Esteri

 L'auto distrutta e scaraventata fuori dalla strada dall'esplosione (ap)

Malta, autobomba uccide Daphne Caruana Galizia, la reporter che indagò sui MaltaFiles

La Peugeot 108 della blogger è saltata in aria a pochi passi dalla sua abitazione. Quindici giorni fa aveva sporto denuncia per minacce di morte. Il primo ministro Muscat: "Un atto barbarico"

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BIDNIJA - La giornalista e blogger Daphne Caruana Galizia è stata uccisa a Bidnija, nell'isola di Malta, da una bomba che ha fatto saltare in aria la sua auto, una Peugeot 108, mentre lei era a bordo. È morta sul colpo. Quindici giorni fa aveva presentato denuncia alla polizia dopo aver ricevuto minacce di morte. 
 
La reporter si era appena messa alla guida quando la deflagrazione è avvenuta, in una strada non molto distante da casa sua. Secondo fonti citate dal Times of Malta e dall'emittente TVM, uno dei figli avrebbe udito l'esplosione e sarebbe corso fuori casa per vedere cosa era accaduto, dando l'allarme. Sulla scena sono presenti la polizia scientifica, i vigili del fuoco ed esperti di esplosivi, oltre a numerosi investigatori della polizia maltese. La giornalista lascia il marito e tre figli di cui uno, Matthew, membro del Consorzio Internazionale di Giornalismo Investigativo premiato col Pulitzer per il grande lavoro sui Panama Papers, che aveva visto la madre Daphne impegnata sul filone maltese. La famiglia ha chiesto la sostituzione di Consuelo Scerri Herrera, la magistrata incaricata delle indagini sulla morte di Caruana Galizia, perché "titolare di procedimenti giudiziari intentati contro la giornalista a causa dei suoi articoli".
 
Daphne Caruana Galizia 

Galizia aveva lavorato ai MaltaFiles, l'inchiesta internazionale che indicava Malta come "lo Stato nel Mediterraneo che fa da base pirata per l'evasione fiscale nell'Unione europea". La testata Politico.eu l'aveva inserita nella lista delle "28 personalità che stanno agitando l'Europa".

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Il primo ministro di Malta, Joseph Muscat, ha detto che si è trattato di un "barbaro attacco" e che "non riposerò fino a che giustizia non sia stata fatta. Tutti sanno che Caruana Galizia mi ha criticato fortemente sia a livello politico che personale. Ma nessuna rivalità - ha concluso il premier maltese - giustifica una morte del genere". 
 

Caruana Galizia stava indagando su scandali di corruzione che coinvolgerebbero, tra gli altri, la moglie di Muscat, che sarebbe implicata nel caso dei Panama Paper. Il premier laburista ha sempre respinto le accuse a carico suo e dei propri familiari. A rafforzare le tesi del lavoro investigativo di Galizia, però, un video girato il 20 aprile scorso.
 

Malta, il presidente della Pilatus Bank e quelle valigie "sospette"

Nel filmato si vede il proprietario e presidente della Pilatus Bank, l'iraniano Seyed Ali Sadr Hasheminejad, uscire dalla porta secondaria dell'istituto di credito con delle grosse valigie in mano. Proprio in quella banca la moglie del premier Muscat aveva aperto un conto corrente. Cosa contenevano quelle borse? Tra le ipotesi, i documenti delle società finite nell'occhio del ciclone. Hasheminejad si è sempre difeso negando le accuse e spiegando di trovarsi in ufficio a quell'ora per preparare un consiglio d'amministrazione. Quelle borse non sarebbero state altro che i bagagli necessari per un viaggio di lavoro.

LA CARRIERA
Aveva iniziato la propria carriera nel 1987 per l'edizione domenicale del Times of Malta, per poi diventare condirettore del Malta Independent, nel quale era successivamente passata al ruolo di editorialista. Aveva anche diretto la rivista Taste&Flair. È stato però il suo blog Running Commentary a proiettarla al centro dell'attenzione del pubblico. Il suo ultimo post, pubblicato alle 14.35, pochi minuti prima di morire, riguarda la testimonianza in tribunale di Simon Busuttil, leader dell'opposizione, nel processo che vede coinvolto Keith Schembri, capo dello staff di Muscat. Schembri, accusato di corruzione, è stato tra i primi politici a essere travolto dallo scandalo dei Panama Papers.
 

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IL CORDOGLIO
I giornalisti de L'Espresso, dopo aver appreso la notizia dell'uccisione della "coraggiosa" collega Daphne Caruana Galizia, hanno voluto ringraziarla per il lavoro svolto per il consorzio investigativo Icij, di cui il settimanale fa parte.

"Galizia - ricordano i colleghi che con lei hanno lavorato - ha contribuito a svelare l'esistenza di alcune società offshore appartenenti a personaggi famosi maltesi che il nostro settimanale ha pubblicato nei mesi scorsi. Il brutale omicidio di Daphne dimostra ancora una volta quanto un'informazione documentata e di denuncia sia percepita come un pericolo dai potenti e della criminalità organizzata. La redazione si stringe al dolore dei familiari".
 

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