Bologna

Addio a Luigi Pedrazzi, fu tra i fondatori della rivista "Il Mulino"

Tra le voci più influenti del pensiero politico cattolico di centrosinistra, è stato anche un protagonista della stagione dell'Ulivo. Prodi lo chiamava "l'ulivicoltore bolognese'. Domani la camera ardente, sabato 1 luglio i funerali

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BOLOGNA - E' morto, martedì sera, Luigi Pedrazzi, politologo, tra i fondatori della rivista Il Mulino. Aveva 89 anni. Tra le voci più influenti del pensiero politico cattolico di centrosinistra, è stato anche protagonista della stagione dell'Ulivo. Ascoltatissimo da Prodi, che lo chiamava "l'ulivicoltore bolognese'.

I funerali si svolgeranno sabato 1 luglio alle ore 11 presso la chiesa di Sant'Antonio da Padova (via della Dozza 5/2). Sarà don Giovanni Nicolini a celebrarli. La camera ardente sarà aperta a Crevalcore (con ingresso da viale Italia, di fianco alla chiesa) domani, giovedi 29 giugno, dalle 9 alle 12 e dalle 15.30 alle 19 e venerdi 30 giugno dalle 9 alle 12. La salma arriverà poi nella chiesa di Sant'Antonio da Padova dove sarà visitabile dalle 17.30 alle 21. Giovedì 29 giugno alle 20.30 nella Chiesa di Crevalcore è in programma anche un momento di preghiera per ricordare Luigi Pedrazzi. Cattolico progressista, uomo di vasta cultura, da sempre vicino a don Giuseppe Dossetti, Pedrazzi è stato autore di numerosi saggi e pubblicazioni, ma è stato anche un intellettuale che amava sporcarsi le mani: per anni consigliere comunale, animatore instancabile di iniziative giornalistiche e politiche, sempre alla ricerca del dialogo e sempre con la convinzione che il dialogo, per essere vero, deve essere praticato. Soprattutto il dialogo fra cattolici e comunisti, un tema così affascinante nella sua città, Bologna, la città di Dossetti e di Dozza, che riusciva ad essere contemporaneamente comunista e papalina. Fino a diventare, nel 1995, vicesindaco di Valter Vitali e il primo cattolico a ricoprire quel ruolo nella storia della città.

LE REAZIONI: "CI SENTIAMO TUTTI PIU' ORFANI"

Con Luigi Pedrazzi se ne va una delle presenze più importanti dei cattolici nella politica italiana. Tutto il suo percorso personale e politico ha avuto come faro conduttore la volontà di costruire il dialogo: fra credenti e non credenti, in primis, ma anche fra credenti di diverse religioni. Nel 2014 ricevette l'Archiginnasio d'oro conferito dal Comune come "personalità che si è distinta nel campo della cultura e della scienza".