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Borghi dipinti. La piccola Italia dei murales "ufficiali" tutta da scoprire

Dozza (BO) 
Piccoli centri, pieni di arte e colore, con dipinti murali creati da artisti con l'avallo delle amministrazioni locali. Un fenomeno in crescita in tutto il Paese. Dall’emiliana Dozza alla sarda Orgosolo, la top 5 dei borghi più belli secondo PaesiOnLine
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Ad Arcumeggia, Dozza, Braccano, Rocca di Papa, Diamante e Orgosolo hanno dipinto i muri delle case, a Valloria le porte. L’Italia dei piccoli borghi continua ad affascinare i turisti che, come rileva la community di PaesiOnLine sono particolarmente interessati ai borghi dipinti, quei paesi dove artisti e studenti delle Accademie di Belle Arti provenienti da tutto il mondo hanno saputo trasformare i muri in vere e proprie tele artistiche, da ammirare passeggiando tra case, monumenti e palazzi apparentemente anonimi.
Arcumeggia è un piccolo borgo di montagna lombardo, tra la Valcuvia e la Valtravaglia,  conosciuto come il "Paese dei Pittori" che, dal lontano 1956, ha messo a disposizione i muri esterni delle proprie case agli artisti interessati ad affrescarli. Oggi è diventato un museo a cielo aperto dove ammirare opere di Giuseppe Montanari; Aldo Carpi; Umberto Faini; Ferruccio Ferrazzi; Francesco Menci; Eugenio Tomiolo; Carmelo Nino Trovati e molti altri. A Dozza, sulle colline bolognesi, la tradizione dei murales risale alla prima Biennale del Muro Dipinto del 1965. Da allora, ogni due anni nei weekend di settembre, il borgo medievale accoglie artisti di tutto il mondo  che lo colorano con illustrazioni del passato, immagini di draghi e fate, paesaggi e visioni astratte. Murales anche a Braccano, una frazione di Matelica, sul versante occidentale del Monte San Vicino nelle Marche.

Passeggiando tra case, muretti e fienili si ammirano i colorati dipinti realizzati dagli studenti delle Accademie di Belle Arti di Brera, Urbino e Macerata, con la partecipazione di artisti provenienti da tutto il mondo. Scendendo lungo la penisola e arrivando ai Castelli Romani   troviamo Rocca di Papa dove la passione per i murales ha origine negli anni Ottanta, grazie all’iniziativa di alcuni artisti locali che, insieme a ospiti italiani e internazionali (compreso l’artista giapponese Isao Nunome), hanno realizzato un vero e proprio percorso tra i vicoli che si ispira ai magnifici panorami rocchigiani.
Valloria (IM) 

Diamante, nel cosentino, è legata dal 2012 a Rocca di Papa da un gemellaggio culturale. Nel borgo affacciato sul mare, conosciuto anche come “la perla del Tirreno” e  “città del peperoncino”,  la tradizione dei murales risale al 1981, quando Nani Razzetti, un pittore milanese ma diamantese di adozione, propose al sindaco di rivitalizzare con l’arte il centro storico del paese. Da allora il paese si è arricchito di oltre 150 opere, realizzate da artisti italiani e stranieri, che si uniscono alle testimonianze su Diamante provenienti dai grandi nomi della letteratura italiana, come Gabriele D’Annunzio.

A Orgosolo, nel cuore della Sardegna, i murales hanno invece una forte connotazione politica. I dipinti, risalenti in parte alla fine degli anni Sessanta,  raccontano l’impegno dei pastori nella difesa delle loro terre, la vita quotidiana nella Barbagia e inneggiano alla pace tra i popoli. A Valloria, nell’entroterra di Imperia, sono invece state dipinte le  porte di case, stalle, magazzini e cantine. Opera di decine tra pittori di fama internazionale e giovani artisti che in estate si ritrovano in questo piccolo borgo ligure circondato dagli ulivi dove, fino ad oggi, sono state dipinte circa 150 porte, che contrastano piacevolmente con il grigio compatto della pietra con cui è costruito tutto il vecchio centro storico.
Diamante (CS)