Melfi, fischi e scritte antirazziste al comizio di Salvini. Il ministro: "Dieci sfigatelli..."
T-shirt rosse e le scritte "antirazzisti sempre". Ci sono anche degli ospiti dei centri di accoglienza tra i contestatori del ministro Salvini a Melfi (Potenza), dove il leader leghista ha chiuso la campagna elettorale delle prossime elezioni regionali del 24 marzo. Dalla piazza partono fischi. Qualcuno grida "Vattene", "non ti vogliamo". Così come a Potenza e a Marsicovetere, Salvini non si é lasciato sfuggire l'occasione di rispondere, riproponendo l'invito "meno canne e più uovo sbattuto" e paragonando la piazza in protesta al "concerto" ai quali va la figlia, "con la differenza che mia figlia ha sei anni", dice. Salvini tornerà in Basilicata in settimana per una conferenza stampa unitaria con i leader nazionali di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni e Forza Italia Silvio Berlusconi a sostegno del candidato presidente Vito Bardi. Immediata la replica del leader leghista: "C'erano migliaia di persone e poi c'erano dieci sfigatelli dei centri sociali. Io adoro chi non la pensa come me, ma quelli che insultano i poliziotti e i carabinieri e dicono che è fascista chi pretende il rispetto delle regole e pretende che chi sbarca lo può fare se rispetta le regole. La Basilicata è una terra stupenda ma isolata, mi domando dove hanno messo i soldi chi li ha amministrati prima, come il Pd".