Economia

Giappone, le colonnine per le auto elettriche superano i distributori di carburante

Storico sorpasso nel paese asiatico grazie anche agli incentivi governativi: 40 mila punti di ricarica contro 34 mila pompe di benzina. In Italia siamo fermi a 1.500

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MILANO - In Giappone le auto elettriche hanno messo la freccia; nel paese asiatico, le colonnine per la ricarica di vetture senza emissioni di CO2 sono più diffuse dei distributori di benzina. Il sorpasso è stato certificato da Bloomberg: secondo l'agenzia economica, che ha citato dati della Nissan, nel paese del Sol Levante ci sono attualmente 40mila punti di ricariche per auto elettriche, mentre le pompe di benzina sono 34mila.
 
Ovviamente, bisogna fare qualche distinguo. Per esempio, gli impianti hanno caratteristiche tecniche completamente diverse: dalle singole pompe è possibile rifornire più auto contemporaneamente e i tempi di ricarica sono differenti: anche meno di un minuto per un pieno di benzina e di gasolio, mentre per ricaricare un motore elettrico ci vogliono ancora 20 minuti anche nelle colonnine cosiddette fast charge. Per non dire che nel conto delle colonnine di ricarica, la Nissan ha calcolato anche le utenze "domestiche" e non solo quelle pubbliche. Ma non è questo il punto: il sorpasso è di per sé emblematico di quanto sta accadendo nel mondo della mobilità, soprattutto se il sorpasso avviene nel paese le cui case costruttrici prima e di altre hanno creduto nella rivoluzione tecnologica del mezzo.

Negli Stati Uniti, giusto per fare un paragone, a fronte di 115mila pompe di carburante, ci sono 9mila stazioni di ricariche pubbliche. Ma è anche vero che in Giappone il Governo da qualche anno ha approvato una campagna di sussidi in favore di chi compra auto elettriche in modo da favorire la realizzazione di infrastrutture per la ricarica dedicate ai nuovi modelli. Non c'è dubbio che il piano abbia prodotto risultati: in Giappone ci sono 6.500 colonnine per la ricarica "veloce", contro i 3mila presenti nei paesi dell'Unione europea e i 1.700 degli Stati Uniti.

E in Italia? I numeri sono ancora abbastanza limitati, anche perché il numero di auto vendute è ancora molto esiguo. Nel nostro paese circolano circa 10 mila auto elettriche, fornite da una rete di ricarica di 1.500 colonnine pubbliche, di cui 900 gestite da Enel.

Secondo un recente studio pubblicato da Bloomberg New Energy Finance, entro il 2040 le vendite di auto elettriche nel mondo potrebbero raggiungere 41 milioni: in altre parole, almeno un'auto nuova su quattro avrà un motore senza emissioni inquinanti. Il che equivale a 90 volte il numero di veicoli elettrici venduto secondo i dati del 2015 (poco più di 462mila in totale, che già erano in crescita del 60 per cento rispetto all'anno precedente).

Ma il calcolo potrebbe essere sottostimato, come si legge proprio nel report di Bloomberg New Energy Finance: "Ci attendono ulteriori, grandi riduzioni dei prezzi delle batterie e nel corso degli anni 2020 nella maggior parte dei Paesi l'EV diventerà un'opzione più economica rispetto alle auto a benzina o diesel". I costi delle batterie agli ioni di litio sono già scesi del 65% dal 2010, raggiungendo i 350 dollari per kWh ed entro il 2030 si prevede che arrivino al di sotto dei 120 per kWh. Sempre secondo gli ultimi dati disponibili, con i veicoli elettrici in circolazione nel 2040 si potrà risparmare 13 milioni di barili di greggio al giorno in meno.