Torino

Torino, permesso di soggiorno revocato a cinque rapinatori ventenni: "indole violenta e criminale"

Arrivati dall'Egitto come minori non accompagnati avevano permessi per "attesa occupazione" ma erano diventati una gang che terrorizzava il quartiere San Salvario. Primo provvedimento del genere nel capoluogo piemontese, saranno imbarcati su un volo per il Cairo

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Erano diventati il terrore del parco torinese del Valentino e del quartiere multietnico, e della movida, di San Salvario: autori di rapine a passanti, spesso coetanei, che spesso si tramutavano in pestaggi. Ora verranno espulsi come persone pericolose, caratterizzate da "indole violenta e criminale", anche se avevano il permesso di soggiorno. Cinque ventenni egiziani saranno accompagnati nei prossimi giorni in Egitto dopo che il giudice di pace ha convalidato il decreto di esplusione richiesto dalla questura e disposto dal prefetto di Torino.

L'indagine è partita da una vera e propria mappatura degli scippi e delle rapine che si concentravano nella zona del Valentino e di San Salvario. Il connissariato ha individuato un grupo di ragazzi stranieri. Tutti tra i 19 e 21 anni, arrivati a Torino tra il 2011 e il 2012 come minori non accompagnati e dunque subito inseriti nei progetti di accoglienza e integrazione. Ufficialmente avrebbero dovuto seguire percorsi di integrazione lavorativa o di studio, grazie ai quali hanno ottenuto tutti il permesso di soggiorno. Ma gli accertamenti dell' ufficio immigrazione hanno dimostrato invece che nessuno di loro aveva un lavoro o un percorso formativo. La polizia ha accertato invece che sono stati gli autori di numerose rapine nella zona, anche una ogni due settimane.

Ognuno di loro metteva in conto di poter essere arrestato ma sapeva di non poter essere espulso se non con una lunga procedura di revoca del permesso di soggiorno che dura anche più di un anno. La questura e la prefettura torinese, invece, hanno adottato per la prima volta un sistema alternativo che ufficialmente si chiama " espulsione come misura di prevenzione personale" prevista dal decreto legislativo 159 del 2011. "Gli stranieri fermati non hanno dimostrato alcuna volontà di inserimento un percorsi lavorativi e di studio, non riuscendo ad adeguarsi alle regole delle strutture in cui erano stati inseriti, optando, invece, per la commissione di attività illecite con  un’indole particolarmente violenta e incline alla condotta criminale", si legge nelle motivazioni del provvedimento.

Un' attività criminale stabile e concentrata nella stessa zona hanno convinto il questore a chiedere l' espulsione.  Il giudice ha convalidato il provvedimento per i cinque che ora sono stati rinchiusi nel Cpr di corso Brunelleschi ma che entro la prossima settimana saranno scortati in Egitto dagli uomini dell' immigrazione torinese e dalla polizia egiziana.