Cronaca

Festa della Liberazione, Mattarella apre le celebrazioni: "Resistenza come Risorgimento, erano patrioti"

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella durante la cerimonia del 25 aprile all'Altare della Patria  (ansa)
Polemiche sul corteo unitario Anpi. La comunità ebraica: "Inaccettabile presenza di bandiere palestinesi, simboli estranei a spirito della giornata". Raggi: "Persa occasione di unità". Cerimonie in tutta Italia. Gentiloni: "Giorno di riscatto". A Parma e Rimini esposti striscioni di estrema destra
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ROMA - Giornata di celebrazioni istituzionali e di manifestazioni in tutta Italia per il 73esimo anniversario della Festa della Liberazione d'Italia. Tante le iniziative promosse, da Palermo a Milano, passando per Firenze, Genova e Parma. In alcuni casi non sono mancati episodi di contestazione.

A Roma, mentre le più alte cariche dello Stato si sono incontrate all'Altare della Patria, al mausoleo delle Fosse Ardeatine e poi al museo della Liberazione di via Tasso, l'Anpi ha organizzato, assieme ad altre associazioni, un corteo unitario per le vie della Capitale. Ma la comunità ebraica ha scelto di non prendere parte alla manifestazione, riunendosi per un momento di raccoglimento in una zona diversa da quella scelta dai partigiani.  

MATTARELLA: "RESISTENZA FU LOTTA DELLA CIVILTÀ"
All'Altare della Patria, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha deposto una corona di fiori presso la tomba del milite ignoto. In piazza erano presenti il premier Paolo Gentiloni, i presidenti di Camera e Senato Roberto Fico e Elisabetta Casellati, il ministro della Difesa Roberta Pinotti e le alte cariche militari. Il premier si è diretto poi al mausoleo delle Fosse Ardeatine, dove ha deposto una corona d'alloro in memoria dei 335 martiri dell'eccidio. 

Il capo dello Stato, invece, ha fatto rotta verso Taranta Peligna, in provincia di Chieti, per omaggiare il sacrario della brigata Maiella. Ultima tappa del suo viaggio in Abruzzo, Casoli: la città in cui nel 1943 fu fondata la formazione partigiana che contribuì alla liberazione dal nazifascismo. "Non era, quella fascista - ha detto Mattarella - la Patria che aveva meritato il sacrificio eroico di tanti soldati italiani. La Patria, che rinasceva dalle ceneri della guerra, si ricollegava direttamente al Risorgimento, ai suoi ideali di libertà, umanità, civiltà e fratellanza. Non fu, dunque, per caso, che gli uomini della brigata Maiella scelsero per se stessi la denominazione di patrioti. La stessa dei giovani che andavano a morire in nome dell'Unità d'Italia". 

SPECIALE Partigiani, vite di resistenza e libertà

"La Resistenza fu un movimento corale, ampio e variegato - ha detto Mattarella - a lungo rappresentato quasi esclusivamente come sinonimo di guerra partigiana, nelle regioni del Nord d'Italia o nelle grandi città. Le tante insurrezioni, da Napoli a Matera, da Nola a Capua, alle tante avvenute in Abruzzo, attestano la percezione da parte degli italiani della posta in gioco: da una parte i massacratori, gli aguzzini, i persecutori di ebrei; dall'altra la civiltà, la libertà, il rispetto dei diritti inviolabili di ogni persona".

25 aprile, Mattarella: "Resistenza come Risorgimento, i partigiani furono patrioti"

• GLI INTERVENTI DI FICO E CASELLATI
Durante la cerimonia è intervenuto il presidente della Camera: "La resistenza rappresenta per tutti - ha dichiarato Roberto Fico - un punto di riferimento irrinunciabile nella vita democratica del Paese: il 25 aprile è il giorno in cui rendere il doveroso omaggio alle donne e agli uomini che offrirono la propria vita per la liberazione dell'Italia. Questo grande patrimonio ideale deve poter continuare ancora oggi a esprimersi, richiamando le giovani generazioni ai valori della pace e della solidarietà". 

La presidente del Senato Elisabetta Casellati invece si è soffermata sull'importanza della memoria, di quelle storie legate alla Resistenza di cui ne ha vissuta una in prima persona: "Mio padre - ha raccontato - condannato a morte per il suo antifascismo, venne liberato proprio il 25 aprile 1945. I suoi principi e i suoi valori di riferimento, nel segno e nel sogno della libertà, sono stati gli insegnamenti che hanno sempre ispirato la mia vita e la mia attività politica e professionale".

ROMA, CENTINAIA DI PERSONE AL CORTEO ANPI
È partito da via Genocchi a Roma, di fronte alla Regione Lazio, il corteo organizzato dall'Anpi. Molte le associazioni antifasciste che hanno aderito. Con loro anche giovani, sindacati e alcuni esponenti del Circolo di cultura omosessuale Mario Mieli. La manifestazione, al suono di canzoni partigiane, si è spostata fino a Porta San Paolo. Sul camion che apre la fila è affissa la scritta "Ora e sempre resistenza". Presente anche la delegazione della comunità palestinese del Lazio e di Roma: "Gerusalemme città aperta, pace giusta in Palestina", si legge su un manifesto. Come previsto, proprio a causa della presenza di bandiere palestinesi, è assente la comunità ebraica della Capitale.  

"Ci dispiace molto che non siano qui - ha detto il rappresentante dei palestinesi di Roma, Bassam Saleh - ma troviamo incomprensibile la loro posizione. È un nostro diritto partecipare con la nostra bandiera. Siamo un popolo oppresso, stiamo lottando per la nostra liberazione. Non ci sentiamo estranei".

Deluso il presidente di Anpi Roma, Fabrizio De Santis: "Abbiamo molto lavorato e lavoriamo continuamente per l'unità - ha spiegato - avevamo fatto un bel lavoro quest'anno e la decisione della comunità ebraica ci ha sorpreso, ma il senso del 25 aprile è che tutti i partecipanti al corteo accolgano con rispetto i simboli di tutte le formazioni partecipanti". 

• RAGGI E ZINGARETTI A VIA TASSO E FOSSE ARDEATINE
Virginia Raggi stamattina si è divisa tra le celebrazioni a via Tasso (organizzate dalla comunità ebraica), quelle alle Fosse Ardeatine e l'arrivo del corteo Anpi a Porta San Paolo. La sindaca di Roma ha commentato le divisioni scaturite in questi giorni: "Abbiamo fatto un lavoro lungo e a volte complesso. Per l'anno prossimo confido che saremo in grado di trovare l'unità necessaria. Oggi come comunità abbiamo perso un'occasione: è giusto festeggiare, ma con un po' di rammarico, perché abbiamo lasciato che qualcuno introducesse dei temi estranei a questa festa". Proprio dal corteo Anpi si è sollevato qualche fischio nei suoi confronti: "I fischi non scriveranno la storia", ha risposto lei appellandosi all'unità.
Nel suo intervento, il governatore del Lazio Nicola Zingaretti ha voluto dedicare la giornata "a  un bambino di 13 anni, il più giovane partigiano della brigata ebraica, morto nel 1944 per la libertà: Franco Cesana. Non permetteremo mai - ha aggiunto - che si affermino tentativi di revisionismo che cancellino parte di quella storia: protagonisti della Resistenza furono anche coloro che nella brigata ebraica regalarono a Roma e all'Italia la libertà. La parte più bella della lotta di Resistenza è che fu un grande movimento popolare, che seppe unire persone, generazioni e orientamenti politici diversi".
Ma le  "contestatazioni alla sindaca Raggi a Porta San Paolo più che di natura filo-palestinese  erano  contro il degrado e le buche. Da più parti si sentivano grida di romani che invitavano la Raggi al grido di: 'tappace le buche' ". Così in una nota il consigliere del Pd capitolino Marco Palumbo.

• PARMA, STRISCIONI ESTREMA DESTRA. FORZA NUOVA RIVENDICA
Nella notte, a poche ore dalle celebrazioni per il 25 aprile, sono stati appesi a Parma tre striscioni con la scritta "Ora e sempre resistenza etnica". I cartelli sono stati trovati su piazzale della Pace, accanto al monumento ai partigiani, e su Strada Crocetta e piazza Garibaldi.

Forza Nuova ha rivendicato l'azione. Striscioni con lo stesso slogan sono apparsi anche in altre città. A Rimini, ad esempio, è stato scelto per l'affissione il ponte della Resistenza in via Ennio Coletti. 

RISIERA DI SAN SABBA, SINDACO E RABBINO CONTESTATI
Il sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza, e il rabbino della città, Alexander Meloni, sono stati contestati durante la cerimonia per il 25 aprile alla Risiera di San Sabba, unico lager nazista in Italia. Quando il primo cittadino ha preso la parola, dal pubblico sono partiti fischi e urla. Dalla folla anche qualche accusa di essere "fascista". Il sindaco ha concluso comunque il suo intervento. Analoghe proteste quando durante il discorso del rabbino. Quando poi sono comparse bandiere palestinesi, la comunità ebraica ha abbandonato la cerimonia.

Dipiazza si è detto amareggiato di quanto è avvenuto: "Quando c'era il fascismo non si poteva parlare e ora che c'è la democrazia ugualmente non si può parlare. Non si capisce più chi sono i fascisti. La democrazia prevede che tutti possano parlare". Tuttavia, ha spiegato, la possibilità di una contestazione era nell'aria: ieri alcune associazioni antifasciste avevano espresso il loro rammarico per il rifiuto del sindaco di fare intervenire, come principale oratore, Marcello Flores, storico di fama europea: "Ho rifiutato - ha detto Dipiazza - perché inopportuno nell'imminenza delle elezioni regionali".

LA SPEZIA, SALUTO FASCISTA CON COLTELLO
Qualche momento di tensione stamattina a La Spezia, durante le celebrazioni per la festa della Liberazione. Un uomo di 25 anni si è affacciato a un balcone facendo il saluto fascista. Dalla piazza, qualcuno lo ha invitato a smetterla e a quel punto il ragazzo è sceso in strada brandendo un coltello da cucina. Poi, è rientrato in casa. I carabinieri sono subito intervenuti, sequestrando il coltello e ascoltando diverse testimonianze. L'uomo avrebbe piccoli precedenti contro il patrimonio ma nessun precedente specifico. 

• GENTILONI: "GIORNO DEL RISCATTO"
In mattinata il presidente del Consiglio ha celebrato anche su Twitter la festa della Resistenza: "Il 25 aprile fu il giorno del riscatto dell'Italia - ha scritto - è dovere di tutti ricordare chi ha combattuto per la nostra libertà contro gli orrori della dittatura". Un pensiero "speciale" poi anche al presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano, operato nella notte al cuore, definito da Gentiloni un "protagonista della Repubblica".
Anche il segretario reggente del Pd, Maurizio Martina, ha scritto un messaggio per il giorno della Liberazione, citando Sandro Pertini: "Dietro ogni articolo della Costituzione stanno centinaia di giovani morti nella Resistenza. Quindi la Repubblica è una conquista nostra e dobbiamo difenderla, costi quel che costi".
• DI MAIO: "73 ANNI FA COSTRUITO FUTURO DELLA DEMOCRAZIA"
"Buon #25Aprile a tutti! 73 anni fa donne e uomini di idee diverse sconfissero insieme la dittatura nazifascista e costruirono per l'italia un futuro di pace e democrazia. Furono le madri e i padri della nostra Costituzione, faro di ogni nostra scelta politica". È questo il messaggio pubblicato su Twitter dal leader del M5s, Luigi Di Maio.

• SALVINI: "LIBERARE ITALIA DA CHI LA TRADISCE"
Per Matteo Salvini, l'Italia "anche oggi ha bisogno di essere liberata da chi non la ama davvero, da chi non ama una Comunità da sempre protagonista nella storia per la sua cultura e forza vitale. Liberazione da chi avvilisce, impoverisce e tradisce, da chi ci svende all'Europa, da chi ci vuole servi. Riprendiamoci il nostro Paese, la nostra Libertà, il nostro Futuro. I morti non hanno colore". Il leader della Lega ha poi concluso il suo post con l'hashtag "#primagliitaliani".

• RENZI: "SIA GIORNATA DI RIFLESSIONE SENZA POLEMICHE"
Matteo Renzi su Facebook ha auspicato che sia "una giornata di riflessione, di memoria e di festa. Senza polemiche. Viva la libertà, viva la Liberazione". L'ex premier, a Firenze, ha presenziato stamani a entrambe le cerimonie ufficiali della giornata. In piazza della Signoria, poi, ha incontrato il partigiano fiorentino ultranovantenne Silvano Sarti, già presidente dell'Anpi locale. Tra Sarti e Renzi ci furono polemiche in occasione del referendum costituzionale del 2016, ma poi i due sanarono i loro contrasti. 
• BERLUSCONI: "ODIO IN POLITICA NEGA SPIRITO DEL 25 APRILE"
Silvio Berlusconi si trova oggi alle Malghe di Porzus, in provincia di Udine, dove si ricorda la strage del febbraio 1945 ad opera dei partigiani "rossi" contro i combattenti delle brigate partigiane Osoppo, formazione di orientamento cattolico e laico-socialista. "Oggi deve essere davvero la festa di tutti gli italiani - ha detto - perché celebriamo la libertà, che in Italia vinse nel 1945 e poi di nuovo con le elezioni del 18 aprile 1948. È grazie a quelle due vittorie che oggi siamo un Paese libero, un Paese che noi stessi spesso critichiamo, perché sappiamo che tante sono le cose che non funzionano".

Il linguaggio della politica, secondo il leader di Forza Italia, non dovrebbe mai perdere di vista questi valori: "È naturale dissentire dall'avversario, ma questi non dove diventare un nemico: l'insulto, l'odio, i veti, le preclusioni verso chi rappresenta un consenso democratico non sono nello spirito del 25 aprile". 

• DELRIO: "FASCISMO È MORTO, MA PUO' RIPRENDERE VITA"
"Ogni anno in più di pace in questa Europa che è il nostro destino - ha scritto in un lungo post su Facebook il capogruppo Pd alla Camera, Graziano Delrio - lo dobbiamo a chi ha combattuto per sconfiggere il nazifascismo e a chi, come i nostri Costituenti, ne ha posto le basi. I conflitti di oggi, e penso alla Siria, sulla pelle di popolazioni inermi, ci ricordano l'orrore della guerra e ci chiedono di non chiudere gli occhi: la pace è un bene prezioso da conquistare e difendere ogni giorno. La nostra Repubblica democratica è stato il modo più bello e grandioso di mettere la parola 'fine' sulla guerra, sul regime fascista, la sua violenza, la sua propaganda, il suo pensiero unico. Quel fascismo è morto".

Questo, ha aggiunto, "non significa dimenticare, né che non possano riprendere vita e forma, anche nel sentire comune, come sta avvenendo in molti paesi, idee e azioni che hanno molto in comune con il fascismo: violenza, razzismo, estremismo, sopraffazione del forte sul debole, dei simili contro il diverso. La stessa violenza contro le donne che arriva all'omicidio ha a che fare con questo, con un maschilismo mai abbastanza affrontato e fermato".
Anche il leader di Liberi e Uguali, Pietro Grasso, ha affidato a Twitter un pensiero sulla giornata di oggi: "Combatterono la dittatura e l'oppressione nazifascista. Ispirarono un sogno di libertà e giustizia che abbiamo il dovere morale di realizzare. Buon 25 aprile, Buona Festa della Liberazione!".