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Elena Cattaneo: "Attenti agli scienziati ciarlatani, l'esempio da seguire è la Bbc"

La scienziata e Senatrice a vita non risparmia critiche a Report: "È il solito copione. C'è uno studioso isolato, a suo dire avversato dai poteri forti. Ma quella scientifica è una comunità di pari, aperta al dibattito, purché fondato su prove"

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Senatrice, che impressione le ha fatto il filmato?
"Sconcertante nel metodo. Intervistare persone "a caso" e chiedere se hanno avuto reazioni avverse dopo la somministrazione del vaccino, è come chiedere ai genitori dei bambini cui erano somministrate le infusioni del non-metodo Stamina se stessero meglio. Report si è prestato a fare da cassa di risonanza a coloro che ancora si oppongono ai vaccini, nonostante la mole di dati a favore dell'efficacia è tale da rendere perdente queste posizioni".

La Rai cosa deve imparare da questa vicenda?
"Che si possa fare servizio pubblico di qualità su temi scientifici, sui vaccini e ancor prima su Stamina, lo ha dimostrato in passato la stessa Rai, per esempio con Presa Diretta. Ma ci si deve attrezzare per far sì che la gestione delle notizie scientifiche non dipenda da sensibilità e capacità occasionali. Mi sembra ancora valida, la proposta elaborata in Senato per il caso Stamina, in cui si proponeva di adottare linee guida analoghe a quelle individuate dalla Bbc nel 2014, che prevedono tra l'altro creazione di elenchi di esperti accreditati".

Gli scienziati hanno qualche responsabilità?
"Dovrebbero partecipare ogni giorno alla costruzione del consenso pubblico intorno alla realtà che scoprono, devono imparare a condividere soprattutto il metodo che scandisce il proprio lavoro. La conoscenza del metodo, una maggiore cultura scientifica diffusa nella popolazione è l'unico antidoto che vedo alla proliferazione di complottismi".

Anche in questo caso torna la figura dello scienziato isolato che combatte contro le lobby e i colleghi che lo ostracizzano.
"Questo è il primo campanello di allarme che deve indurre a diffidare. È un indice di ciarlataneria, laddove si descrive come "un indipendente" portatore di una "terapia rivoluzionaria", avversata dai "poteri forti", le cui specifiche rimangono misteriose. Il copione è sempre lo stesso. Non a caso tra gli ingredienti del corretto giornalismo vi è quello di dar voce agli esperti riconosciuti del settore. Questo non perché vi sia un pregiudizio verso chi è in minoranza, piuttosto perché la società scientifica è una comunità di pari, aperta al dibattito fondato su prove".

Perché i vaccini sono diventati terreno di scontro?
"Molte malattie che affliggevano i nostri nonni, non sono più intorno a noi. Si ha la percezione che poliomielite, vaiolo, tifo non esistano più. Almeno fino alla prossima epidemia, che avverrà quando avremo perso il controllo dei virus e dei batteri che ora teniamo a bada con le vaccinazioni. Questa perdita di memoria e la circostanza che si somministrino preparati su individui sani in tenera età aumenta la presa psicologica su genitori timorosi. Eppure i vaccini sono il farmaco più sicuro al mondo".