Torino

Viaggiare slow: otto ragazzi e tre Ape, parte il tour dell'Etiopia

Il Taurinorum Team in partenza per il tour dell'Etiopia 
Dopo l'impresa sudamericana fino al Machu Picchu dell'anno scorso, i ragazzi del Taurinorum Team affrontano un viaggio di 20 giorni nel quale attraverserà 2500 chilometri del Sud dell'Etiopia, fino alla Valle dell'Omo, promuovendo la sicurezza stradale
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Dalle Ande all'Africa, l'avventura in giro per il mondo a bordo di un Ape Piaggio dei torinesi Carlo Alberto Biscaretti, Ludovico de Maistre e Paolo Rignon riparte oggi da Addis Abeba. Dopo l'impresa sudamericana fino al Machu Picchu dell'anno scorso il Taurinorum Team si sposta nel “Continente nero” per un viaggio di 20 giorni nel quale attraverserà 2500 chilometri del Sud dell'Etiopia, fino alla Valle dell'Omo, promuovendo la sicurezza stradale a bordo di tre Ape City Passenger: “Abbiamo scelto l'Etiopia per dare valore e pubblicizzare l'Ape Piaggio (l'azienda è anche sponsor dell'impresa) come mezzo di spostamento ovunque, ma anche perché è uno dei paesi in Africa dove è fondamentale promuovere la sicurezza stradale. Gli incidenti stradali sono la seconda causa di morte dopo la malaria e il problema principale è dato dalla mancanza di visibilità e dal fatto che di notte le strade sono trafficate quasi unicamente da mezzi pesanti che guidano molto veloce  – spiegano gli organizzatori – L'Etiopia è stata da poco eletta World Best Tourist Destination 2015 dallo European Council on Tourism and Trade, è un Paese sicuro per un viaggio avventuroso e ci sono luoghi meravigliosi”. A inaugurare il tour ci sarà l'ambasciatore in Etiopia Giuseppe Mistretta nella sede diplomatica italiana di Addis Abeba saluterà l'equipaggio.
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I tre fondatori sono già ad Addis Abeba e nei prossimi giorni la squadra si completerà con i nuovi protagonisti. Per questa impresa africana il gruppo si è arricchito di altre otto persone: un'antropologa, una cooperante, due fotografi, uno sceneggiatore, una grafica e due videomaker che sono stati selezionati con un casting che ha coinvolto più di 600 ragazzi. Molti avevano scoperto la storia del Taurinorum Team dalle pagine torinesi del sito di Repubblica o attraverso l'appuntamento del 7 luglio che il Museo dell'Automobile di Torino aveva dedicato loro e hanno deciso di provare a unirsi a loro: “I partecipanti sono creativi con molte altre qualità, indispensabili in un viaggio con pochi agi e comodità – aggiunge Ludovico de Maistre – Tra di loro ci sono esperti di storytelling, cuochi dell'impossibile, maghi della meccanica, pr multiculturali, insomma tutti ragazzi e ragazze disposti a vivere e raccontare un'avventura in maniera originale e fuori dal comune”. Le caratteristiche più importanti sono la voglia di viaggiare seguendo la filosofia slow dei fondatori, ma sopratutto le competenze per raccontare l'esperienza lungo le strade d'Africa. Da domani novembre, giorno di partenza del tour, infatti il loro diario di bordo, costruito attraverso foto, video e la raccolta delle sensazioni dei partecipanti, sarà visibile sul sito di Repubblica e sui loro canali Facebook e Youtube (Il mondo al Rallentatore è il nome da cercare).
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I tre fondatori hanno già percorso decine di migliaia di chilometri con i mezzi più diversi, a partire dalla Panda del primo viaggio nel 1987, realizzando produzioni "slow" e campagne di comunicazione innovative. Le regole de “Il mondo al Rallentatore sono semplici”:  mezzi di trasporto non convenzionali che non superino i 50km/h (in discesa…) e uno stile di viaggio “lento e consapevole” che permetta di “documentare, interagire con le persone, riflettere, fotografare e immergersi in ciò che sta vivendo” aggiunge de Maistre. Durante il percorso saranno distribuiti oltre 5.000 braccialetti e centinaia di magliette catarifrangenti ad alta visibilità per sensibilizzare le popolazioni locali alla guida sicura: “In paesi come l'Etiopia spesso i veicoli non sono ben mantenuti e hanno gomme usurate, tutti fattori che rendono le strade veramente pericolose – dicono ancora gli organizzatori – Distribuiremo gadgets ad alta visibilità alle persone che vivono lungo le strade più pericolose in modo da farsi vedere di notte mentre camminano”. L'obiettivo finale del viaggio, presentato ufficialmente al Museo Nazionale dell'Auto di Torino lo scorso luglio, è creare la prima serie di docu-reality talent e una collana di pubblicazioni totalmente prodotte dai partecipanti stessi, ma anche far conoscere alle popolazioni africane l'Ape Piaggio come mezzo di trasporto alternativo.