Roma

Botticelle a Roma, il pm: "Tutti i vetturini a giudizio per maltrattamenti"

L'accusa: "I cavalli erano tenuti in una struttura all'interno del Foro Boario incompatibile con la natura degli animali, causando loro sofferenza"

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La politica li teme, la legge no: per i 43 vetturini, in pratica la totalità dei postiglioni delle contestatissime botticelle romane, il sostituto procuratore Alberto Galanti ha chiesto il rinvio a giudizio "in ordine al reato previsto e punito dagli articoli 110, 113, 727 comma 2 del Codice penale perché in concorso tra loro detenevano i cavalli addetti al servizio di trasporto a trazione animale dentro una struttura posta all'interno del complesso del Foro Boario di Roma in condizioni incompatibili con la natura degli animali e produttivi di gravi sofferenze".  Altre due informazioni di garanzia hanno raggiunto Luca Tosti Croce, veterinario della Asl Roma1 "con specifica posizione di vigilanza e controllo sulle stalle e sugli animali" e Luca Avarello, coordinatore della struttura Roma servizi per la mobilità srl di Roma Capitale, responsabile della manutenzione della struttura.

L'atto è dello scorso aprile (la richiesta è ancora pendente)  ma ad annunciarlo oggi è la Lav, che figura come persona offesa assieme a Comune di Roma e Asl capitolina, servizio veterinario.  
"Siamo soddisfatti e fiduciosi nella giustizia" commenta il presidente Gianluca Felicetti. "All'ipotesi di maltrattamento degli animali si aggiunge la pluridecennale occupazione abusiva di uno spazio pubblico con forniture a carico dei cittadini".  E ancora, nella parte dell'ex Mattatoio di Testaccio adottata dai vetturini come ricovero per i cavalli vengono ravvisate strutture degradate e non idonee, mancanza di igiene, assenza di un regolare libro di servizi nonché dei registri relativi ai trattamenti farmacologici.

E' dal 2008 che associazioni protezionistiche e vasta opinione pubblica chiedono la dismissione di un servizio privato in concessione che la modernità ha reso incompatibile con il benessere dei cavalli. Era al via la giunta Alemanno, che difese i vetturini e stanziò fondi pubblici per sbancare una collina del Pincio e costruirvi una scuderia a loro uso esclusivo. Marino la rifinanziò, portando il totale a oltre 1.300.000 euro. In campagna elettorale la Raggi promise di porre fine a sofferenza animale e scandali amministrativi, ma alle parole non sono seguiti i fatti.

Traffico, smog, caldo e freddo insopportabili anche a causa dei cambiamenti climatici, scarso rispetto delle poche prescrizioni previste, continuano a causare agli animali malessere e incidenti talvolta mortali. Rimane inoltre poco chiaro il destino finale dei cavalli che un tempo era esplicitamente il macello, tanto che Alberto Sordi dedicò al tema il film drammatico "Nestore, l'ultima corsa". In tempi recenti si è reso obbligatorio garantire il pensionamento degli esemplari a fine carriera, trattandosi in prevalenza di trottatori scartati dalle piste e non destinati all'alimentazione. Ma non si ha prova effettiva di un ricovero per i reduci delle botticelle, e nel merito un'indagine della Lav ha sollevato ulteriori dubbi.

Conclude Felicetti: "Speriamo che l'odierno procedimento giudiziario incoraggi anche la chiusura delle indagini sulla scuderia realizzata al Pincio con sperpero di fondi pubblici e incredibili danni all'integrità di un luogo vincolato come Villa Borghese, e auguriamoci che l'Assemblea Capitolina esamini al più presto la proposta di Delibera di iniziativa popolare per la dismissione delle botticelle". La mozione in questione fu sottoscritta da oltre diecimila cittadini, il doppio delle firme necessarie affinché fosse votata entro quattro mesi, eppure è giacente dal febbraio 2015.  Al tempo le adesioni furono raccolte da Lav, Oipa, Avccp, Animalisti Italiani onlus.

Aggiunge Claudio Locuratolo, coordinatore provinciale delle guardie zoofile dell'Oipa di Roma e decano della battaglia per l'abolizione delle botticelle: "Dai controlli che abbiamo effettuato fra il 2016 e il 2017 diversi vetturini costringevano i cavalli al trotto, sia in violazione del Regolamento comunale a tutela degli animali, sia contrariamente a quanto stabilito da quello della Mobilità per i mezzi pubblici non di linea, che per la priva violazione stabilisce la sospensione della licenza per tre mesi, sei in caso di recidiva".
 
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