Cronaca

Venezia, torna la paura: piazza San Marco invasa dall'acqua, marea sostenuta arriva a 154 centimetri

Attivate le sirene di allarme, il 70 per cento della città è allagata. L'acqua alta scende molto lentamente. Franceschini: "Presto un numero per le donazioni dei privati". Aperto un conto corrente per le donazioni dall'Italia e dall'estero

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VENEZIA - È stato un solo giorno di tregua, ieri. Oggi Venezia è tornata ad avere paura. La previsione di marea era stata rivista al rialzo del centro maree del Comune che stamattina ha fatto risuonare le sirene dell'allarme massimo, un suono che i veneziani conoscono molto bene. San Marco, già abbondantemente allagata, è stata chiusa. La marea ha raggiunto alle 11.26 una punta massima di 154 alla Punta della Salute e poi, ha rilevato l'Ufficio Meteo del Comune di Venezia, ha cominciato a scendere lentamente. Alto il valore anche a Burano dove la marea ha raggiunto i 149 centimetri e a Chioggia con 146. L'area centrale della città è apparsa semideserta, allagata per il 70%. Il tutto mentre, non senza qualche perplessità, sotto al museo Correr giravano alcune scene del nuovo film di Stefano Accorsi. La troupe si è impossessata dei portici, ha mandato via i turisti curiosi e qualche operatore che stava lavorando.
"Chiudiamo la piazza per non mettere a rischio l'incolumità delle persone. Siamo ancora in uno stato di emergenza, a breve aprireremo un fondo per le donazione. Ringrazio tutte le persone che si stanno dando da fare, peccato che proprio qui in piazza c'è anche chi vuole girare un film e in questi casi non c'è niente di peggi della speculazione", ha detto in mattinata il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro. Gli addetti hanno tolto le passerelle sospese che oggi erano l'unico collegamento e passaggio tra i lati di piazza. E mentre ricominciava a piovere la zona veniva completamente sommersa dall'acqua. E il vento teso a complicare non poco la situazione, anche se non da scirocco.

Aperto un conto corrente per le donazioni dall'Italia e dall'estero
La marea è cresciuta velocemente, come segnalato dalle centraline in mare aperto. A causa della marea anche i vaporetti sono stati costretti a variazioni di percorso. Il servizio di trasporto pubblico di linea di Venezia viene sospeso nel suo complesso per l'altezza di marea superiore a 140 cm, come ricorda il comune via Twitter. Vengono effettuati solamente i collegamenti con le isole dagli impianti rimasti accessibili. Le autorità come sempre hanno invitato i cittadini a seguire gli aggiornamenti tramite i canali Telegram Centro maree informa, Centro maree avvisa e il sito del comune di Venezia.
I forti venti hanno fatto sì che l'acqua fosse calma ma soggetta a onde anche molto alte. Alla Giudecca è salito rapidamente rapidamente il livello e i commercianti che hanno i negozi sulle fondamenta davanti alle Zattere hanno segnalato che l'acqua era già arrivata a 150 centimetri.
"Non è possibile che con questa marea le istituzioni consentano alle barche di passare per il canale della Giudecca", dice il commerciante Andrea Barina della cucina Palanca. "Ogni volta che passa un'imbarcazione crea un moto ondoso e le nostre attività vengono penalizzate sempre di più". Nel frattempo tutti i negozi sono rimasti chiusi e all'interno si vedevano i commercianti stremati dopo giorni di lotta contro un'acqua alta che sembra non finire mai.
I ragazzi di VeniceCalls e FridaysForFuture si stanno già organizzando per attivarsi quando l'acqua alta scenderà del tutto, e si sono dati appuntamento al centro sociale Morion. Nel frattempo molti di loro sono andati in aiuto al conservatorio Benedetto Marcello.
"In questa situazione tragica questi giovani sono la vera forza e la vera speranza", dice Giovanni Giol, presidente del conservatorio. "Dati i problemi strutturali al solaio anni fa si è costruito un archivio al piano terra che doveva proteggere gli spartiti entro due metri di acqua alta. Non capiamo come la parte la parte più bassa sia finita sott'acqua. Parliamo di 35 faldoni di materiale musicale meno importante ma comunque prezioso, che i ragazzi stanno asciugando in queste ore".
E mentre il leader della lega Matteo Salvini, stivali ai piedi, visitava cripta San Marco invasa da acqua, a Venezia anche il ministro del Mibac Dario Franceschini che ha parlato di "danni non irreparabili", il presidente del Consiglio Giuseppe Conte annunciava al Corriere della sera di aver convocato per "il Il 26 novembre un 'Comitatone' interministeriale per la salvaguardia di Venezia, nel corso del quale verrà discussa anche la governance per i problemi strutturali della città, come quello delle grandi navi e del Mose" e anticipava anche che "il sindaco sarà nominato commissario in relazione allo stato di emergenza che ieri abbiamo deliberato in Cdm". In mattinata è passato anche il ministro Federico D'Incà, Ministro per i rapporti con il Parlamento, che ha incontrato la Confartigianato e in seguito ha visitatato Chioggia, anche lei colpita da acqua alta. 
Il premier ha poi ricordato i 20 milioni stanziati per gli interventi urgenti, ai quali seguiranno i fondi per rifinanziare la legge speciale per Venezia. "Per quanti fondi destinare a Venezia dopo lo stato di emergenza di queste ore attendiamo la puntuale ricognizione dei fabbisogni e degli interventi che il sindaco ci ha garantito farà nei prossimi giorni" e "quando avremo il quadro complessivo - ha aggiunto il premier - stanzieremo quanto necessario per le opere di ripristino, e con il ministro Franceschini anche per gli interventi sui beni culturali".
In proposito il ministro Franceschini a Venezia, facendo una visita al patriarca Francesco Moraglia, ha detto che tra le ipotesi in discussione in seno al governo c'è anche quella di allargare l'art bonus alle chiese che qui hanno subìto danni notevoli. Il ministro per i Beni Culturali ha compiuto un sopralluogo alla Basilica di San Marco, per verificare i danni causati dalle acque alte eccezionali di questi giorni. Assieme a lui il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro. Il ministro ha annunciato anche che ci sarà un numero da chiamare per effettuare donazioni. "Stiamo cercando di contrastare l'emergenza ma anche di capire come in futuro si possa intervenire a livello strutturale. A breve sarà comunicato il numero per donare, sono sicuro che arriveranno tante donazioni dall'Italia e dal mondo, perché tutti amano Venezia". E ha continuato: "Quando l'acqua sarà scesa si quantificheranno i danni con più precisione. Il Mose è stato fermo troppo tempo, adesso con la nomina del nuovo commissario dovrà ripartire nel più breve tempo possibile. A vedere dal vivo i danni  ci si rende conto della situazione disastrosa in cui versa la città. Anche quando le luci dei riflettori si spegneranno, bisognerà tutelare Venezia e cercheremo di farlo finanziando la nuov legge speciale per la città. Abbiamo trasferito qui una parte dei caschi blu, i carabinieri per la tutela del patrimonio e l'agenzia spaziale italiana sta monitorando i campanili". In piazza San Marco Franceschini ha incrociato il governatore del Veneto, Luca Zaia, che ha poi detto: "Con Vaia c'è voluto un miliardo di euro, ma questa volta mi sa che ce ne vorrà di più per ricostruire quanto è stato distrutto. Ci vuole un piano straordinario".
Il rettore dell'Università di Venezia Ca' Foscari, Michele Bugliesi, ha ringraziato sui social i suoi studenti che si sono offerti di dare una mano per affrontare l'attuale emergenza: "In questi giorni di grave emergenza - si legge su Facebook - per Venezia e per Ca' Foscari abbiamo ricevuto moltissimi messaggi di nostre studentesse e studenti che si sono resi disponibili a dare un aiuto per la città e i suoi cittadini. Grazie. Grazie a tutti voi per questa lezione di civiltà e per l'amore che dimostrate alla vostra università e alla città che vi accoglie. E' per voi che vivete e amate Venezia, e per far sì che i vostri sogni diventino prospettive concrete che dobbiamo lavorare, tutti, per ridare un futuro alla nostra città".
Anche Chioggia ha subito l'effetto dell'acqua alta eccezionale di oggi, con un livello massimo che ha raggiunto 146 centimetri alle ore 11.35. Il centro storico della cittadina non è praticabile.