Sport

Giro d'Italia, Yates fa il bis in rosa: Dumoulin c'è, Aru e Froome no

Simon Yates: sullo sfondo Dumoulin (ansa)
Il britannico si impone a Osimo nel giorno del ricordo di Michele Scarponi. L'olandese tiene, il sardo e il leader del Team Sky ancora in affanno
3 minuti di lettura
Verso l'essenza del ciclismo, il dualismo. Simon Yates tiene in pugno il Giro. La maglia rosa è in stato di grazia, non si risparmia: dopo la vittoria sul Gran Sasso, arriva quella di Osimo. Ogni giorno che passa l'inglesino piace sempre di più, perché è uno che non si nasconde, né a parole, né con i fatti.  Per capire la tipologia della sua vittoria, basta sfogliare l'album del Giro fino ad arrivare all'ultimo precedente ad Osimo (1994): assolo di Moreno Argentin, uno che non per caso ha vinto 4 Liegi. Il muro che introduce all'arrivo, con pendenze del 16%, è di quelli riservati solo a gente brillante. Yates va, fa la differenza, tiene in pugno il Giro ma non lo domina. Si va infatti verso il dualismo, perché Tom Dumoulin è in crescita. Sullo scatto della maglia rosa mantiene la freddezza per non andargli dietro d'istinto, mettendo le proprie caratteristiche al servizio di sé stesso. Sale del proprio passo, rosicchia secondi a Yates: gliene mancano due per completare la rimonta, ma il suo secondo posto è di quelli pesanti. "Ho guadagnato qualcosa su Froome, ma volevo prendere più secondi su Dumoulin - conferma la teoria Yates -. E' stato un finale difficile con pavè e muro, ho deciso di non aspettare gli ultimi metri per guadagnare qualche secondo. Sta andando bene, si sta sistemando tutto come volevamo. Fin dall'inizio della stagione il mio obiettivo era di vincere il Giro, dietro questa maglia rosa ci sono tante storie, mi piacerebbe fare parte di questa storia".
 
Bellissimo finale, degno dell'uomo a cui la tappa è dedicata, Michele Scarponi. Un tuffo al cuore: è la sensazione che tutti provano quando il gruppo scala il muro di Filottrano, la salita tanto cara allo sfortunato scalatore marchigiano. Yates contro Dumoulin, senza escludere Pinot e Pozzovivo: il francese e il lucano perdono secondi, non incantano, ma  a conti fatti restano ancora in lizza. Lo stesso, almeno ad oggi, non si può dire, per Aru e Froome. Capitolo sardo: vero, quel tipo di strappo non gli di addice, ma altri 21'', ai quali da aggiungere i 10 di abbuono, creano ulteriore divario. "Ho una squadra affidabile. Quando è caduto Woods, prima del penultimo strappo, si è frazionata la testa del gruppo; in quel frangente, Marcato e Ulissi sono stati eccezionali a chiudere il buco. Complimenti a Yates, non è mai facile vincere e soprattutto con la maglia rosa addosso". Capitolo keniano bianco: male, ingobbito e sgraziato come nei giorni peggiori. Fanno altri 40'' persi, e non si vede come la tendenza possa essere invertita. Una considerazione anche su Davide Formolo: pimpante, reattivo, peccato quella giornataccia (con caduta determinante) sull'Etna, altrimenti i suoi scenari potevano essere diversi. "Meglio arrivare terzo che perdere 5'. Vediamo se entro la fine riesco a portare a casa una vittoria".

Dunque situazione sempre più interessante per Simon Yates. Questo anche alla luce del colpo di pedale decente (flessione solo sul lastricato ai -4 dal traguardo) ritrovato da Esteban Chaves dopo l'angosciosa frazione del giorno precedente. Ora il colibrì, a patto di ritrovare un altro po' di brillantezza, potrebbe essere un luogotenente fondamentale nelle tante frazioni in salita dei prossimi giorni.
 
Cenni di cronaca. Fuga importante: cinque uomini che vanno a tutta, il gruppo li riprende, ma deve faticare. In avanscoperta De Marchi, LL Sanchez, Maestri e Turrin. Con loro uno che si è fatto furbo. Fausto Masnada nella tappa del Gran Sasso aveva fatto rivivere le sensazioni dell'antico carneade che da solo sfida l'impossibile. Stavolta, dentro al drappello, culla maggiori illusioni anche se poi il risultato è lo stesso. Una volta ripresi, partono Stybar e Wellens, due cacciatori da classiche. Sembra l'azione giusta, poi però Yates...

ORDINE D'ARRIVO
1. Simon Yates                 (Gbr, Mitchelton)   in 3h25'53"
2. Tom Dumoulin                (Ned, Sunweb)           a    2"
3. Davide Formolo              (Ita, Bora)             a    5"
4. Alexandre Geniez            (Fra)                   a    8"
5. Domenico Pozzovivo          (Ita)                      s.t.
6. Patrick Konrad              (Aut)                      s.t.
7. Thibaut Pinot               (Fra)                      s.t.
8. Maximilian Schachmann       (Ger)                   a   11"
9. Rohan Dennis                (Aus)                   a   18"
10. Fabio Aru                   (Ita)                   a   21"
11. Richard Carapaz             (Ecuador)                   a   23"
12. George Bennett              (Aus)                      s.t.
23. Chris Froome                (Gbr)                   a   40"
CLASSIFICA GENERALE
1. Simon Yates              (Gbr, Mitchelton)     in 47h08'21"
2. Tom Dumoulin             (Ned, Sunweb)          a       47"
3. Thibaut Pinot            (Fra, Groupama)        a     1'04"
4. Domenico Pozzovivo       (Ita)                  a     1'18"
5. Richard Carapaz          (Ecuador)                  a     1'56"
6. George Bennett           (Aus)                  a     2'09"
7. Rohan Dennis             (Aus)                  a     2'36"
8. Pello Bilbao Lopez       (Esp)                  a     2'54"
9. Patrick Konrad           (Aut)                  a     2'55"
10. Fabio Aru                (Ita)                  a     3'10"
11. Miguel Angel Lopez       (Col)                  a     3'17"
12. Chris Froome             (Gbr)                  a     3'20"



 
I commenti dei lettori