Cronaca

Vaccini, la Grillo risponde a Salvini che chiedeva un decreto d'urgenza per i non vaccinati. "Stiamo facendo la nuova legge". Il no dei presidi

La scadenza è il 10 marzo. Ma il virologo Burioni ribatte: "Perché il vicepremier vuole assecondare il peggio del Paese?"

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ROMA - Un decreto legge d'urgenza, per far slittare ancora la piena attuazione dell'obbligo vaccinale. È la richiesta del leader leghista e vicepremier Matteo Salvini, che ha preso carta e penna e ha rivolto un appello alla titolare della Sanità, Giulia Grillo. La ministra risponde che in Parlamento è in corso la scrittura di una nuova legge (quella del famoso "obbligo flessibile") ma nulla dice del 10 marzo, la data entro la quale le famiglie che a settembre hanno fatto l'autocertificazione devono portare i documenti e che Salvini vorrebbe far saltare con il decreto. Quindi Grillo sembra non intenzionata a fare un intervento legislativo urgente. "intento comune e' di superare il decreto Lorenzin, che e' una legge che noi riteniamo avere alcune importanti lacune - dice la ministra - abbiamo dimostrato con una legge cofirmata dai due capigruppo di Camera e Senato, che e' in discussione in questo momento al Senato e per cui scadono gli emendamenti a breve". Grillo passa la palla al parlamento ma ammette: "Sono convinta riusciremo ad approvare alla Camera probabilmente entro aprile, per avere una nuova legge che supererà il decreto Lorenzin". Ma intanto il 10 marzo sarà passato.

I presidi dicono no  alla proposta di Salvini: "Giusta la preoccupazione di non traumatizzare i bambini ma si continua a non tenere conto dei bimbi più fragili, la cui vita sarebbe a rischio se consentissimo ai non vaccinati per motivi ideologici di frequentare la stessa scuola. Non ci possono essere bambini di serie A e di serie B. C'è un tema di salute pubblica per cui non possiamo essere d'accordo", ribadisce il presidente dell'Associazione Nazionale Presidi Antonello Giannelli. "E ai traumi dei bambini che i vaccini non li possono fare", e se contagiati "rischiano di morire, chi ci pensa?", dice il virologo Roberto Burioni. E continua: "Mi stupisco che il ministro Salvini faccia una simile richiesta. Vuole davvero assecondare il peggio del nostro Paese? Vuole proprio guadagnare i voti dei pochi cavernicoli perdendo quelli delle persone per bene, che sono la grande maggioranza? Perché non sente uno dei tanti medici leghisti e capaci prima di uscirsene con simili sparate?".

Intanto il 10 marzo si avvicina. E' la data ultima prevista dalla riforma varata nel 2017 quando la ministra della Salute era Beatrice Lorenzin: sinora infatti i bambini sono stati accolti in classe anche solo con un'autocertificazione grazie alla proroga disposta dalla ministra Grillo all'inizio di questo anno scolastico.

Le coperture sono molto aumentate, sia nel 2017 che nel 2018, ma non mancano quanti hanno scelto di non ottemperare e negli ultimi mesi da un capo all'altro di Italia si sono susseguite le notizie di famiglie denunciate per aver presentato certificazioni false di vaccinazioni mai fatte con rischi per gli altri piccoli.

Il tema è da tempo sul tavolo della ministra, che però si è da sempre opposta all'idea di ulteriori proroghe: la via suggerita da Salvini del decreto appare difficilmente praticabile anche perché, a quasi due anni dalla riforma, difficilmente si potrebbero riconoscere le condizioni di necessità e urgenza che sono condizione per un decreto legge. Grillo, che oggi è in Calabria, adesso si trova a gestire un problema non da poco, vista la pressione del partito con il quale i suoi Cinquestelle governano. Tra l'altro da tempo sta cercando di sganciarsi dal mondo no-vax, e ha da poco fatto scrivere ai suoi tecnici un piano che addirittura vorrebbe estendere la vaccinazione anti morbillo, parotite e rosolia anche ai giovani adulti.

Resta sul tavolo ed è tema di scontro tra i partiti al governo il tema di come garantre comunque la frequenza a migliaia di bambini da 0 a sei anni evitando un allontanamento traumatico che arriverebbe oltre la metà dell'anno scolastico.

"L'intento del procedimento- scrive il responsabile del Viminale- è garantire la permanenza dei bambini nel ciclo della scuola dell'infanzia, evitandone l'allontanamento e la decadenza dalle liste scolastiche, essendo ormai giunti alla conclusione dell'anno". Per Salvini è necessario "evitare traumi ai più piccoli" e quindi è necessario "prevedere il differimento degli obblighi in scadenza al 10 marzo porssimo venturo contenuti nella legge Lorenzin".

I principali contenuti della legge Lorenzin sui vaccini approvata in via definitiva a luglio 2017, e tutt'ora in vigore, con l'aggiunta dell'emendamento al Milleproroghe che proroga al marzo 2019 l'obbligo di presentazione del certificato vaccinale, prevede dieci vaccini obbligatori per l'iscrizione a scuola da 0 a 16 anni. Pena la non iscrizione fino ai 6 anni, e il pagamento di multe per i genitori dai 6 anni in poi. E' previsto l'obbligo di vaccinazione anche per i minori stranieri non accompagnati. I vaccini potranno essere prenotati anche in farmacia. Nasce l'Anagrafe nazionale vaccini, e vengono promosse iniziative di informazione e comunicazione sulle vaccinazioni.