Torino

Torino, il ministro Minniti contestato al Salone del Libro

Una delle ragazze protagoniste della contestazione al ministro 
Tre giovani vicini ai centri sociali durante un dibattito hanno provato a srotolare uno striscione contro il decreto sicurezza, ma sono stati bloccati dalla polizia e identificati
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Contestazione al ministro dell'Interno, Marco Minniti, in visita al Salone del libro di Torino. Un gruppo di tre studenti, probabilmente legato ai centri sociali della città, è riuscito a entrare nella sala Rossa dove era in corso un dibattito con il direttore de La Stampa Maurizio Molinari e ha cercato di srotolare uno striscione dove veniva attaccato l'ultimo decreto sicurezza voluto dal governo Gentiloni e le politiche sull'immigrazione del partito Democratico. I giovani, due ragazze e un ragazzo, si sono alzati e hanno cercato di prendere parola prima di essere stoppati dai funzionari della Digos.

Salone del Libro, il Ministro Minniti contestato dagli antagonisti

In un primo momento sembrava il ministro volesse permettergli di parlare, ma poi le forze dell'ordine hanno preferito portarli fuori dalla sala. Il presidente del Salone del Libro Massimo Bray ha avuto un breve scambio di battute con i contestatori prima che questi fossero portati in questura per essere identificati. L'azione sarebbe da ricondurre agli ambienti solidali con lo Spazio popolare Neruda che ha scelto per l'azione dimostrativa ragazzi non conosciuti alle forze dell'ordine che hanno così potuto eludere i controlli. I tre ragazzi sono stati denunciati per "manifestazione non preavvisata".
Sulla pagina Facebook della struttura occupata di via Cirié poco fa è comparso un post che spiegava la contestazione: "Dopo aver varato politiche inutili e repressive, capaci solo di polarizzazione l'odio sui disoccupati e i migranti, soggetti ritenuti da educare, ora  Minniti prova a raccontare che il suo operato é da "uomo di sinistra" e che la "sicurezza" é un bene comune. Per questi motivi, nella sua passerella di oggi alcuni solidali sono andati a contestarlo, alzandosi e prendendo autonomamente parola".
I tre ragazzi infatti non sono conosciuti alle forze dell'ordine e prima dell'azione di questa mattina non avevano mai partecipato attivamente a manifestazioni dei centri sociali torinesi.