Milano

Como, alla messa di Natale rifiuta il segno della pace a un ragazzo di colore: "A voi do la mano per ultimi"

Il racconto della zia del ragazzo su Facebook: "Alla fine non gliel'ha data proprio". E chiede a tutti: "Lasciate un messaggio per dimostrare a mio nipote che non tutti gli adulti sono razzisti"
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La messa di Natale, un momento che dovrebbe essere - ancor più del solito - di comunione e fratellanza. Ma in una chiesa di Erba, in provincia di Como, non è andata così. Perché al momento della stretta di mano tra fedeli, quando il sacerdote invita a scambiarsi un segno di pace, un uomo - italiano - si è rifiutato di stringere la mano a un ragazzino di colore. Prima dicendogli "Io a quelli di colore la mano la do per ultimi", e poi decidendo di evitare del tutto il contatto.


A raccontare l'episodio è la zia del ragazzo, una signora di Erba che ha deciso di usare la sua pagina Facebook per far sentire a suo nipote che "non tutti gli adulti sono razzisti". Maria Luisa Testori, questo il suo nome, racconta che il 25 dicembre i suoi due nipoti erano nella chiesa di Santa Maria Nascente per la messa delle 10. Il ragazzo è "figlio di un italiano e di una keniota". Tornati a casa, il nipote ha raccontato alla zia che accanto a lui era seduto un uomo che, al momento del segno di pace, ha scelto di non scambiarlo con lui. Il ragazzo, al momento, ha fatto finta di niente, salvo poi raccontarlo alla zia. "Vi lascio solo immaginare come si è sentito - scrive la donna -: certa gente è meglio che in chiesa non ci vada per niente, sarebbe più coerente". E aggiunge: "Sono gli stessi che fanno lotte assurde per i crocefissi nelle classi, per i presepi, per la tradizione esasperata...quale tradizione devono difendere se poi feriscono un bambino?". Lo sfogo è seguito da una richiesta: "Se avete voglia lasciate un commento che gli farò leggere per fargli sentire che non tutti gli adulti sono razzisti".

Una richiesta a cui hanno risposto in tanti, e tra i commenti c'è chi scrive: "Gli ultimi a cui stringere la mano sono gli ignoranti, cacciateli dalle chiese e speriamo in un mondo migliore".