Milano

Clochard 47enne muore di freddo a Milano, i suoi compagni di strada: "Per noi era Max lo chef"

 Il punto di via Vittor Pisani in cui è stato trovato morto il 47enne (fotogramma)
E' stato trovato alle 8.18 dal portiere dello stabile. Il Comune: "Cerchiamo di convincere i senzatetto a dormire nei nostri centri, chi non lo fa mette a rischio la propria vita"
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Un uomo di 47 anni è stato trovato in arresto cardiaco in via Vittori Pisani 22 a Milano, a due passi dalla stazione Centrale. Senza successo i tentativi di rianimazione del 118, con il personale del servizio emergenza arrivato con ambulanza e automedica. Secondo le informazioni fornite dall'Areu sarebbe un senzatetto, probabile vittima del freddo di questi giorni.
Il portiere dello stabile, è stato lui a chiamare i soccorsi  (fotogramma)

L'intervento è delle 8.18 e sono stati allertati anche gli agenti di polizia locale per identificare l'uomo. Si chiamava Massimiliano R., 47enne con ultimo domicilio conosciuto Paderno Dugnano, nel milanese. Ma chi vive per strada lo conosceva come 'Max lo chef' perché - raccontano alcuni testimoni intorno alla stazione - prima di finire per strada alcuni anni fa, l'uomo aveva una famiglia e un lavoro. "Faceva lo chef, e aveva lavorato in alberghi e ristoranti, anche di lusso - il racconto di un altro senzatetto -, guadagnava anche bene. Poi ha avuto problemi nel matrimonio, ha cominciato ad andare in depressione e a bere, ha perso il lavoro e poi ha cominciato la vita di strada". Massimiliano era era noto ai servizi sociali del comune per i suoi problemi di alcolismo, e perché era uno di quelli che rifiutava l'aiuto delle unita' mobili di soccorso: secondo quanto riferito in conferenza stampa dall'assessore alle Politiche sociali del comune di Milano, Pierfrancesco Majorino, la maggior parte delle sue relazioni era proprio tra i senza tetto della zona della Stazione Centrale: i cosiddetti "irriducibili", coloro che anche nelle condizioni piu' rigide non vanno a dormire nei ricoveri del comune. Ora si sta cercando di mettersi in contatto con la famiglia, ma non e' ancora confermato se avesse dei figli.
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L'uomo è stato trovato difronte al civico 22 del vialone che conduce alla stazione. A trovarlo è stato il portiere del palazzo: "Arrivo sempre prima dell'apertura della portineria, ed ero andato a prendere il caffè con un collega, quando arriviamo ci tocca sempre chiamare la polizia locale per fare allontanare i dieci-venti senzatetto che troviamo qui davanti, e l'Amsa per far ripulire tutto. Quando sono arrivati gli altri si sono alzati, come accade sempre, lui purtroppo no".


Vista l'emergenza freddo la polizia locale a partire dalla serata aveva predisposto squadre organizzate per convincere i clochard a dormire nelle strutture preparate dal Comune. E da Palazzo Marino arriva la reazione del sindaco Beppe Sala che, con un post su Facebook, spiega: "Ieri ho chiesto al comandante della polizia locale di Milano di intervenire per cercare di convincere i senzatetto che stazionano nella nostra città ad accettare il nostro aiuto ed usufruire delle strutture del Comune. Sono stati contattati più di 200 di loro e, da quanto mi riferiscono, solo 8 hanno accettato la nostra offerta. Come ho già sottolineato la legge non ci permette di obbligarli ad accettare un letto al caldo nei nostri centri. La tragica notizia della scomparsa di un senzatetto rafforza la nostra convinzione che queste persone vadano aiutate. Per questo non fermeremo la nostra azione: già da stamane polizia locale, protezione civile e operatori sociali sono di nuovo all’opera per aiutare e convincere i senzatetto ad accettare l’aiuto di Milano".

E l'assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino aggiunge: "Non sappiamo se sia stato il freddo a stroncarlo. Tuttavia, nell'esprimere la nostra tristezza, non possiamo fare altro che insistere sulla strada di questi giorni. Aumentare al massimo gli sforzi perchè tutti accettino le nostre proposte d'accoglienza (i posti ci sono), aumentare le azioni svolte di concerto con la polizia locale e presidiare ancora di più tutti gli angoli della nostra città. Chi rifiuta l'inserimento nelle nostre strutture mette a repentaglio la propria vita. Siamo ovviamente molto preoccupati per i rischi che tanti corrono".