Bologna piange la scomparsa di Luigi Ferdinando Tagliavini, avvenuta oggi, martedì 11 luglio, all'ospedale Toniolo, all'età di 87 anni. Autentico gentiluomo e uomo di amplissima cultura, Tagliavini ha legato il suo nome alla valorizzazione del patrimonio e della letteratura organistici e a un profondo amore per gli antichi strumenti a tastiera. Aveva riunito nell'arco della sua cinquantennale carriera una straordinaria raccolta - ricca di una settantina di strumenti, la più importante in Italia - che nel 2006 aveva donato a Genus Bononiae e alla Fondazione Carisbo. Genus dal canto suo, attorno a quella collezione, esposta al pubblico, ha concepito la vocazione e le attività della chiesa e dell'oratorio di San Colombano, in via Parigi. E realizzato quel che prima di ogni altra cosa stava a cuore a Tagliavini: che gli strumenti antichi fossero conservati, ma conservati in vita e dunque suonati, così che dessero voce alla letteratura musicale a essi coeva. E' "il museo di monumenti sonori viventi”, come lo definiva Tagliavini, di San Colombano, dal 2010 sede di concerti e di formazione.
Oggi sembra ovvio, ma non lo era affatto quaranta anni fa, quando per conto della Soprintendenza al partimonio storico e artistico Luigi Ferdinando Tagliavini, da ispettore onorario, avviò con personali ricognizioni una campagna di censimento degli organi antichi rimasti in pievi, chiese e cappelle, che non ebbe uguali, cui seguì un'esaltante stagione di restauri. Dunque fu un pioniere, e allo stesso tempo un musicololgo raffinatissimo, tanto da dirigere per 35 anni l’Istituto di musicologia dell’Università di Friburgo. E ancora un sofisticato inteprete, protagonista di una attività concertistica internazionale.
Ricorda il presidente di Genus Bononiae, Fabio Roversi Monaco, che "la generosa donazione de Maestro Tagliavini è un regalo e un lascito a tutta la città di Bologna. L’intento e il sogno, realizzato dal Maestro Tagliavini, era di creare un luogo di diffusione della cultura della musica antica e allo stesso tempo di insegnamento e di apprendimento. Con la sua genialità e la sua intelligenza, il suo carattere determinato e con l’amore che lo legava alle sue creature è rimasto fino all’ultimo giorno presente nelle attività della Collezione che porta il suo nome".
I funerali si svolgeranno sabato mattina alle 11.30 in San Petronio, all'ombra e al suono di quella coppia di preziosissimi organi sui quali era così frequente ascoltarlo.
Oggi sembra ovvio, ma non lo era affatto quaranta anni fa, quando per conto della Soprintendenza al partimonio storico e artistico Luigi Ferdinando Tagliavini, da ispettore onorario, avviò con personali ricognizioni una campagna di censimento degli organi antichi rimasti in pievi, chiese e cappelle, che non ebbe uguali, cui seguì un'esaltante stagione di restauri. Dunque fu un pioniere, e allo stesso tempo un musicololgo raffinatissimo, tanto da dirigere per 35 anni l’Istituto di musicologia dell’Università di Friburgo. E ancora un sofisticato inteprete, protagonista di una attività concertistica internazionale.
Ricorda il presidente di Genus Bononiae, Fabio Roversi Monaco, che "la generosa donazione de Maestro Tagliavini è un regalo e un lascito a tutta la città di Bologna. L’intento e il sogno, realizzato dal Maestro Tagliavini, era di creare un luogo di diffusione della cultura della musica antica e allo stesso tempo di insegnamento e di apprendimento. Con la sua genialità e la sua intelligenza, il suo carattere determinato e con l’amore che lo legava alle sue creature è rimasto fino all’ultimo giorno presente nelle attività della Collezione che porta il suo nome".
I funerali si svolgeranno sabato mattina alle 11.30 in San Petronio, all'ombra e al suono di quella coppia di preziosissimi organi sui quali era così frequente ascoltarlo.