Cronaca

Ultim'ora

Terremoto di magnitudo 5,8 in Grecia, scossa avvertita anche in Puglia: è la seconda volta in una settimana

Sea Watch, ai domiciliari la comandante. Salvini: "Se la scarcerano pronto il decreto di espulsione"

Carola Rackete (reuters)
Carola Rackete chiede scusa ai finanzieri. Il pm di Agrigento sullo speronamento della motovedetta della GdF durante l'ingresso in porto a Lampedusa: "Atto di innammissibile violenza su uomini in divisa". La ong potrebbe subire una multa da 20 a 50 mila euro secondo il Viminale. I migranti condotti nell'hotspot di Imbriacola
3 minuti di lettura
LAMPEDUSA - "Io spero che lunedì i giudici di Agrigento confermino l'arresto della comandante della Sea-Watch che questa notte ha fatto un atto di guerra contro il nostro Paese, a se così non sarà abbiamo già pronto un decreto di espulsione". Il ministro Matteo Salvini ha confermato questa mattina quanto anticipato da Repubblica sulle prossime mosse del Viminale che ha allo studio un provvedimento per vietare a Carola Rackete l'ingresso in Italia per cinque anni, così come previsto dalla legge per cittadini comunitari ritenuti pericolosi per l'ordine e la sicurezza nazionale. Salvini ha anche mandato un avvertimento ad altre due navi umanitarie, la tedesca Alan Kurdi e la spagnola Open Arms, che si trovano in zona Sar libica: "Non si avvicinino all'Italia se no anche per loro ci sarà lo stesso trattamento".

Le scuse della comandante

Intanto Carola Rackete si è scusata con i finanzieri dopo il suo arresto. La donna è arrivata nella caserma della Guardia di Finanza verso le 3 della scorsa notte e lì è rimasta fino alle 9 del mattino, all'incirca, ospitata nell'ufficio del comandante. Gli investigatori le hanno notificato gli atti che la riguardavano ed è in quei momenti che la donna si è rivolta loro chiedendo scusa e ammettendo di aver commesso un errore. Durante la sua permanenza in caserma, Carola non è stata sentita. L'interrogatorio di garanzia è previsto nei prossimi giorni, come spiegato dall'avvocato di Sea Watch Leonardo Marino.

Ora è agli arresti domiciliari a un indirizzo che lei stessa ha indicato a Lampedusa. Vi rimarrà almeno fino a lunedì, quando potrebbe comparire davanti al giudice delle indagini preliminari di Agrigento chiamato a convalidare l'arresto in flagranza di reato eseguito questa notte a Lampedusa dalla Guardia di finanza, dopo che la comandante della Sea-Watch, forzando l'alt imposto dalle autorità, ha portato la nave fino alla banchina.

Sea-Watch, la capitana: "Ho deciso io di attraccare la nave in porto"


"Le ragioni umanitarie non possono giustificare atti di inammissibile violenza nei confronti di chi, in divisa, lavora in mare per la sicurezza di tutti", ha affermato il procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio. Entro 48 ore la Procura di Agrigento dovrà chiedere al gip la convalida dell'arresto. Il giudice delle indagini preliminari ha altre 48 ore per fissare l'udienza, che si terrà ad Agrigento, in cui si dovrà decidere se convalidare o meno il provvedimento.

I finanzieri: "Non ha fatto nulla per evitarci"

Su questo punto sono intervenuti anche i i finanzieri che erano a bordo della motovedetta che questa notte ha tentato di impedire alla Sea-Watch di attraccare nel porto di Lampedusa.  "Non ha fatto nulla per evitarci, siamo stati fortunati: poteva schiacciarci", hanno detto i finanzieri descrivendo i momenti in cui si è rischiato lo scontro tra le due imbarcazioni. Mentre il Reparto Operativo Aeronavale della Guardia di Finanza di Palermo definisce l'episodio "un atto di forza inaspettato, un gesto irresponsabile. Una cosa che ti puoi aspettare da un narcotrafficante su un motoscafo o da un contrabbandiere".

Secondo quanto si apprende, Carola Rackete non verrà processata per direttissima, ma il caso seguirà le vie ordinarie. Le accuse che i pm le rivolgono sono la violazione dell'articolo 1100 del codice della navigazione, che sanziona con la pena massima di 10 anni chi fa violenza o resistenza a una nave da guerra, e il tentato naufragio, previsto dagli articoli 110 e 428 del codice penale, e sanzionato con la pena massima di 12 anni.

"Ma la Sea-Watch è una nave soccorritrice, va paragonata a una ambulanza o a una macchina privata che per portare un ferito in ospedale mostra fazzoletto bianco o suona il clacson", osserva Gregorio De Falco, ex comandante della Guardia Costiera e attualmente senatore del Gruppo Misto.

Comunque la Procura, nelle prossime ore, valuterà anche se ci sono profili di reato nella condotta dell'equipaggio della nave. Nessuna responsabilità è invece configurabile per i parlamentari che sono a bordo della Sea-Watch.

La Sea Watch non si ferma e attracca a Lampedusa. In difficoltà motovedetta Gdf

Gli eventi di questa notte hanno dunque cambiato in corsa anche l'iter giudiziario del caso Sea Watch. L'arresto di Carola Rackete ha fatto saltare l'interrogatorio che era previsto per questa mattina a Lampedusa da parte del procuratore aggiunto Salvatore Vella, da ieri sull'isola per coordinare le perquisizioni e il sequestro di documenti a bordo della nave. La Sea-Watch, dopo che tutti i 40 migranti sono stati sottoposti alle visite mediche e sono stati fatti scendere, è stata posta sotto sequestro nel porto di Lampedusa e verrà trasferita a breve nel porto di Licata.

Sea Watch attracca a Lampedusa, comandante Carola arrestata tra applausi e insulti


I migranti, subito condotti nell'hotspot di contrada Imbriacola, resteranno lì per l'identificazine fino al loro trasferimento nei cinque Paesi europei che hanno dato la disponibilità ad accoglierli: Francia, Germania, Portogallo, Finlandia e Lussemburgo.

Secondo fonti del Viminale, per la Sea-Watch, grazie al dl Sicurezza bis, scatteranno il sequestro amministrativo e una sanzione pecuniaria da 20 mila euro che, in caso non venisse pagata nei termini imposti, potrà arrivare fino a 50 mila. Ma 22mila donatori hanno già versato quasi 400mila euro per la Sea-Watch.