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Bimbo malato di leucemia morto per il morbillo, il medico dell'ospedale di Monza: "Non sono stati i fratellini a contagiarlo"

Andrea Biondi, primario della pediatria del San Gerardo, esclude la trasmissione dai familiari: "Hanno avuto il morbillo in un momento successivo". La ministra Lorenzin: "Una vita vale una legge"
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Il bimbo ucciso dalle complicanze del morbillo, dopo essere stato ricoverato per mesi nella clinica pediatrica all'interno del San Gerardo di Monza, non sarebbe stato contagiato dai fratellini: ad avanzare dubbi sulla prima ricostruzione dei fatti, è Andrea Biondi, primario della pediatria brianzola. "I fratellini non c'entrano nulla con il morbillo che ha provocato la morte del piccolo paziente", dice Biondi.

In base alle prime ricostruzioni, filtrate in seguito alla morte del piccolo che era affetto da una leucemia linfoblastica acuta, il piccolo sarebbe stato contagiato dal morbillo lo scorso marzo. Dal fratellino e la sorellina maggiori, entrambi non vaccinati per scelta dei genitori, vicini al movimento no-vax. Una versione che però a 24 ore dal decesso Biondi oggi nega, perchè "i fratellini hanno avuto il morbillo in un momento successivo. Il problema vero, però, è un altro: quando la soglia di copertura vaccinale si abbassa, i più deboli pagano".

Secondo il primario del reparto gestito dalla Fondazione Mbbm (Fondazione Monza e Brianza per il bambino e la sua mamma), la colpa del decesso del piccolo sarebbe da attribuire soprattutto al mancato raggiungimento della soglia di copertura vaccinale al 95 %: un obiettivo che, per quanto riguarda il vaccino contro il morbillo, non è raggiunto nè in Lombardia nè nel resto d'Italia. "Un fatto - dice Biondi - che mette a rischio i più deboli, visto che  fa sì che venga a mancare la cosiddetta immunità di gregge. Che per il piccolo paziente sarebbe stata l'unica protezione possibile". 

Il piccolo era stato contagiato a metà marzo, e le sue condizioni sono progressivamente peggiorate. Per un bimbo con la sua patologia "il morbillo è particolarmente insidioso", ricorda il medico. Ricoverato in terapia da metà marzo, è morto dopo essere stato attaccato per mesi all'Ecmo, la macchina che permette la circolazione extracorporea e che consente di pompare il sangue quando il battito del cuore è talmente debole da non farcela da solo. 

Sul caso oggi è intervenuta di nuovo il ministro della Salute Beatrice Lorenzin: "È stata una storia straziante, io stavo seguendo questa vicenda da un mese, il bambino era seguito in ospedale, ma purtroppo siamo dentro una epidemia di morbillo e i bambini non vaccinati, gli adulti non vaccinati, rischiano e i bambini fragili come quello di Monza, che stava guarendo dalla leucemia, che avremmo salvato dalla leucemia, è morto per il morbillo.  Noi siamo disponibili a dare informazioni e accompagnare i genitori nel processo di vaccinazione, ma credetemi grazie ai vaccini abbiamo salva la vita, e una vita vale una legge".