Economia

La Cgil torna in piazza contro gli "eredi" dei voucher. Camusso: "Nuova forma di precarietà"

Un momento della manifestazione nazionale a Roma (ansa)
Manifestazione del sindacato contro il "Libretto di famiglia" e il "Contratto di prestazione occasionale". La segretaria: "Il governo ha avuto paura di una battaglia a viso aperto". Gentiloni: "Sbagliano bersaglio". Upb: i committenti possono annullare i buoni entro tre giorni, rischio di nero
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MILANO - Addio voucher, ci sono ora il "Libretto famiglia" per le famiglie che offrono un lavoro occasionale accessorio e il "Contratto di prestazione occasionale" per gli altri committenti, incluse le Amministrazioni pubbliche. Ma, per la Cgil, quella uscita dalla manovrina di aggiustamento dei conti pubblici è una soluzione insoddisfacente: per questa ragione il sindacato torna in piazza contro i voucher e quello "schiaffo alla democrazia" che a suo giudizio non può passare inosservato, compiuto dal governo e dalla politica che, dopo averli abrogati con un decreto legge, li ha reintrodotti attraverso "un veicolo un pò clandestino", la manovrina.

E' stata direttamente la segretaria generale di Corso Italia, Susanna Camusso, ad attaccare l'esecutivo accusandolo di avere avuto paura "a condurre una battaglia a viso aperto". Il riferimento è proprio alla cancellazione dello strumento precedente, per la quale gli italiani si sarebbero dovuti esprimere attraverso un referendum, che dopo l'abrogazione è diventato inutile. "Non si possono derubare i cittadini del voto", ha detto Camusso promettendo di "continuare la battaglia" sul lavoro accessorio. A Camusso ha risposto il premier Paolo Gentiloni, dalla Repubblica delle Idee di Bologna: "Questa manifestazione la rispetto ma ovviamente non la condivido visto che è contro le nostre decisioni. Inoltre non è dei sindacati, ma di uno, anche se il più importante, dal punto di visto numerico. L'intero paesaggio italiano non è con la Cgil". Il presidente del Consiglio ha chiosato: "Il bersaglio della Cgil è sbagliato: c'è veramente qualcuno che pensa che questi lavori non avevano bisogno di regole?".

VOUCHER, LIBRETTO FAMIGLIA E CONTRATTO: LE NORME A CONFRONTO

Due i cortei per le vie della capitale, affollati da decine di migliaia di persone: uno da piazza della Repubblica, l'altro da piazzale Ostiense, entrambi confluiti in piazza San Giovanni. Ad accompagnare la manifestazione romana della Cgil lo slogan "Rispetto! Per il lavoro, per la democrazia e per la Costituzione".

Roma: Cgil in piazza contro i ''nuovi voucher'', Camusso: ''Schiaffo alla democrazia''

Ribadendo quanto espresso alla vigilia, da Piazza San Giovanni Camusso ha attaccato il governo dicendo che "aveva paura" del voto referendario, della "campagna che aveva riportato al centro del Paese la tematica del lavoro". Già ieri, la segretaria parlava della "assenza della politica, di una politica che non ha più un rapporto con il Paese, che soprattutto non rappresenta più la grande e fondamentale parte dei cittadini, che sono quelli che lavorano e che vedono sempre più sviliti i loro diritti e la loro rappresentanza". Sfilando per le vie romane ha poi attaccato: "Con i voucher si reintroduce l'ennesima forma di precarietà raccontando che è un contratto, mentre è una pure transazione economica che non prevede nessun diritto per i lavoratori".

La segretaria ha anche risposto alle parole di Graziano Delrio, che a Repubblica ha chiesto nuove regole sugli scioperi dopo il "venerdì nero" dei trasporti: "Penso che il tema non sia quello della legge e del diritto di sciopero che va salvaguardato - ha detto Camusso - il tema è che finalmente il governo si decida a fare la legge sulla rappresentanza".

Il 28 maggio, ricorda il sindacato, si sarebbe dovuto svolgere il referendum abrogativo sui voucher, "poi questi sono stati cancellati per far annullare i referendum e impedire agli italiani di esprimersi". Ora la Cgil è pronta al ricorso alla Corte costituzionale e Camusso - forte di "150mila firme già raccolte" - ha fatto appello direttamente al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, perché intervenga sul punto visto che "siamo di fronte a una violazione della Costituzione".

In piazza anche Articolo1-Mdp, che come già fatto alla Camera, giovedì al Senato non ha partecipato al voto sulla fiducia alla manovrina. "Diciamo al Governo che se non c'é un'inversione di tendenza sul lavoro, noi non ci stiamo. Bisogna cambiare rotta sul lavoro", ha spiegato il coordinatore Roberto Speranza. Si è affidato a una nota, invece, Massimi D'Alema, per il quale "la manifestazione di oggi è la giusta risposta del mondo del lavoro alla vergognosa vicenda voucher".

Libretto e Contratto: il nuovo lavoro occasionale, dopo la riforma dei voucher

Sul punto, alla vigilia del corteo, è intervenuto anche il presidente dell'Inps, Tito Boeri, che da un dibattito della Repubblica delle Idee a Bologna ha rimarcato: "I voucher erano uno strumento per far emergere il nero. Purtroppo è stato allargato eccessivamente il loro campo di azione e ci sono stati abusi. Si poteva riformarli. Ma cancellarli crea enormi problemi a famiglie e aziende. Purtroppo c'è stata, come capita spesso, una battaglia ideologica". Fatta la premessa, ha aggiunto che "il nuovo strumento è molto diverso dai vecchi voucher: è tutto in capo all'Inps, il voucher non può essere venduto in tabaccheria, ci sono controllo e tracciabilità totali". Ha però aggiunto: "Non vorrei che stavolta, introdotto lo strumento, venisse voglia a qualcuno di snaturarlo: serve mantenere i paletti che sono stati prestabiliti".

Chi mantiene una lettura critica del nuovo strumento è l'Ufficio Parlamentare di Bilancio, che in una nota ad hoc sui voucher ha riconosciuto che le nuove norme sanano "parte di quelle anomalie che sino allo scorso marzo la allontanavano dalle pratiche riscontrabili negli altri Paesi". Parlando di regole "più stringenti", l'Autorità dei conti pubblici rimarca comunque alcuni punti deboli: 1) a differenza di quanto accade per le persone fisiche che non esercitano attività di impresa e le Amministrazioni pubbliche, per gli altri committenti manca una indicazione esplicita delle attività occasionali accessorie che possono rientrare nel 'Contratto di prestazione occasionale'; 2) non ci sono limitazioni alle mansioni cui possono essere chiamati i lavoratori contrattualizzati per via occasionale accessoria; 3) non si capisce perché la paga oraria minima sia 10 euro quando il committente sono le persone fisiche e 9 euro per gli altri.

Il quarto rilievo è forse il più pesante: l'Upb critica la possibilità data al committente che esercita attività imprenditoriale di revocare il pagamento disposto presso l'Inps entro tre giorni da quello programmato per lo svolgimento della prestazione, qualora questa non si sia svolta. "Il lasso temporale previsto appare ampio alla luce di una semplice comunicazione telematica. Potrebbe favorire comportamenti evasivi da parte del committente che, dopo aver beneficiato della prestazione e in assenza di ispezioni in loco, si troverebbe nella condizione di poter comunicare il mancato svolgimento e concludere in nero la transazione", dice l'Upb. Che rileva ancora come si potrebbe ipotizzare un superamento del valore orario dei voucher, lasciando i 10 euro (o 9) solo come indicazione minima.