Esteri

Trump annuncia: "L'Italia pagherà di più per la Nato"

Il presidente americano rivela di averne parlato con il premier Gentiloni: "Nessuno prima gli aveva chiesto di pagare". Pinotti: "Rispetteremo gli impegni"

2 minuti di lettura
NEW YORK - L'Italia aumenterà i suoi contributi al bilancio della Nato: quanto e come non è dato saperlo, ma la certezza arriva dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump. In un'intervista concessa all'Associated Press in occasione dell'approssimarsi dei suoi primi 100 giorni alla Casa Bianca, Trump ha spiegato fra le altre cose, che la visita del premier italiano Paolo Gentiloni è stata un successo e che ora si aspetta risultati concreti per quanto riguarda i bilanci della Nato.
 
"Con il primo ministro italiano abbiamo scherzato: 'forza, dovete pagare, dovete pagare', gli ho detto. E pagherà". Al tentativo del giornalista di Ap di avere dettagli più concreti ("Glielo ha detto? Glielo ha detto nel vostro incontro privato?"), Trump ha glissato: "Finirà per pagare. Ma prima di me nessuno glielo aveva chiesto. Nessuno. Nessuno gli aveva chiesto di pagare. Questo è quello che intendo quando dico che la mia è un tipo di presidenza diversa dalle altre".

Da Roma risponde la ministra della Difesa Roberta Pinotti: "Tutti i paesi della Nato hanno sottoscritto un documento in cui si impegnano a portare il budget della difesa al 2% del Pil, l'Italia è oggi all'1,18%, l'equivalente di 24 miliardi di euro. Immaginare che si possa immediatamente raddoppiare è irrealistico. Ad oggi abbiamo fermato il declino del bilancio della Difesa, negli anni passati ci sono stati numerosi tagli. Con gradualità e compatibilmente con il fatto che il Paese ha bisogno di numerose cose, sapremo rispondere agli impegni sottoscritti".

Da Palazzo Chigi al momento non arrivano conferme né smentite alle parole del presidente americano. Mentre fonti del ministero della Difesa spiegano: "L'Italia ha sempre condiviso la necessità di un'equa ripartizione degli oneri per la sicurezza e difesa collettiva tra tutti gli alleati della Nato. Nel limite delle sue possibilità, infatti, ogni alleato deve fare la sua parte non solo per colmare le carenza militari esistenti, ma anche per renderle disponibili, quando necessario, per le operazioni dell'Alleanza. L'Italia ha già un bilancio virtuoso e di qualità e non mancherà in futuro di adempiere alle responsabilità del suo ruolo migliorando anche l'aspetto quantitativo del suo investimento per la difesa".
 

Soldi Italia alla Nato, Rampini: "Trump usa parole blande di Gentiloni per vantarsi"

L'aumento dei contributi alla Nato da parte dei Paesi euopei è stato uno dei cavalli di battaglia della campagna elettorale di Trump: gli Stati Uniti destinano a spese per la Difesa (Nato inclusa) più del 4% del loro Pil, mentre i Paesi europei, salvo qualche eccezione, sono fermi all'1,5%. Per l'Italia la percentuale è 1,1%, ma se nel calcolo si aggiungono (come vorrebbe il ministero della Difesa) gli stanziamenti del ministero per lo Sviluppo economico per i programmi militari e quelli per le missioni estere, si arriverebbe all'1,4%.
 
Il presidente poi è tornato sul suo complesso rapporto con la stampa: "Quando ho detto che la Nato era obsoleta tutti hanno attaccato la mia frase. Ma nessuno l'ha riportata per esteso: io detto che era obsoleta perché non combatte il terrorismo. E ho detto che i Paesi non pagano. E avevo ragione su entrambi i fronti: ho preso critiche per un paio di giorni, perché nessuno aveva criticato la Nato prima. Ma poi alcuni esperti hanno iniziato a dire che avevo ragione".
 
L'intervista  è servita a tracciare un bilancio dei primi cento giorni di governo di Trump: il presidente ha rivendicato l'ottimo rapporto personale stabilito con molti dei leader del mondo, citando Angela Merkel come quella con cui si è trovato meglio. E spiegando che se non le ha stretto la mano in pubblico nello Studio Ovale è stato solo perché non aveva sentito la sollecitazione dei fotografi. Poi ha rivendicato i suoi maggiori successi: l'elezione del giudice Neil Gorsuch alla Corte Suprema e la "ricostruzione" delle Forze armate americane: "Erano a testa bassa  quando sono arrivato. Ora hanno la testa alta. Sono molto orgoglioso di loro".