Cronaca

"Non cerca un lavoro". E un giudice (donna) toglie l'assegno di mantenimento all'ex moglie

Treviso, l'uomo guadagna 4 mila euro il mese e ha la casa pagata dall'azienda. Ma la compagna, laureata, "non ha fatto apprezzabili sacrifici per trovare un'occupazione"

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VENEZIA - Se l'ex moglie è pigra non ha diritto all'assegno di mantenimento. E' la motivazione che ha spinto un giudice di Treviso a negare 1.900 euro al mese che la donna pretendeva come assegno divorzile, ma anche a far interrompere la corresponsione di 1.100 euro che da oltre un anno riceveva dall'ex marito. Lo riporta il Corriere del Veneto.

Per il collegio del Tribunale di Treviso (presieduto da una donna) il divario economico tra i due è effettivamente rilevante, ma a concorrervi vi sarebbe anche "l'inerzia" dimostrata dall'ex moglie nel cercare un'occupazione. In più non vi sarebbe stato "alcun apprezzabile sacrificio della signora, durante la vita coniugale, che abbia contribuito alla formazione o all'aumento del patrimonio" e non esisterebbe prova "che sia stata condivisa anche la decisione della signora di dimettersi dalle attività lavorative". Alla donna, 35 anni, viene imputata "una inerzia colpevole nel reperire un'occupazione": per i giudici "ha un'età che le consentirebbe di reinserirsi nel mondo del lavoro e possiede un titolo di studio facilmente spendibile".

L'altro protagonista della vicenda è un professionista trevigiano con uno stipendio mensile che supera i 4 mila euro e la casa pagata dall'azienda per la quale lavora. Lei, origini sudamericane, è invece laureata in Economia e disoccupata. Si sono sposati nel 2007 e per alcuni anni hanno vissuto all'estero prima di trasferirsi definitivamente in Veneto. Nella causa di divorzio la donna ha sostenuto di aver sempre seguito il marito nei suoi trasferimenti lavorativi accettando di abbandonare il Paese d'origine pur di stargli accanto lasciando, tra l'altro, un lavoro da segretaria. In seguito non è più riuscita a trovare un'occupazione perché scartata a causa della sua non perfetta dimestichezza con l'italiano.