Roma

Roma contro il razzismo, in piazza il popolo dei movimenti: "Giustizia, pace e accoglienza"

Il corteo, da piazza della Repubblica all'Esquilino, sabato 21 ottobre, con rifugiati o richiedenti asilo, centinaia di associazioni, studenti, sindacati e partiti. "Manifestiamo l'umanità che ci unisce", la lettera appello firmata da monsignor Nogaro, don Ciotti, Camilleri, Ovadia, Servillo, Massafra, Castellina, Petrini

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“Contro il razzismo, per la giustizia e l’uguaglianza”. E' lo slogan del manifesto che aprirà il corteo di sabato 21 ottobre, sarà tenuto dalle ragazze e ragazzi rifugiati o richiedenti asilo che formeranno il primo spezzone. Subito dopo lo striscione di #italiani senza cittadinanza e a seguire centinaia di associazioni, gli studenti, i sindacati e infine i partiti che hanno aderito.Torna in piazza il popolo dei movimenti, della protesta "no wall" e della pace per dire "no alla xenofobia e all'intolleranza" e per ribadire invece i valori di una società civile e inclusiva basata sulla solidarietà, accoglienza, rispetto dei diritti e non violenza. La giornata di mobilitazione inizia al mattino con un torneo di calcio tra squadre multietniche – formate da ragazzi degli Sprar e ragazzi italiani - di diverse città nel campo sportivo XXV aprile a Pietralata. Cominceranno gli atleti  della Rfc Lions di Caserta che incontreranno l’atletico San Lorenzo. Tutti poi si uniranno al corteo.

Al pomeriggio alle 15 il corteo che partirà da piazza della Repubblica e percorrererà , viale Einaudi, piazza dei Cinquecento, via Cavour, piazza dell’Esquilino, via Liberiana, piazza S. Maria Maggiore, via Merulana, viale Manzoni, via Emanuele Filiberto fino ad arrivare in piazza Vittorio Emanuele. Qui, si alterneranno interventi e testimonianze di giovani di origine straniera a brani musicali. La conduzione è affidata a Francesca Fornario: "In tante e tanti sabato ribadiremo la volontà di vivere in un paese diverso, inclusivo e in un continente che non resti fortezza inespugnabile per chi aspira ad una vita migliore".
 
"Vogliamo attraversare insieme le strade di Roma e renderci visibili con una marea di uomini, donne e bambini che chiedono eguaglianza, giustizia sociale e che rifiutano ogni forma di discriminazione e razzismo - spiegano gli organizzatori - Migranti, richiedenti asilo e rifugiati che rivendicano il diritto a vivere con dignità insieme a uomini e donne stanchi di pagare le scelte sbagliate di governi che erodono ogni giorno diritti e conquiste sociali, rendendoci poveri, insicuri e precari.
Associazioni, movimenti, forze politiche e sociali, che costruiscono ogni giorno dal basso percorsi di accoglienza e inclusione e che praticano solidarietà insieme a migranti e richiedenti asilo, convinti che muri e confini di ogni tipo siano la negazione del futuro per tutti. Ong che praticano il soccorso in mare e la solidarietà internazionale. Persone nate o cresciute in Italia, che esigono l’approvazione definitiva della riforma sulla cittadinanza. Giornalisti che tentano di fare con onestà il proprio mestiere, raccontando la complessità delle migrazioni e prestando attenzione anche alle tante esperienze positive di accoglienza.Costruttori di pace mediante la nonviolenza, il dialogo, la difesa civile, l’affermazione dei diritti umani inderogabili in ogni angolo del pianeta e che credono nella libertà di movimento".

Una società dell'accoglienza.  Alla base della manifestazione l'analisi delle tensioni e contraddizioni che segnano la vita di tutti i giorni. "In un momento difficile della storia del paese e del pianeta intero, dobbiamo decidere fra due modelli di società. Quello includente, con le sue contraddizioni e quello che si chiude dentro ai privilegi di pochi. Sembriamo condannati a vivere in una società basata su una solitudine incattivita e rancorosa, in cui prendersela con chi vive nelle nostre stesse condizioni, se non peggiori, prevale sulla necessità di opporsi a chi di tale infelicità è causa - sostengono i promotori  della giornata no-razzismo - Una società che pretende di spazzare via i soggetti più fragili a partire da chi ha la “colpa” di provenire da un altro paese, rievocando un nazionalismo regressivo ed erigendo muri culturali, normativi e materiali. Una società in cui il prevalere di un patriarcato violento e criminale è l’emblema evidente di un modello tradizionale che sottopone le donne alla tutela maschile e ne nega la libertà. Disagio e senso d’insicurezza diffuso sono strumentalizzati dalla politica, dai media e da chi ha responsabilità di governo. Si fomentano odi e divisioni per non affrontare le cause reali di tale dramma: la riduzione di diritti, precarietà delle condizioni di vita, mancanza di lavoro e servizi".
Le politiche sull'immigrazione
Il movimenti chiedono l'eliminazione della legge Bossi-Fini, del decreto Minniti Orlando e nuove politiche nazionali ed europee sull'immigrazione: "Eppure sperimentiamo quotidianamente, nei nostri luoghi di vita sociale, solidarietà e convivenza, intrecciando relazioni di eguaglianza, parità, reciproca contaminazione, partendo dal fatto che i diritti riguardano tutte e tutti e non solo alcuni.
Chiediamo la cancellazione della Bossi-Fini che ha fatto crescere irregolarità, lavoro nero e sommerso, sfruttamento e dumping socio-lavorativo.  Denunciamo l’uso strumentale della cooperazione e le politiche di esternalizzazione delle frontiere e del diritto d’asilo. Gli accordi, quasi sempre illegittimi, con paesi retti da dittature o attraversati da conflitti; le conseguenze nefaste delle leggi approvate dal parlamento su immigrazione e sicurezza urbana che restringono i diritti di migranti e autoctoni (decreti Minniti Orlando) di cui chiediamo l’abrogazione; le violazioni commesse nei centri di detenzione in Italia come nei paesi a sud del Mediterraneo finanziati dall’UE. Veri e propri lager, dove i migranti ammassati sono oggetto di ogni violenza. Esigiamo che delegazioni del parlamento europeo e di quelli nazionali si attivino per visitarli senza alcun vincolo o limitazione.
Chiediamo canali di ingresso sicuri e regolari in Europa per chi fugge da guerre, persecuzioni, povertà, disastri ambientali. Occorrono politiche di accoglienza diffusa che vedano al centro la dignità di chi è accolto e la cura delle comunità che accolgono. Politiche locali che antepongano l’inclusione alle operazioni di polizia urbana. E occorre un sistema di asilo europeo che non imprigioni chi fugge nel primo paese di arrivo. Il 21 ottobre uniamo le voci di tutte le donne e gli uomini che guardano dalla parte giusta, cercano pace e giustizia sociale, sono disponibili a lottare contro ogni forma di discriminazione e razzismo.
 
"Manifestiamo L'umanità che ci unisce", la lettera appello per la manifestazione vede tra i primi firmatari: monsignor Raffaele Nogaro, don Luigi Ciotti, Andrea Camilleri, Moni Ovadia, Toni Servillo, Giuseppe Massafra, Luciana Castellina e Carlo Petrini.
 "Condividiamo le ragioni della manifestazione del 21 ottobre contro il razzismo a Roma, testimoniamo l'umanità che ci unisce - si legge nella lettera - Rifiutiamo le distinzioni e le etichette con le quali si classificano gli sventurati che attraversano l'Africa e il Medio Oriente sperando nell'accoglienza dell'Italia e dell'Europa. I rifugiati come i cosiddetti migranti economici tentano tutti di sfuggire alla morte: morte per guerra o morte per fame. Ma la risposta europea è stata la chiusura della rotta balcanica prima e della rotta libica poi, e il Mediterraneo è diventato il cimitero di oltre cinquantamila migranti.
 
La strada degli accordi con i regimi dei paesi dell'altra sponda non solo implica aiuti economici a governi opachi dalla democrazia malconcia, ma il prezzo dell'alleanza con le milizie libiche vuol dire costruire un inferno dove i migranti sono torturati, stuprati o mandati a morire di sete nel deserto, come ha denunciato l'ONU. Noi non vediamo, non sappiamo o fingiamo di non vedere e non sapere? Siamo consapevoli di avere una parte di responsabilità in questo disastro? Il surriscaldamento del globo terrestre correlato al nostro sistema di vita aggraverà i problemi climatici, e la crisi alimentare in Etiopia, Somalia, Sud Sudan, Nord Kenya e Lago Ciad creerà altra fame.
 
Le armi vendute in Sudan, Somalia, Eritrea, Centro Africa, Mali contribuiscono ad incrementare guerre sempre più feroci. E non si dica "Aiutiamoli a casa loro" perché - colmo di ipocrisia - la politica economica verso l'Africa è un saccheggio di materie prime e, in seguito ad accordi a svantaggio dei paesi africani, sarà causa di ulteriore impoverimento.Se questo si tace, non si capisce perchè tanta gente fugge e si diffonde la paranoia dell' invasione. Da qui alla xenofobia e al razzismo il passo è breve.

Quando criminalizziamo i migranti definendoli clandestini, neghiamo l'umanità delle persone. Calpestiamo quei diritti sanciti dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, per cui si ha diritto ad una vita sicura, alla libertà di movimento e ad una esistenza dignitosa. Svalutiamo quanto abbiamo raggiunto, dopo il buio delle guerre mondiali che hanno devastato l'Europa, mentre invece la Convenzione di Ginevra vieta il respingimento se vita e libertà sono minacciate.
 
Ma non sono queste le prospettive peggiori: negando l'uguaglianza e la libertà delle persone, diventando discriminanti di fronte alla diversità e alla povertà, rischiamo di distruggere quei valori che i nostri padri hanno difeso creando l'Europa patria dei diritti. Il danno potrebbe essere enorme ed imprevedibile, e potrebbe ricadere anche su di noi. Non siamo di fronte a nessuna invasione, invenzione mediatica, e di altro invece ci si dovrebbe preoccupare. Non solo le nascite sono scarse, ma l'Italia è tornata ad essere un paese di emigranti: giovani soprattutto che espatriano deprivando il paese di energie vitali. Per il momento, ancora nessuno osa dirgli che vanno a rubare il lavoro all'estero. Abbiamo bisogno di giovani, ragazze e ragazzi italiani e nuovi cittadini, per costruire il futuro di questo paese; abbiamo bisogno di accoglienza, solidarietà e speranza. Di responsabilità e lealtà nel servizio della politica, dell'informazione e della creazione di coscienza pubblica contro chi semina odio, paure e violenza. Per questo ci appelliamo alle persone di buona volontà.  Senza timore di testimoniare, manifestiamo l'umanità che ci unisce".

Le adesioni alla manifestazione
A Buon Diritto, A MM-Archivio delle memorie migranti, A.C.S.E. (Associazione Comboniana Servizio Emigrati e Profughi), Action Aid, ADIF (Associazione Diritti e Frontiere), Africa Unite, Agenzia Habeshia, Alleanza popolare per la democrazia e l'uguaglianza – Bologna, Altramente, Amnesty International Italia, Antigone, AOI, Arci, Arcigay Napoli, Arcs, ARS (Associazione per il rinnovamento della sinistra), Articolo 3 Osservatorio sulle discriminazioni, ASGI
ASI (Associazione solidarietà internazionale), Asinitas Onlus, Assemblea Antirazzista Antifascista - Vicofaro/Pistoia, Associazione  "Joy e gli altri", Associazione  PAPANGO, Associazione "Con...Officine Gomitoli", Associazione “CittàVisibili” Firenze, Associazione A Sud, Associazione Chi rom e...chi no, Associazione CIAC onlus di Parma, Associazione Cultura è  Libertà, Associazione culturale LA COORTE di Campi Salentina (LE), Associazione culturale la festa dei folli, Associazione Dhuumcatu, Associazione d'iniziativa politica e culturale "IN COMUNE", Associazione Gylania di Perugia, Associazione Insieme Onlus di Vicchio Firenze, Associazione Italia – Nicaragua, Associazione K_Alma, Associazione Laboratorio 53 Onlus, Associazione Laura Lombardo Radice, Associazione Le Mafalde Prato, Associazione Linearmente Onlus, Associazione Marco Mascagni, Associazione Maschile Plurale, Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba, Associazione nazionale di solidarietà con il popolo Sahrawi (ANSPS), Associazione Nazionale Giuristi Democratici, Associazione per la Pace Nazionale, Associazione Spazio Libero, Associazione Sucar Drom, Associazione Transglobal, Associazione Voci della Terra, Associazione Welcome in Val di Cecina ONLUS, AssoPacePalestina, Attac Italia, Baobab Experience, Bottega Equosolidale "Tutta n'ata storia" - Nocera Inferiore (SA), Camera del Lavoro CGIL Rieti Roma Est Valle dell'Aniene, Campagna LasciateCIEntrare, Campo Progressista, Casa Internazionale delle Donne, Casetta Rossa, Centro Riforma dello Stato, Cesv (Centro di Servizio per il Volontariato),  Cild, CIPSI, Circolo culturale cerco...piteco di Roma, Circolo culturale left / Vibra di Modena, Cittadinanza e Minoranze, Cittadinanzattiva, Cnca, Coalizione Civica di Bologna,  Coalizione Sociale - L'Aquila, Cobas, Comitato 3e32 - L'Aquila, Comitato Accoglienza Solidale, Castelnuovo di Val di Cecina, Comitato Aqcua pubblica Nocera Inferiore, Comitato Fiorentino Fermiamo la Guerra, Comitato Organizzatore "Convegno Libertà delle donne 21 sec. ", Comitato per gli Immigrati e contro ogni forma di discriminazione, Comitato Popolare Antirazzista "Milet Tesfamariam" – Genova,  Comitato Popolare Antirazzista Milet Tesfamariam Genova, Comitato Verità e Giustizia per i Nuovi Desaparecidos, Comune-info.net, Comunità Cristiana di Via Caldieri, Coop. Agorà Kroton, Coop. Gea Irpina Impresa Sociale Fattoria Sociale Onlus, Cooperativa Be free, Cooperativa Sociale Dedalus, Cooperativa Sociale La Nuova Arca, Coordinamento Basta morti nel Mediterrraneo – Firenze, Coordinamento genitori democratici di Roma, Coordinamento nord sud del mondo, Coordinamento per la democrazia Costituzionale, Coordinamento per la Democrazia Costituzionale di Roma, COSPE, Cotrad Cooperativa Sociale – Onlus, Cultura è libertà, Donne in rete per la rivoluzione gentile, E Zezi gruppo operaio, Emergency, Emmaus Italia, Ex Opg - Je So Pazzo, Filef (Federazione Italiana Lavoratori Emigranti e Famiglie), Fiom-Cgil, Flc Cgil, Focus-Casa dei Diritti Sociali, Fondazione Cercare Ancora, Forum Droghe onlus, Forum Permanente del Sostegno a Distanza  - Forumsad Onlus, ForumSad Italia, Gesco, Giornale "Il Bolscevico", Giuristi Democratici di Roma, Greenpeace Italia, Gruppo Abele, gruppo Murga Sincontrullo, Gruppo PaLaDe (sez. Roma nordovest Alleanza per la Democrazia e l'Uguaglianza),  Gruppo promotore della DIP (Dichiariamo Illegale la Povertà), il manifesto, Italiani senza cittadinanza, Kumpania impresa sociale, l'Altra Europa con Tsipras, LegaCoopSociali Nazionale, Legambiente, Libera, Libertà e Giustizia, Link Coordinamento Universitario, Lunaria, Medici Senza Frontiere, MEDU, Movimento Consumatori, Movimento Nonviolento, Nelpaese.it, Noi Siamo Chiesa, movimento per la riforma della Chiesa cattolica, Osservatorio Migranti di Basilicata, Pmli, Possibile, Prc S.E, Progetto Diritti, Progetto Ubuntu Firenze, Radicali italiani, Redazione periodico Lavoro e Salute, Reorient Onlus, Rete Antirazzista Fiorentina, Rete degli Operatori e delle Operatrici Sociali, Rete degli Studenti Medi, Rete della Conoscenza, Rete della Pace, Rete delle Città in Comune, Rete ECO - Ebrei contro l'occupazione, Rete italiana delle Donne in Nero, Rete nazionale "Educare alle differenze", Rete #NOBAVAGLIO pressing – Liberi di essere informati, Rete Primo Marzo, Rete Radiè Resch, Rete Scuole Migranti,  ReteRomana Palestina, S.E.I. Sindacato Emigranti e Immigrati, Senzaconfine, Servizio Civile Internazionale, Sinistra Italiana, SOS Razzismo Italia,  Sprar "Valeria Solesin" (AV), Sud Pontino Social Forum, Train to Roots, Uds, Udu, Uisp, Un ponte per... , Una città in comune Pisa, Unione Sindacale Italiana fondata nel 1912, UsACLI, WILPF Italia.