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Riscatto gratis della laurea, il ministero dell'Economia: "Stiamo studiando come fare"

Il sottosegretario Pier Paolo Baretta interviene sul tema sollevato dal comitato #Riscattalaurea. "E' giusto che lo Stato si assuma l'onere dei contributi dei giovani che studiano"

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"Riscattare gratis la laurea? Stiamo studiando come fare. Di certo nella prossima legge di Bilancio la priorità sarà favorire l'occupazione giovanile". Per il sottosegretario all'Economia Pier Paolo Baretta (Pd), dopo le misure per le fasce più deboli attuate dal governo Renzi, ora è il momento di occuparsi dei giovani. E nel lungo elenco delle richieste presentate dai sindacati al governo per la cosiddetta "fase due" della riforma delle pensioni, c'è anche il riscatto gratuito della laurea.
 
Cosa ne pensa della campagna social del coordinamento #Riscattalaurea?
"Sono contento che ci sia l'interesse da parte di un gruppo di studenti per questo tema, sul quale sto già lavorando e che ho in parte spiegato non molto tempo fa a un'assemblea dei Giovani democratici. I punti di partenza sono due: da un lato oggi il riscatto della laurea è troppo costoso. Dall'altro però la partecipazione alla vita lavorativa non può cominciare con il primo stipendio, in un contesto in cui l'età del pensionamento si sposta sempre più in avanti. Siccome studiare e laurearsi è prezioso anche per la nostra economia, è giusto che lo Stato investa sul futuro dei giovani e si assuma l'onere dei contributi figurativi degli anni di studio".
 
 Pier Paolo Baretta 
E quindi, tecnicamente, il riscatto gratis degli anni di laurea come si potrebbe attuare?
"La proposta va studiata e definita, innanzitutto facendo una valutazione sui costi che non sono stati ancora calcolati. Poi vanno decisi i criteri: ad esempio, andrebbe limitata a coloro che finiscono gli studi nei tempi stabiliti, con qualche eccezione per chi è fuori corso ma non per cattiva volontà. A beneficiare del riscatto gratuito, saranno soltanto i nati tra il 1980 e il 2000, i cosiddetti "Millenials", la generazione che quando andrà in pensione vedrà calcolato il proprio assegno interamente con il metodo contributivo".
 
Si potrebbe estendere la misura a chi è già laureato?
"Pensare di renderla retroattiva è impossibile, la spesa per lo Stato sarebbe troppo alta. Si potrebbero invece graduare i costi per alleggerire il riscatto di chi si è laureato in passato".
 
Quali altre iniziative prevedete per i giovani nella prossima legge di bilancio?
"L'idea è quella di intervenire sul cuneo contributivo e fiscale, ma in maniera strutturale, non solo con misure temporanee. La riduzione del cuneo si applica tecnicamente con degli incentivi per le imprese che rappresentano il punto di partenza. La seconda fase è la riduzione permanente del carico contributivo e fiscale per i giovani occupati".
 
A proposito della riforma dei vitalizi, secondo lei c'è il rischio che i cambiamenti applicati ai parlamentari possano estendersi anche ai cittadini?
"E' un rischio solo teorico, non è una conseguenza di questa legge. Ma è bene essere molto chiari nel testo in modo che non venga applicato anche ai lavoratori. Penso da tempo che anche i parlamentari dovrebbero entrare nel regime Inps per chiudere la questione una volta per tutte".   
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