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E ora a chi tocca? Fico, Salvini e Di Maio: tre nomi e tre scenari per uscire dall’impasse

Dopo il flop della mediazione di Casellati, la palla torna al Quirinale. Che potrebbe dare il mandato esplorativo a Fico, non limitato allo scenario Pd-M5S

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ROMA - E adesso a chi tocca? Dopo 47 giorni di crisi e il flop delle trattative fra cinquestelle e centrodestra condotte con la mediazione della presidente del Senato Elisabetta Casellati, la palla torna nuovamente al Quirinale. Sarà il capo dello Stato a decidere a chi dare un nuovo mandato esplorativo (nel caso la scelta cada su un'altra figura istituzionale) o un pre-incarico a un leader politico per sondare la possibilità di trovare una maggioranza. Per ora concedere altri due giorni - fino a lunedì - al tentativo di Matteo Salvini e Luigi Di Maio.
 
Se con il tentativo di Casellati è stata data la precedenza al centrodestra (che insieme ha preso più voti di tutti, il 37%), dal momento che la prima ipotesi in campo era quella di un esecutivo M5s con tutta la coalizione composta da Lega, Forza Italia e Fdi, adesso Mattarella potrebbe decidere di seguire anche altre strade. Compresa quella di un esecutivo sostenuto da centrosinistra e cinquestelle.
 
In questo senso il candidato "naturale" per un mandato esplorativo sarebbe il presidente della Camera Roberto Fico. Che avrebbe il compito di cercare intese a 360 gradi. Non solo con Pd e Leu (cui ha concesso in deroga un gruppo autonomo), come sembrava fino a qualche ora fa. Anche se resta la possibilità di sondare il secondo "forno", dopo qualche segnale di apertura mostrato anche da una parte dei democratici. Una strada, quest'ultima, che però potrebbe porre problemi all'interno del Movimento, riaprendo la rivalità fra Di Maio e Fico.
 
La sortita di Matteo Salvini, che ha dichiarato: "Ci penso io", quasi conferendosi un "auto-incarico", ha sorpreso anche il Colle, disposto a concedergli una chance solo di fronte a numeri certi. Ma Forza Italia mostra scetticismo. A meno che il segretario del Carroccio non decida di rompere la coalizione di centrodestra e accordarsi con Di Maio per un governo Lega-cinquestelle. Il collocamento in politica estera di Salvini, inoltre, rappresenta per Mattarella una pesante controindicazione. Le posizioni filorusse, assunte dal leader della Lega in merito alla crisi siriana, stanno infatti creando preoccupazione fra gli alleati euro-atlantici.
 
Luigi Di Maio, che in politica estera ha più prudentemente riportato il Movimento dentro l'alleanza Nato, tenderebbe a rifiutare un suo coinvolgimento in questa fase esplorativa per il timore di bruciarsi. Tuttavia, se ricevesse il pre-incarico, insisterebbe per un'alleanza con la Lega da sola, senza Berlusconi. Tutto  dipende da quello che accadrà, nelle prossime ore, nel triangolo Salvini, Di Maio, Berlusconi.
 
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