Esteri

Spagna, festa nazionale all'ombra della crisi catalana

Il premier spagnolo Mariano Rajoy, al centro (ansa)
Il Paese iberico celebra la sua giornata, in concomitanza con la scoperta dell'America. Torna in pubblico il re Felipe per la prima volta dopo l'appoggio a Rajoy contro Barcellona. Incidente per un aereo militare in una base vicino ad Albacete
2 minuti di lettura
BARCELLONA - Polizia, esercito e volontari in parata per le strade di una Madrid strapiena di stendardi e bandiere con i colori, granata e giallo, del vessillo nazionale. La Spagna ha celebrato oggi ll'Hispanidad, l'orgoglio spagnolo, in concomitanza con l'anniversario della scoperta dell'America. La festa nazionale quest'anno ha un sapore del tutto particolare: arriva infatti mentre la crisi catalana è ancora tutta aperta.

Le celebrazioni si sono svolte quindi in un clima molto particolare. Al termine della sfilata di Madrid, si è poi verificato un incidente: un aereo militare di ritorno dalla capitale si è schiantato nella base di Los Llanos, vicino ad Albacete. Un portavoce del ministero della Difesa ha confermato che il pilota avrebbe perso la vita a bordo di uno dei quattro Eurofighter che hanno partecipato alla sfilata.

LIVE: LA DIRETTA DELLE CELEBRAZIONI A MADRID

Mariano Rajoy ieri ha incassato l'appoggio dei principali partiti - meno Podemos - e avviato la procedura per attivare l'articolo 155 della Costituzione che prevede la sospensione dell'autonomia di Barcellona. In cambio, ai socialisti di Sánchez, il presidente del governo ha ceduto la promessa di riaprire il dibattito sulle modifiche della Costituzione verso il federalismo. Prospettiva che, comunque, per Rajoy e il suo partito è ancora fumo negli occhi.

Il ribelle Puigdemont ha tempo fino a lunedì per chiarire a Madrid se ha dichiarato o meno l'indipendenza. Ma in realtà il vero ultimatum scade giovedi 19 ottobre visto che, se la risposta di Puigdemont è affermativa egli avrà altri tre giorni di tempo per "rettificare". Il presidente della Generalitat catalana ha parlato via Twitter ieri sera tardi: "Si chiede dialogo e rispondono con il 155. Ne prendiamo atto". Comunque tutto rinviato alla settimana prossima anche perché con la festa di Cristoforo Colombo inizia un ponte festivo che dura fino a lunedì. Almeno in tutta la Spagna.
  Non in Catalogna dove oggi molti comuni e molte attività pubbliche funzionano perché non festeggiano la ricorrenza spagnola.Quest'anno a Madrid la parata militare è particolarmente imponente. Dopo qualche festeggiamento un po' in sordina si torna alla sfilata sul Paseo de la Castellana, il grande vialone a sei corsie che taglia Madrid. Re Felipe VI in alta uniforme da capitano generale con la regina Letizia e le figlie, Leonor e Sofia, è tornato in pubblico per la prima volta dal 3 ottobre scorso, quello del discorso sull'unità del Paese molto contestato dai catalani.

A sfilare sono stati circa 4mila soldati, 78 aerei e 84 veicoli militari di varia grandezza, su un percorso di circa 2 chilometri. Ma sul palco delle autorità non c'erano tutti. Assente Pablo Iglesias, leader di Podemos, e soprattutto i presidenti di alcune comunità regionali. Quello catalano ovviamente ma anche quello dei Paesi Baschi e della Navarra. Il ministero della Difesa ha pubblicato un hashtag su Twitter dove informa di tutte le iniziative legate al 12 ottobre che si chiama "Orgogliosi di essere spagnoli".

Il prossimo passaggio critico è comunque lunedì quando il capo dei Mossos, Josep Trapero, e due leader indipendentisti, Jordi Sànchez e Jordi Cuixart, torneranno all'Audiencia Nacional, il massimo tribunale spagnolo, per rispondere dell'accusa di sedizione per i fatti del primo ottobre. Intervistato prima della parata, il ministro degli interni, Dastis, ha affermato che secondo il governo martedì scorso Puigdemont "non ha dichiarato l'indipendenza".