Spettacoli

<a title="http://www.repubblica.it/spettacoli/musica" href="http://www.repubblica.it/spettacoli/musica">MUSICA</a>

Webnotte, lo show fenomeno nato su Repubblica Tv

La serata settimanale nata come una scommessa folle nelle settimane scorse è diventata un appuntamento fisso per cantanti, attori, pubblico, umanità varia e assortita. Questa sera alle 21.30 un nuovo appuntamento. Un accenno compiuto della famosa tv che dovrebbe passare da internet e fornire un'alternativa a chi non trova (più) niente del genere sul piccolo schermo

2 minuti di lettura
UN paio di programmi, non di più, in giro per la televisione ufficiale possono vantare qualcosa di meglio da offrire in fatto di ospiti e animazione e performance. Per tutto il resto c'è Webnotte: ovvero, ebbene sì, il web, la famosa tv via internet, con una serata settimanale partita su Repubblica.it in forma di scommessa folle nelle scorse settimane e adesso appuntamento fisso per cantanti, attori, pubblico, umanità varia e assortita.
[[ge:rep-locali:repubblica:77630488]]

GLI OSPITI DELLA NUOVA PUNTATA

Il martedì alle 21.30 (da stasera anche su Capital Tv in contemporanea e su Laeffe in differita, a mezzanotte, sul digitale terrestre) il mouse corre verso Repubblica.it. La finestra sulla homepage del sito che annuncia Webnotte viene cliccata e si apre tutto un mondo: che poi altro non è che uno studio televisivo piazzato nel bel mezzo della redazione centrale di Repubblica, fra scrivanie, computer e sedie. In plancia ci sono Ernesto Assante e Gino Castaldo, i critici musicali di Repubblica, intorno sfilano animatori della situazione in grado di far invidia a qualunque tentativo di imitazione. Stasera, per esempio, passano Paola Cortellesi, oppure Eugenio Finardi, per non dire di Tony Esposito in versione jazz, o Stefano Disegni, fumettista provvisto di band, o il nuovo e accattivante Dente, nel senso del cantautore - a seguire anche i Manetti Bros. Per tacere del fatto che la prossima settimana, sempre martedì e sempre nel solito luogo, sbucherà Marco Mengoni, in una sera che vede come ospite anche Nicola Piovani e chissà cosa ne verrà fuori. A corredo, la squadra dei giornalisti, ma non solo, di Repubblica che per una sera cambiano ruolo imbracciando chitarre elettriche, impugnando microfoni o le bacchette di una batteria.

"Punto primo: è tutto improvvisato, non esiste scaletta, ma proprio zero" dice Assante. Che però si tiene stretto il cospicuo numero di rubriche e rubrichette preparate per tempo, per invadere lo spazio fino a mezzanotte e coprire i vuoti tecnici tra un'esibizione musicale - improvvisata - e l'altra, un monologo o laqualunque che passi per la mente all'ospite di turno: o magari su sollecitazione del pubblico, chiamato a interagire con messaggi continui che vengono letti in trasmissione, con particolare predilezione per quelli che criticano assai.

Cos'è? È appunto il nuovo fenomeno-web, finalmente un accenno compiuto della famosa tv che dovrebbe passare soprattutto, se non solo, da internet e fornire un'alternativa frizzante a chi non trova (più) niente del genere in tv. L'uovo di Colombo, altroché, rispetto agli estenuanti tentativi di creare e copiare e importare format nuovi e cervellotici se si parla di musica e intrattenimento: siamo ovviamente in zona Renzo Arbore, la lezione del maestro (fra i primi ospiti della serie) rimane quella primigenia nonché, precisa Assante, vige incontrastato lo slogan imperituro per riempire serate così, lanciato a suo tempo proprio dal Renzo di tutti noi: "Musica e puttanate". E poi vada come deve andare, ogni volta.
[[ge:rep-locali:repubblica:77630506]]
Può scapparci l'esibizione live che te la sogni in qualsiasi altro contesto, oppure il fatto di seguire in religiosa concentrazione la nuova puntata di "Crimini contro l'umanità", ovvero video di canzoni famose e di pregio maltrattate o triturate in esibizioni desolanti da artisti a vario titolo. Come detto, non ci sono né segreti né formule magiche: c'è solo la ripresa di un mood e di un modo di concepire l'intrattenimento che non usa quasi più nessuno (eccezione nobile, quanto ristretta nei tempi, L'Edicola di Fiorello al mattino). Il resto è divertimento allo stato puro, provato in proprio e offerto a chi vuole: molti artisti passano, si divertono come non mai e chiedono di tornare la volta dopo. Un'aria leggera e scanzonata che finisce per contagiare non solo chi assiste dal vivo a questo "hellzapoppin" ma anche chi partecipa da casa incollato allo schermo di un computer o di un tablet.

Non serve altro come descrizione: in attesa di sviluppi futuri e magari anche un po' ambiziosi. Come, per dire, dal 18 febbraio e per l'intera settimana di Sanremo, "Il DopoFestival siamo noi": nel senso che a Sanremo sul far della tarda serata si spengono le luci, tacciono le voci e da Webnotte inizieranno invece a sussurrare, tema obbligato "Musica&puttanate", altrimenti che gusto c'è. Obiettivi futuri? "Continuare così, a lungo". La formula è quella e anzi nemmeno c'è, conta quello che ci metti dentro e lo spirito con cui lo fai. E che quelli tutti precisini e ossessivi della tv vera e propria, che un programma del genere se lo sognano, se ne facciano una ragione.