Spettacoli

È morto Giacomo Battaglia, comico e imitatore

Aveva 54 anni. Tra i protagonisti della compagnia del Bagaglino, si esibiva in coppia con Gigi Miseferi. Famoso per le imitazioni di Bruno Vespa e ospite a 'Quelli che il calcio' come inviato per le partite della sua squadra, la Reggina
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È morto la scorsa notte in un ospedale della sua città, Reggio Calabria, dov'era ricoverato in seguito a un ictus che lo ha colpito lo scorso giugno, Giacomo Battaglia. L'attore, 54 anni, si esibiva in coppia con Gigi Miseferi, tra i protagonisti del teatro Bagaglino di Roma in teatro e in tv con Oreste Lionello e Pippo Franco e famoso per le sue imitazioni di Sandro Ciotti e Bruno Vespa, spesso ospite del programma Porta a porta.


"Ciao Giacomo, fratello, amico collega. La mia vita sarà sempre declinata al plurale": così Gigi Miseferi saluta su Facebook l'amico e partner sul palcoscenico con cui ha condivise molti successi professionali dagli anni Novanta in poi. "Non so come esprimere il dolore e il dispiacere per l'addio di Giacomo - aggiunge - Con affetto mi unisco a tutti coloro che lo amano. Ciao Giacomo". Miseferi informa poi che "la camera ardente sarà allestita al teatro Francesco Cilea di Reggio Calabria, martedì 2 aprile dalle ore 10.30 e sarà possibile salutare Giacomo alla Chiesa degli Artisti di San Giorgio al Corso alle ore 15".

Giacomo Battaglia (a destra) con Gigi Miseferi 

Nato il 27 gennaio 1965, Battaglia ha incontrato Miseferi a metà anni Ottanta nella loro città, Reggio Calabria, iniziando a lavorare insieme per alcune emittenti locali. Nel 1990 partecipano al programma Stasera mi butto, riservata a giovani comici emergenti: i due vengono notati da Pier Francesco Pingitore che li scrittura per lo spettacolo Troppa Trippa della Compagnia del Teatro Bagaglino. Da allora diventano membri stabili della Compagnia, dando vita a sketch comici e imitazioni. Tifosi sfegatati della Reggina, sono stati spesso ospiti della trasmissione Quelli che il calcio in qualità di inviati per le partite della squadra di Reggio Calabria.

Pur colpito dalla grave malattia, Battaglia, fino a che le condizioni di salute glielo hanno permesso, ha proseguito la sua attività culturale, scrivendo il romanzo Mia madre non lo deve sapere, e a chiunque lo avvicinava ripeteva continuamente: "Chi non ride è fuori moda".