stata negata senza un motivo. La notizia è  stata appresa dalle testate giornalistiche online, senza ricevere nessun documento con la disdetta. Forza Nuova non si fermerà a causa di questa ingiustizia, e in un modo o nell'altro l'incontro del 19 ottobre avrà luogo come promesso".

"Assieme all'associazione nazionale dei partigiani e alle sigle sindacali - sottolineato il sindaco di Parma Federico Pizzarotti - avevamo firmato un protocollo d'intesa: l'antifascismo è un valore fondante di Parma e per questo lo avremo difeso sempre, nonostante e soprattutto i tempi bui. Perciò, no alla sala civica a Forza Nuova. A Parma c'è un detto che vive ancora: 'Balbo, avrai pure passato l'Atlantico, ma non passi La Parma'".

Intanto si apre un altro fronte: sabato 20 ottobre in città è in arrivo il presidente nazionale di Casapound e così Officina Popolare Parma e l'Unione sindacale italiana organizzano un "evento di mobilitazione e di presidio democratico" negli spazi dell'ateneo libertario in via Testi 2, a pochi metri dall'incontro di Casapound.
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