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MotoGp, Argentina: vince Crutchlow, Marquez stende Valentino. Rossi: "Ho paura, lo fa apposta"

Cal Crutchlow sul podio (reuters)
L'inglese trionfa davanti a Zarco. Nel dopo gara il pilota della Honda (per lui due penalità) ha cercato il Dottore per chiarire l'episodio ma 'Uccio', amico del pesarese, lo ha allontanato. Rossi: "Ti punta la gamba, la sua mancanza di rispetto è recidiva. Ho paura, lo fa apposta. Non accetto le sue scuse, spero non mi guardi più in faccia". Caos alla partenza per il cambio delle gomme
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TERMAS DE RIO HONDO (ARGENTINA) - Finisce con Marc Marquez che si presenta al box di Valentino per chiedere scusa e accompagnato dal manager Emilio Alzamora allunga la mano, ma Uccio - il miglior amico del Doc - lo invita ad andare via: "Ne parliamo dopo".

La vittoria è di Cal Crutchlow, ora in testa alla classifica della MotoGP,  ma il gp d'Argentina sarà ricordato soprattutto per la folle gara del campione del mondo in carica: che ha collezionato più condanne durante la corsa che uno scippatore. Era nettamente il più veloce e in condizioni normali avrebbe stravinto: ma è partito in maniera irregolare ed è stato retrocesso, poi ha cominciato una pazzesca rimonta in cui ha tamponato Aleix Espargarò e falciato il pesarese. La Direzione Gara dopo l'arrivo lo ha nuovamente penalizzato di 30 secondi: il catalano ha chiuso con un 18° posto e zero punti, Dovizioso (6°) gliene ha presi 10 e ora è 2° nel ranking. Però il comportamento di Marc, che i tifosi argentini fischiavano pesantemente (e alcuni veniva trattenuti a stento, al di là delle transenne), rischia di avere pesanti strascichi per il resto della stagione.

LA SCOMMESSA DEL CANGURO PAZZO -  Quaranta minuti prima della partenza ha cominciato a cadere una pioggia leggera ma insistente, che ha convinto i piloti a puntare sulle gomme da pioggia. Tranne Miller: il Canguro Pazzo ha deciso comunque di giocarsi il tutto per tutto (così come Tony Arbolino in Moto3, ma al ragazzo italiano era andata male) e scegliere quelle da asciutto, convinto che avrebbe presto smesso di gocciolare. Aveva ragione. E così mezz'ora più tardi (quando mancavano solo 9 minuti al via) in griglia si è scatenato il panico: tecnici, meccanici e piloti si sono messi a spingere le moto ai box col cuore in gola, per sostituire in extremis i pneumatici. Secondo il regolamento avrebbero dovuto ripartire dalla pit lane, uno addosso all'altro come i cavalli del Palio di Siena, ma la Direzione Gara - considerato che in ballo c'erano 23 atleti su 24 - ha deciso di ritardare la partenza e ripristinare in parte la griglia per evitare pericoli. A pagare il prezzo è stato evidentemente l'australiano, che in condizioni normali avrebbe guadagnato 5 secondi in un solo giro ed è stato "risarcito" in maniera quasi surreale: lui sempre nella casella della pole, gli altri dall'ultima fila riproducendo lo schieramento ufficiale ma un centinaio di metri dopo Miller. MARQUEZ E UNA MANOVRA PROIBITA -  Quando erano finalmente tutti pronti, con 21 minuti di ritardo rispetto al programma, un altro colpo di scena: si è spento il motore di Marquez, che ha riacceso a spinta la sua Honda e poi, manovrando come neanche in un posteggio di scooter in centro città, si è rimesso in posizione. Un'operazione che è finita subito "under investigation" (il campione del mondo in carica avrebbe dovuto tornare ai box), ma che subito non gli ha impedito di andare in testa dopo poco più di un giro, mentre il suo compagno di squadra Pedrosa è finito a gambe all'aria dopo un sorpasso all'interno di Zarco. Dietro si è fatto largo Rins con la Suzuki, più lontani Dovizioso e Valentino, incredibilmente ultimo Lorenzo. Dopo 6 giri, la Direzione Gara ha giudicato colpevole il catalano costringendolo a ripassare dai box: Marc ha ricominciato dalla diciannovesima posizione, e intanto il Canguro Pazzo è tornato davanti.

SECONDA PENALITA' PER IL CATALANO -  È cominciata una rimonta folle del catalano, che girava un secondo più veloce di tutti e alla decima tornata ha aggredito Aleix Espargarò fino a tamponarlo: Marc è rimasto incredibilmente in equilibrio, ha chiesto scusa al connazionale alzando un braccio ed è stato nuovamente penalizzato dalla Direzione Gara, che gli ha imposto di cedere una posizione. Nel frattempo il Canguro Pazzo della Pramac continuava a comandare sul terzetto formato da Rins, Zarco e Crutchlow,  con Dovizioso a battagliare insieme alla coppia della Yamaha, Vinales-Valentino.

E MARC 'STENDE' VALENTINO - Il disagio di Dovizioso, sempre frenato in tutto il fine settimana, aumentava con il passare dei minuti: a 6 giri dal termine il forlivese veniva addirittura superato da uno spaventoso Marquez, mentre Crutchlow passava al comando. Alla curva 11 del 21° giro, un altro impossibile attacco di Marquez che dall'interno centrava Valentino e lo mandava fuori pista a gambe all'aria. Il campione in carica alzava di nuovo il braccio sinistro a scusarsi per l'impeto, il Doc prima alzava le braccia furibondo e poi si faceva aiutare a tirar su la M1, ripartendo dal 19° posto. Dalle tribune arrivavano i fischi del pubblico argentino, furibondo con il catalano.

CRUTCHLOW, GRAN FINALE -  Il testa a testa nell'ultimo giro premiava Crutchlow su Zarco, Rins completava il podio e Miller terminava solo quarto davanti proprio a Marquez, che nei tornanti finali passava anche Vinales. Per il catalano scattava un'altra penalità e finiva in fondo alla classifica. Iannone chiudeva 8° e perdeva il confronto diretto con il compagno di squadra spagnolo, 14° Morbidelli.

ROSSI: "MARQUEZ NON HA RISPETTO, FATE QUALCOSA" - "È una situazione molto pericolosa, qualcuno deve fare qualcosa. Marquez non ha rispetto dei suoi avversari. Ti punta alla gamba pieno, lui corre così. Se li analizzi uno per uno i singoli episodi ci possono stare, il problema è che Marquez è recidivo. Ho paura con lui in pista, non mi sento tutelato dalla race directio. Lui ti viene addosso apposta...". E sulle scintille del dopo gara nel box della Yamaha: "Le scuse alla fine non le accetto più. Spero che lui stia lontano da me e che non mi guardi più in faccia".
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