Milano

Il sindaco leghista di Gallarate Andrea Cassani indagato per turbativa d'asta: nomine per pilotare i bandi

Il sindaco Cassani con Matteo Salvini (ansa)
Nuovo filone dell'inchiesta "Mensa dei poveri": il sindaco avrebbe inserito nomi graditi a Nino Caianiello nelle commissioni degli appalti. la solidarietà di Salvini
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L'inchiesta " Mensa dei poveri" non si ferma. Dopo la conclusione delle indagini per 71 indagati, più gli 11 ai quali sono stati rigettati i patteggiamenti, è indagato da ieri anche il sindaco leghista di Gallarate Andrea Cassani, vicinissimo al segretario Matteo Salvini, che non ha perso tempo per esprimere solidarietà al compagno di partito. "Tutto il mio appoggio al bravo sindaco Cassani, esempio di buona e corretta amministrazione". Sono convinti del contrario i pm Silvia Bonardi, Luigi Furno e Adriano Scudieri che ieri hanno mandato in Comune a Gallarate la guardia di Finanza per un'acquisizione di documenti. Sono due le turbative d'asta contestate al sindaco. La prima riguarda la nomina della commissione di gara che avrebbe dovuto redigere il Pgt ( Piano di governo del territorio) di Gallarate. Per la procura le nomine sono state pilotate per avere all'interno della commissione professionisti che assecondassero le richieste di Cassani e di Nino Caianiello, il 'burattinaio' di incarichi e appalti al centro dell'inchiesta.

Del Pgt su cui ci sarebbero state le "scorribande" per favorire imprenditori amici, parla proprio lui in un interrogatorio dello scorso settembre davanti al pm Furno: "Mi riferirono che il sindaco Cassani, a proposito dell'aggiudicazione, disse che Forza Italia era stata accontentata e che per tale ragione vantava un credito politico nei confronti del nostro partito". Una ricostruzione coerente con quella di Stefano Besani, storico legale di Caianiello e altro indagato nell'inchiesta, beneficiario di numerose consulenze. "Sicuramente l'obiettivo era che ci fosse in commissione una persona influenzabile da Caianiello per far vincere la gara. Petrone (Alessandro, ex assessore all'Urbanistica di Gallarate, ndr) mi disse che stava spingendo per far vincere Giuliani (Massimo, architetto, già indagato nell'inchiesta, ndr), e anche il sindaco Cassani ne era consapevole". La seconda contestazione è relativa al bando di nomina di due avvocati incaricati di esprimere un parere legale, che doveva essere contrario, su un'azione di responsabilità che l'ex giunta di centrosinistra aveva intentato contro gli ex amministratori della municipalizzata Amsc, amministrata tra gli altri proprio da Caianiello.