Torino

Cavalcavia crollato, l'Anas: "Struttura giovane, la nostra prima ipotesi è un errore di montaggio"

Massimo Simonini, responsabile ponti e gallerie dell'Anas 
Il responsabile ponti e gallerie di Anas, Simonini, ieri a Fossano dopo il cedimento dell'arcata della tangenziale: "Realizzata nel '90, non in elenco per le manutenzioni"
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 "Troppo giovane. È questa l'anomalia dell'incidente che si è verificato a Fossano. L'eccezionalità. Un'opera di 27 anni, dove sono state fatte le manutenzioni ordinarie necessarie. Tanto che non è inclusa in nessuno dei nostri elenchi di manutenzione. È infrastruttura giovane anche a guardarla". Massimo Simonini, responsabile ponti e gallerie di Anas, ha effettuato un primo sopralluogo a Fossano, nel Cuneese, dove martedì è crollato un cavalcavia della tangenziale schiacciando un'auto dei carabinieri, per capire cosa sia successo e quali possano essere le cause del crollo.

Ingegner Simonini, anche dalle comunicazioni dell'Anas sembra emergere che ci sia il sospetto che la "pista giusta" sia quella dei vizi di costruzione. È così?
"Diciamo che è ancora un'ipotesi, concreta, ma non abbiamo ancora elementi che possano permetterci di definire le cause. È uno degli elementi che stiamo valutando".

Oltre all'indagine della magistratura e quella del ministero, c'è l'inchiesta interna dell'Anas. Quali sono le procedure in questi casi?
"Non c'è una procedura standard. Per fortuna questi crolli non succedono così spesso da dover istituire un iter da rispettare passo dopo passo. Quello che dovremo fare, una volta che la procura avrà terminato le sue valutazioni e le sue perizie e appena potremo operare sull'area, è l'analisi dei resti della campata. Un'analisi dei materiali, una valutazione di tutti gli elementi tecnici in relazione al progetto e alle modalità costruttive. Solo dopo questi test saremo in grado di dire cos'abbia provocato il crollo".

Il presidente della Regione, Sergio Chiamparino, ha chiesto ad Anas una verifica su tutti i manufatti di quel periodo. Le farete?
"Per noi è un'abitudine fare verifiche e controlli delle nostre opere d'arte su tutta la rete. Quello di Fossano è un evento però eccezionale, non stiamo parlando di routine. Ribadisco: è un'infrastruttura giovane". L'ingegner Ferro del Politecnico di Torino, vedendo i filmati e le foto, ha ipotizzato su "Repubblica" che il crollo sia stato causato da un venir meno dei cavi di precompressione. È così?
"È possibile, è una delle tante ipotesi sul tavolo di lavoro, come i vizi dell'impianto costruttivo e un'erronea messa in opera della struttura. Dare una chiave di lettura di quello che è accaduto sarebbe sommario e banale da parte nostra. Le ipotesi sono diverse e tutte valide. Dobbiamo indagare di più e capire meglio cosa non abbia funzionato: i materiali, i cavi di precompressione, la posa".

Che tempi avrà l'indagine? Quando verrà ripristinata la circolazione?
"Oggi è difficile dare tempi precisi. Terminato il lavoro della magistratura, avvieremo subito l'iter per rimuovere il manufatto, per progettare e mettere a gara il nuovo impalcato. Passeranno molti mesi, se non un anno".

Qual è la ditta precisa che ha realizzato l'opera affidata al gruppo Itinera? "Non abbiamo le carte in mano, le ha sequestrate la procura. Credo che sia stata realizzata da un raggruppamento" Ci sono precedenti simili?
"Non ci sono precedenti di questo tipo. Dico questo per diversi elementi. Tutte le nostre opere d'arte sono uniche nel loro genere, sono come vestiti su misura. Non è solo il fatto che l'opera è recente, ma che si tratta della prima volta su una tipologia di cassoni prefabbricati. Non era mai successo un crollo in una struttura di questo genere ".